La Giornata mondiale degli oceani, celebrata ogni anno l’8 giugno, è una data cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza vitale degli oceani e sull’urgenza di proteggerli. Questa iniziativa internazionale è stata proposta per la prima volta nel 1992 durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo (UNCED) di Rio de Janeiro, in Brasile, ed è stata riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 2008. L’obiettivo è quello di sostenere l’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) a livello globale e di promuovere l’interesse pubblico per la protezione degli oceani e la gestione sostenibile delle loro risorse. Il Governo del Mozambico si unisce alla celebrazione della Giornata Mondiale degli Oceani, con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), per far conoscere da un lato l’importanza degli oceani per la vita umana e dall’altro le minacce che incombono sugli oceani e la necessità di proteggerli e conservare le risorse marine e costiere.
Gli oceani sono essenziali per la vita sul pianeta. Non solo servono come fonte di cibo, trasporto e generazione di energia, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella regolazione del clima e offrono innumerevoli opportunità di svago. Inoltre, gli oceani ospitano una vasta biodiversità e sono fondamentali per l’economia e il sostentamento delle popolazioni locali, nazionali e globali. Secondo il Rapporto speciale sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia (SROCC) del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), circa il 28% della popolazione mondiale vive nelle regioni costiere e più di due miliardi di persone dipendono direttamente o indirettamente dagli ecosistemi marini.
Gli ecosistemi marini ospitano almeno 230.000 specie, tra cui piante, invertebrati, pesci e altri vertebrati. Sono fondamentali per la produzione di ossigeno sulla Terra, con il fitoplancton marino che contribuisce tra il 50 e l’80% del totale. Gli oceani regolano anche il clima globale assorbendo CO2 e calore dall’atmosfera e distribuendo il calore attraverso le correnti oceaniche. Tuttavia, gli ambienti marini sono degradati dalle attività umane come la pesca eccessiva, l’inquinamento, in particolare quello da plastica, e i cambiamenti climatici. Il rapporto SCROCC dell’IPCC evidenzia le minacce specifiche per gli oceani: l’aumento della temperatura dell’acqua, lo scioglimento dei ghiacci polari e l’innalzamento del livello del mare, i cambiamenti nelle correnti marine, l’acidificazione degli oceani e i cambiamenti nei cicli oceanici, con l’intensificazione di fenomeni come El Niño.
In questo contesto, l’AICS promuove la conservazione degli oceani e l’uso sostenibile delle risorse marine finanziando diverse iniziative: il programma di economia blu A GEO attuato a Macaneta, MANGROWTH a Inhaca, RINO e BIOFORMOZ. Oltre a sviluppare attività economiche sostenibili a favore della conservazione delle risorse marine, l’AICS promuove la ricerca scientifica sugli ecosistemi marini attraverso la Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI).
L’EBMI è stato fondato nel 1951 per sostenere le attività di ricerca dell’Università del Witwatersrand in Sudafrica. La sua posizione strategica su un’isola, a 32 chilometri dalla città di Maputo, con particolari caratteristiche ecologiche, ha attirato l’attenzione di numerosi scienziati e altri curiosi a livello regionale e internazionale. Da semplice luogo di alloggio per studenti e scienziati, l’EBMI si è rapidamente evoluto in una delle prime stazioni di ricerca marina create sulla costa orientale dell’Africa. Attualmente, grazie ai programmi finanziati dall’AICS, l’EBMI sta migliorando la sua capacità di ospitare un maggior numero di ricercatori, potenziando le infrastrutture (in particolare i dormitori e i refettori della stazione) e introducendo un nuovo laboratorio per la ricerca scientifica marina e terrestre.