Ciclone IDAI

AFP/Adrien Barber

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Negli ultimi giorni il ciclone IDAI, passando sul territorio del Mozambico centrale, ha causato gravi danni ed allagamenti soprattutto sui capoluoghi di Beira e Tete e più in generale sulle province di Sofala, Zambezia, Inhambane e Manica.
I danni sono ancora in corso di stima ma appaiono ingenti (scuole ed ospedali danneggiati, abitazioni ed edifici scoperchiati, strade interrotte). Al 20 marzo 2019, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) stima che il numero delle vittime si attesti a 202, cifra che potrebbe aumentare considerevolmente nei prossimi giorni, come ha annunciato il Presidente Filipe Nyusi.
Le aree interessate dal disastro sono rimaste isolate per giorni, ma al 22 marzo 2019, le comunicazioni sembrano parzialmente ristabilite.
Le prime squadre di soccorso nazionali ed internazionali sono arrivate sulla scena per prestare soccorso alle centinaia di migliaia di sfollati, e la comunità internazionale sta moltiplicando gli sforzi per assistere le popolazioni colpite.
Su disposizione della Vice Ministra agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, la Cooperazione Italiana sta organizzando un volo umanitario che decollerà dalla Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi verso Beira nei prossimi giorni, con un carico di beni di primo soccorso e assistenza umanitaria (tende, potabilizzatori d’acqua, generatori di elettricità).
È stato inoltre annunciato un contributo finanziario alla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) equivalente a 100.000 EUR per sostenerne le attività di fornitura di alloggi e di servizi igienico-sanitari sul terreno.
L’Italia si è mobilizzata tempestivamente per rispondere all’emergenza scatenata dal ciclone Idai: a questo link un comunicato stampa del 26 marzo 2019.
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