L’Italia aiuta il PAM ad aumentare la resilienza dei contadini in Mozambico

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) accoglie con favore un contributo di 2 milioni di euro da parte del Governo italiano che aiuterà a combattere le vulnerabilità indotte dal cambiamento climatico e a rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale di 10.000 persone, tra cui piccoli contadini, giovani e donne di organizzazioni contadine selezionate nella provincia di Tete, nel Mozambico centrale.

Il contributo, assegnato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), giunge in un momento critico in cui la crisi climatica si sta intensificando, con eventi meteorologici estremi come cicloni, inondazioni e siccità che si verificano con maggiore frequenza e intensità.

“È un progetto molto speciale perché l’agricoltura è un settore in cui crediamo fermamente ed è uno dei pilastri della cooperazione italiana in Mozambico”, ha detto l’Ambasciatore d’Italia, Gianni Bardini, durante la cerimonia della firma oggi a Maputo.

“Superare le avversità del cambiamento climatico significa migliorare le condizioni di vita delle comunità vulnerabili che dipendono dall’agricoltura. Pertanto, è essenziale consolidare le pratiche agricole intelligenti dal punto di vista climatico e migliorare la gestione del post-raccolto”, afferma Antonella D’Aprile, direttore e rappresentante del PAM in Mozambico. “Grazie a questo generoso contributo dell’AICS, non solo i piccoli contadini che affrontano la furia dei cambiamenti climatici estremi saranno sostenuti nell’adattamento ai cambiamenti climatici, ma miglioreranno anche le loro diete attraverso un maggiore accesso a cibo nutriente, essenziale per la crescita sana di un bambino”.

L’agricoltura rappresenta l’80% del PIL del Mozambico, la maggior parte del quale proviene dalla produzione dei piccoli contadini. I disastri indotti dal clima colpiscono quindi i più vulnerabili e, con l’aumento della variabilità delle precipitazioni e delle temperature medie, la copertura vegetale sta diminuendo.

“Questo progetto è in linea con gli sforzi della cooperazione italiana per migliorare l’agricoltura del Mozambico di fronte ai cambiamenti climatici, in particolare a El Niño. L’attenzione al Corridoio di Beira è fondamentale per il Mozambico e per i Paesi limitrofi come Malawi e Zimbabwe”, ha dichiarato Paolo Enrico Sertoli, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Ufficio Regionale di Maputo. “Si basa anche sulle iniziative della Cooperazione italiana nella provincia di Tete, come il programma DELPAZ, che contribuisce alla pace e allo sviluppo socio-economico migliorando le capacità degli contadini locali”.

La firma dell’iniziativa testimonia il lavoro di coordinamento e di importanti sinergie che, partendo dalla conoscenza del territorio e delle condizioni socio-economiche di alcuni distretti della Provincia di Tete, alla ricerca di soluzioni tecniche adeguate e di un’assistenza tecnica esperta, ha trovato nella Provincia e nel PAM i partner ideali con cui abbracciare l’ennesima sfida, per contribuire a migliorare le condizioni di vita di oltre 2.000 famiglie di produttori nei Distretti di Moatize e Dôa.

“Negli ultimi tre anni, grazie al programma DELPAZ – Sviluppo Locale per il Consolidamento della Pace, finanziato dall’Unione Europea, la Cooperazione Italiana e l’AICS hanno lavorato in stretto coordinamento con la Provincia di Tete per rilanciare l’economia delle aree più colpite dal conflitto e contribuire alla reintegrazione sociale ed economica dei beneficiari del processo di DDR”, ha affermato il Direttore di AICS Maputo.

L’Italia è un partner strategico del PAM in Mozambico. Dal 2020, l’Italia finanzia le attività di emergenza a Cabo Delgado e le operazioni del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS), gestito dal PAM, a sostegno di tutte le organizzazioni umanitarie. Il contributo più recente è il primo per attività di sviluppo e di costruzione della resilienza volte a rafforzare le capacità dei contadini e la sicurezza alimentare.

 

Esperti internazionali e comunità locale per l’avvio della quinta edizione del corso sullo sviluppo sostenibile delle comunità costiere

La quinta edizione del Corso Internazionale Avanzato per lo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere ha preso il via oggi, presso la Sede di Tricase del CIHEAM Bari. Quest’anno, il programma accoglie una delegazione di 13 funzionari ministeriali provenienti da 10 Paesi costieri del Mediterraneo e dell’Africa, tra cui l’Albania, l’Algeria, l’Egitto, il Kenya, il Libano, il Mozambico, il Senegal, la Somalia, la Tunisia e l’Uganda.

Finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), il corso è organizzato dal CIHEAM Bari con il supporto tecnico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM). L’obiettivo principale è sostenere la Blue Transformation e lo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere, promuovendo un approccio integrato che tenga conto delle molteplici dimensioni della sostenibilità e dell’equilibrio tra conservazione ambientale e sviluppo socio-economico.

Durante la cerimonia di apertura, la presenza di esperti internazionali è stata sottolineata, insieme alla partecipazione della comunità locale. In particolare, le conclusioni sono state affidate a Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede di Maputo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha portato avanti il messaggio di collaborazione e sostegno di AICS Maputo agli sforzi di sviluppo sostenibile in Mozambico.

La comunità locale ha dato il benvenuto alla delegazione internazionale ospite, evidenziando il ruolo inclusivo e stimolante del Porto Museo di Tricase, dove la diversità culturale favorisce la condivisione di idee e prospettive per un futuro più sostenibile delle comunità costiere globali. Questa quinta edizione del corso offre un’importante opportunità di dialogo e cooperazione tra esperti, ricercatori, decisori e le comunità locali, ponendo le basi per un impegno congiunto verso la sostenibilità ambientale e sociale.

Inoltre, Paolo Enrico Sertoli ha evidenziato il ruolo cruciale di AICS Maputo nel promuovere lo sviluppo sostenibile in Mozambico, affermando che “attraverso le iniziative di AICS in Mozambico, si sta promuovendo un approccio integrato per sostenere la Blue Transformation e lo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere.”

Il Titolare della Sede ha anche sottolineato che “l’attivo coinvolgimento di AICS Maputo nella costruzione delle capacità e nel supporto normativo riflette l’impegno dell’agenzia nel sostenere il Mozambico nell’aderire alle convenzioni e ai protocolli internazionali, contribuendo così agli sforzi nazionali di gestione sostenibile delle coste e dei mari.”

Questo riconoscimento è stato ribadito dal Direttore, che ha dichiarato che “le iniziative in corso condotte da AICS Maputo, comprese le proposte in provincia di Cabo Delgado, sono esempi tangibili dell’impegno dell’agenzia nel favorire modelli di gestione partecipativa e sostenibile, garantendo il coinvolgimento attivo delle comunità locali e delle istituzioni nella conservazione degli ecosistemi marini.”

Al Corso partecipa Ciro Novidade, attuale Capo Dipartimento Centrale dell’Amministrazione del Mare presso l’Istituto Nazionale del Mare (INAMAR, IP). La sua presenza tra i partecipanti riflette l’impegno del Mozambico nel contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità costiere attraverso la partecipazione a iniziative internazionali di formazione specialistica.