
Il 29 settembre 2025 si è svolta la cerimonia ufficiale di riapertura del Museo di Storia Naturale di Maputo, dopo oltre due anni di intensi lavori di riqualificazione.
Il progetto, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha rappresentato un investimento di 4.250.000 euro destinato alla riqualificazione del Museo, nell’ambito del programma RINO, attraverso la sua componente COREBIOM, che promuove iniziative di valorizzazione, riabilitazione e conservazione della biodiversità marina e terrestre.
Coordinato dal Polo Museale dell’Università Sapienza di Roma, in partenariato con la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’ONG WeWorld, il progetto prevede anche la creazione di un Centro Nazionale per la Conservazione della Biodiversità, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo del Museo come punto di riferimento scientifico ed educativo.
Alla cerimonia hanno partecipato numerose alte personalità, tra cui la Ministra della Cultura e dell’Educazione, Samaria Tovela, l’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gabriele Annis, il Direttore dell’AICS, Marco Riccardo Rusconi, il Rettore dell’Università Eduardo Mondlane, Manuel Guilherme Júnior, e la Direttrice del Museo, Lucília Chuquela.
Fondato nel 1911 e ospitato dal 1933 in un edificio storico in stile manuelino, il Museo è uno dei monumenti più emblematici del Mozambico. Chiuso al pubblico nell’ottobre 2023, è stato oggetto di profonde opere di riqualificazione architettonica, museologica e museografica, condotte da un team multidisciplinare di specialisti italiani e mozambicani legati all’Università Sapienza.
Tra gli interventi principali figurano l’installazione di pannelli solari e di un ascensore, l’ammodernamento del sistema di illuminazione e climatizzazione, la costruzione di nuovi servizi igienici interni, la creazione di una libreria, una caffetteria e rampe di accesso per persone con disabilità, oltre a una sala per mostre temporanee. Sul piano museologico, le esposizioni sono state restaurate e aggiornate con un approccio moderno che ricrea i diversi habitat naturali, aggiungendo sale dedicate alle praterie marine e ai grandi abitanti del mare. Il percorso espositivo è stato arricchito con informazioni accessibili a persone con disabilità visive e uditive, rendendo la visita più inclusiva e didattica.

È stato inoltre creato uno spazio educativo dedicato alla scoperta della biodiversità da parte di bambini e giovani, e il Museo ha beneficiato di un’operazione di rebranding, con la creazione di un nuovo logo che modernizza la sua immagine istituzionale, mantenendo il legame con la sua identità storica. Le collezioni del Museo si distinguono per la loro ricchezza scientifica e patrimoniale: comprendono oltre 200 mammiferi, 10.137 uccelli, 176.527 insetti, 1.250 invertebrati e 150 rettili tassidermizzati.
Tra i suoi tesori si evidenziano la unica collezione al mondo di feti di elefante, che documenta mese per mese lo sviluppo gestazionale fino al ventiduesimo mese, e un esemplare di celacanto, considerato un vero “fossile vivente”, catturato nell’agosto 1991 nel Canale del Mozambico — un momento significativo per la scienza del Paese. Il Museo riqualificato include anche una sala etnografica con circa 500 oggetti rappresentativi delle pratiche culturali di diversi popoli mozambicani — arte, scultura, musica, oreficeria, ceramica e intreccio — completata da un archivio fotografico storico.
Durante la cerimonia, l’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gabriele Annis, ha sottolineato: “Il nostro obiettivo comune era chiaro: non solo restaurare un edificio storico, ma rilanciare il Museo come porta d’accesso alla conoscenza ambientale del Mozambico, come centro nazionale per la conservazione della biodiversità e come spazio educativo e scientifico capace di formare nuove generazioni di ricercatori e cittadini consapevoli.”
Il Direttore dell’AICS, Marco Riccardo Rusconi, ha aggiunto: “Un traguardo essenziale di questa trasformazione è la creazione del Centro Nazionale per la Conservazione della Biodiversità, che ha già avviato la preparazione di protocolli di monitoraggio e programmi di formazione in stretta collaborazione con i Ministeri competenti e con l’Università Eduardo Mondlane.”

A sua volta, il Rettore dell’Università Eduardo Mondlane, Manuel Guilherme Júnior, ha espresso il proprio riconoscimento: “Vogliamo ringraziare, di cuore, tutti coloro che hanno contribuito al processo di riqualificazione del nostro Museo di Storia Naturale, con un ringraziamento speciale ai nostri partner della Repubblica Italiana.”
La riapertura del Museo di Storia Naturale di Maputo rappresenta una pietra miliare per la preservazione del patrimonio culturale e scientifico del Mozambico e simboleggia non solo la valorizzazione della ricerca, dell’educazione e della cultura, ma anche il rafforzamento della cooperazione tra Mozambico e Italia.
Con questa riqualificazione, il Museo assume un ruolo rinnovato come centro di conoscenza, divulgazione scientifica e attrazione culturale, contribuendo alla promozione della biodiversità e alla formazione di una nuova coscienza ambientale nel Paese.
