Con una struttura rinnovata e ampliata per ospitare 17 culle, 22 letti e 3 ambulatori dedicati al reparto di neonatologia, l’Ospedale Centrale di Beira, nella Provincia di Sofala, apre le porte di uno dei più significativi simboli della propria “rinascita” dopo il passaggio devastante del Ciclone Idai nel 2019. Le opere, realizzate anche grazie al contributo di AICS, rafforzeranno l’azione di un ospedale con un bacino di utenza di circa 1 milione di persone, dove si assistono circa 6.000 parti all’anno.
All’interno dell’iniziativa promossa da AICS Healthy Newborn Project (HNP): Approcci innovativi nella Tutela della Salute del Neonato nella Provincia di Sofala, attiva dal giugno 2018 con l’obiettivo di contribuire alla riduzione della mortalità infantile e neonatale nella Provincia, era già prevista una piccola riabilitazione e adeguamento delle aree dedicate alla cura del neonato dell’Ospedale Centrale di Beira (HCB) e degli Ospedali dei distretti di Dondo e Nhamatanda. Tuttavia, nella notte Tra il 14 e il 15 marzo 2019, piogge torrenziali e venti intensi hanno devastato la città di Beira e le Province limitrofe, con conseguenze gravissime per la popolazione e per le infrastrutture.
Per far fronte alle necessità sorte dopo il ciclone, la società civile italiana e le istituzioni mozambicane si sono attivate al fine di ripristinare, da un lato, il servizio esistente e, dall’altro, migliorarlo attraverso la riabilitazione e l’ampliamento dell’edificio. Nella nuova struttura di 600 metri quadrati, di cui 400 ristrutturati e circa 200 di ampliamento, si trovano ora la terapia intensiva neonatale, i servizi accessori e un’area dedicata allo svolgimento della pratica della Kangaroo Mother Care, una zona dotata di 20 letti dove le madri possono accudire i bambini e dove viene promosso il contatto pelle a pelle tra il neonato e la mamma, l’allattamento, lo stimolo neuromotorio e il vincolo affettivo, oltre a proteggere il bambino nato pretermine contro le infezioni più gravi e contrastare l’ipotermia. Il piano terra è stato invece dedicato ai servizi ambulatoriali. Oltre alla riabilitazione, ridefinizione e al potenziamento dei servizi della Neonatologia, è stata installata una rete interna per la distribuzione dell’ossigeno e dell’aria compressa medicale e l’acquisto e installazione di nuove attrezzature in sostituzione di quelle danneggiate o distrutte da allagamenti e crolli causati dal ciclone.
A fianco di AICS e CUAMM, hanno contribuito alle opere tanti enti italiani, quali Eni, Chiesi Foundation Onlus, Diocesi di Padova, Regione Autonoma Trentino Alto Adige e Rotary Foundation, nel solco di una lunga tradizione di amicizia, solidarietà e cooperazione che continua tuttora.
Giovedì 6 maggio si è tenuta presso l’Ospedale Centrale di Beira la cerimonia di inaugurazione del reparto, a cui hanno partecipato, insieme alla Direttrice della Sede AICS di Maputo Ginevra Letizia e al Direttore di CUAMM Dante Carraro, gli Ambasciatori di Italia e Portogallo in Mozambico e diversi rappresentanti della società civile, delle istituzioni locali e del settore privato. Tutti hanno rinnovato il proprio impegno per rafforzare l’accesso ai servizi di base e promuovere il diritto alla salute in Mozambico.
«Quest’opera è importante per Sofala ma anche per le Province vicine, per un totale di circa 9 milioni di persone – ha dichiarato il Ministro della Salute mozambicano. Voglio ringraziare particolarmente il Cuamm e Health4Moz e i loro generosi finanziatori italiani per il grande lavoro svolto. Concludo con il proverbio africano, “se vuoi andare veloce cammina da solo, ma se vuoi andare lontano cammina con gli altri”: è quello che stiamo facendo e abbiamo fatto insieme».
Foto credits: Luigi Baldelli/CUAMM