La storia del caffè del Mozambico ha ricevuto un’importante visibilità nel numero 49 della rivista “Coffee Magazine[1]”. La pubblicazione sottolinea il fatto che il paese è “casa di specie uniche ed endemiche di caffè lungo la sua costa”. Un esempio notevole è il Coffea zanguebariae, coltivato nell’arcipelago delle Quirimbas, in particolare sull’Isola di Ibo. Nel 1906, questo caffè ha ricevuto una medaglia d’oro alla Feira Internazionale di Lisbona, grazie al suo sapore e aroma unici, che lo distinguono dalle varietà robusta e arabica. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attraverso il progetto MAIS VALOR[2], sostiene l’export e la commercializzazione del caffè di Ibo.
L’articolo esplora anche la coltivazione di un’altra varietà di caffè, la Coffea racemosa, che è stata tradizionalmente prodotta nella Provincia di Inhambane. Nel tempo, il Mozambico ha ampliato la produzione di caffè arabica in altre Province e regioni del Paese, come Niassa, Gorongosa, Tete e Chimanimani. Attualmente, oltre 13 aziende sono coinvolte nella produzione di caffè, che coinvolgono circa 4.000 agricoltori.
Questo progresso nel settore del caffè ha attirato attenzione internazionale, culminando con l’adesione del Mozambico all’Organizzazione Internazionale del Caffè[3] (ICO) nel luglio 2023. Un anno dopo, in sintonia con questo riconoscimento internazionale, l’AICS, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (MADER), l’Associazione Mozambicana dei Coltivatori di Caffè (Amocafé), l’UNIDO e altri partner, ha organizzato il primo Festival del Caffè del Mozambico, nei giorni 14 e 15 giugno 2024.
Il festival, che ha riunito oltre 8.000 partecipanti, ha presentato le diverse varietà di caffè mozambicano, con vari pannelli e presentazioni dinamiche condotte da esperti di paesi come Brasile, Italia, Etiopia e Portogallo. L’evento è stata una celebrazione del caffè mozambicano, evidenziando anche l’unione di due prodotti italiani famosi: il caffè e il gelato, con la degustazione di cinque tipi di gelato al caffè del Mozambico.Il festival ha ricevuto numerosi elogi, con la rivista che ha sottolineato, ad esempio: “i partecipanti hanno lodato la struttura dell’evento, la qualità delle presentazioni e l’esperienza complessiva”.
Questo evento è stato un preludio promettente per rafforzare il settore del caffè del Paese, con l’obiettivo che il Mozambico diventi un attore rilevante nel mercato globale del caffè. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo e AICS, anche attraverso il Piano Mattei (nell’ambito del quale sono previste nuove iniziative settoriali di prossima formulazione), è fortemente impegnata a collaborare con il settore privato, inclusi importanti produttori italiani come Illy e Lavazza, oltre a coinvolgere le autorità governative e i partner internazionali, per promuovere ulteriormente lo sviluppo del settore del caffè.
Il riferimento su Coffee Magazine rappresenta un ulteriore, importante passo avanti verso un progressivo riconoscimento delle potenzialità del settore in Mozambico.
[1] The Coffee Magazine è stata lanciata nel 2012, ispirata dalla crescente cultura del caffè, soprattutto in Sudafrica. La rivista si dedica a celebrare il settore del caffè, coprendo baristi, caffè, competizioni e innovazioni all’interno dell’industria. Negli anni, la rivista ha guadagnato popolarità, venendo pubblicata trimestralmente in formato cartaceo e digitale.
[2] Con il finanziamento della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’United Nation Industrial Development Organization (UNIDO) ha avviato un intervento focalizzato sulla riscoperta delle tradizioni locali e sulla valorizzazione dell’agro-biodiversità che caratterizza il territorio di Ibo e, nel 2019,il progetto Mais Valorcon l’obiettivo di rilanciare il “caffè di Ibo” per accrescere la resilienza della popolazione locale.
[3] L’Organizzazione Internazionale del Caffè (OIC), fondata nel 1963 e con sede a Londra, promuove la cooperazione tra i paesi produttori e consumatori di caffè, sostenendo lo sviluppo sostenibile dell’industria. Attualmente, conta 49 membri, tra cui paesi produttori e consumatori di caffè.