Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali. Il contributo di AICS al Forum Nazionale Urbano

L’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo ha partecipato al II Forum Nazionale Urbano che, organizzato dal Ministero dell’Amministrazione Statale del Mozambico con il supporto di UN-Habitat, si è svolto a Maputo dal 31 Marzo al 01 Aprile.

“Urbanizzazione, una priorità per lo sviluppo sostenibile” è stato il titolo scelto per le due giornate di riflessione e dibattiti per la preparazione della partecipazione del Mozambico al Forum Urbano Mondiale (26-30 giungo a Katovice, Polonia) e per lanciare le basi della Politica Urbana Nazionale del Paese.

Si tratta del secondo Forum Nazionale Urbano realizzato in Mozambico, e segue la prima edizione realizzata nel 2016.

L’urbanizzazione debba far parte dell’agenda nazionale e della politica economica del paese Governo. È questa la convizione, e la tesi di fondo, che ha guidato il dibattitto a cui hanno partecipato università, settore privato, società civile, specialisti in sviluppo urbano e partner stategici di cooperazione.

Per l’agenza urbana nazionale sono state identificate una serie di priorità: la promozione di una maggiore equità socio-territoriale; la riduzione della vulnerabilità ai disastri associati ai cambiamenti climatici; la promozione di un maggior equilibrio funzionale tra spazio rurale e spazio urbano; l’eliminazione delle barriere esistenti per un accesso equitativo alla terra; la migliore articolazione tra politiche pubbliche; una maggiore effettività del processo di decentramento in atto nel paese; il consolidamento di linee stategiche di intervento nelle aree urbane informali caratterizzate da bassa densità abitativa che costituiscono parte preponderante del costruito urbano.

Proprio su questo ultimo tema si è centrato il contributo dell’AICS, invitata nell’ambito del panel “Abitabilità ed abitazione” a presentare la sua esperienza decennale in Mozambico in ambito di interventi di rigenerazione urbana in aree ad occupazione spontanea.

AICS è intervenuta al Forum con il tema “Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali” presentando la metodologia di intervento messa a punto dalla Agenzia, anche grazie alla ricca e consolidata rete di partenariati attivata nel settore di riferimento.

“Intervenire in contesti particolarmente complessi quali quelli costituiti da occupazioni territoriali informali ma fortemente consolidate nello spazio urbano, ci costringe ad abbandonare logiche e metodologie di intervento lineari o monodimensionali, ed a non cadere nella tentazione di abbracciare definizioni eccessivamente semplicistiche di ‘città del futuro”, ha detto Simona Mortoro, ingegnere esperto in Sviluppo Urbano ed Infrastrutture in forza alla sede AICS di Maputo, chiarendo durante il suo intervento come le iniziative finanziate da AICS in ambito di Sviluppo Urbano, nel paese, vertano non soltanto alla infrastrutturazione di aree/quartieri, quanto piuttosto all’ infrastrutturazione di processi i cui risultati intendono condurre, anche, alla realizzazione di infrastrutture primarie.

Proprio sulla infrastrutturazione di processi verte il Social Design System Thinking – metodo assunto come riferimento da parte della Agenzia Italiana di Cooperazione per lo Sviluppo per i suoi interventi di rigenerazione urbana operati nei paesi partner – che permea il manuale operativo elaborato recentemente dalla Agenzia ed inteso a creare un approccio metodologico in AICS con una “cornice di senso”.

La Cooperazione Italiana ha attivato negli anni, numerose iniziative volte a favorire uno sviluppo sostenibile nel settore urbano, attraverso la rigenerazione integrata di aree urbane, comprendente la realizzazione di abitazioni, l’erogazione di servizi sociali ed infrastrutture, la creazione di opportunità di lavoro, la promozione di progetti sociali, la salvaguardia del patrimonio culturale e la protezione degli ecosistemi.
AICS ha promosso alcune esperienze significative, anche per la rigenerazione delle baraccopoli, tra le quali quella in Mozambico, sul quartiere informale Chamanculo C e in Kenya, nello slum di Korogocho.