Giornata Mondiale degli Oceani: Insieme verso la crescita blu

Oggi si celebra la Giornata mondiale degli Oceani. Lo slogan di quest’anno è Rivitalizzazione: un’azione collettiva per l’oceano,un appello affinché ciascuno si dia da fare per riparare i danni che l’umanità continua a infliggere alla vita marina e ai mezzi di sussistenza che l’oceano fornisce.

In Mozambico, il Ministero del Mare, Acque Interne e Pesca, ha organizzato il seminario “Juntos na Rota do Crescimento Azul” (Insieme verso la crescita blu) nella sede del bel Museo del Mar, opera dell’architetto José Forjaz, a Maputo.

Al seminario ha partecipato Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo, impegnata con programmi di cooperazione caratterizzati da un forte interesse per la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere ed in particolare i mangrovieti, con, ad esempio, i programmi “RINO: risorse, innovazione e sviluppo per le aree di conservazione”, “Mangrowth”, e “SECOSUD”.

Gli oratori hanno sottolineato la necessità di aumentare costantemente la consapevolezza personale e collettiva sull’importanza degli oceani, sulle minacce che devono affrontare, sul ruolo cruciale che ognuno svolge nel loro uso sostenibile, nonché sulla chiamata all’azione per il cambiamento dell’atteggiamento di innovazione verso il raggiungimento degli obiettivi dell’ODS14 attraverso la ricerca, la conoscenza e l’accesso/gestione dell’informazione come uno degli strumenti fondamentali per elaborazione di politiche ed altri strumenti di gestione settoriali efficaci.

Hanno suscitato grande interesse le presentazioni relative ad alcune iniziative ed istituzioni operanti nel settore dell’economia blu, come il  Decennio di scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile particolare promosso da UNESCO, un  documento  che sottolinea l’importanza della scienza per conservazione dell’oceano con la finalità promuovere  una gestione sostenibile delle risorse marine, promuovere la salute umana, sbloccare il potenziale di carbonio blu e combattere la  pesca illegale;  Il Biofund (www.biofund.org.mz), la Fondazione per la Conservazione della Biodiversità creata come strumento finanziario privato il cui obiettivo è finanziare la conservazione della biodiversità in Mozambico; il fondo ProAZul(www.proazul.gov.mz),  un meccanismo di finanza pubblica che opera in partenariato con diversi settori dello Stato, del settore privato e della società civile affinché le risorse strategiche e finanziarie siano allineate con iniziative efficaci per lo sfruttamento sostenibile delle acque interne, del mare e delle coste, le cui principali aree di intervento sono la gestione sostenibile costiera e delle mangrovie, la pesca e l’acquacultura, la ricerca settoriale, le infrastrutture portuali, il turismo e lo sport; l’ Iniziativa Grande Muralha Azul di IUCN (https://www.iucn.org/news/secretariat/202111/global-launch-great-blue-wall), il cui obiettivo è di creare una rete di aree di conservazione marina per accelerare i progressi verso l’obiettivo di proteggere il 30% degli oceani entro il 2030.

Per quanto riguarda i documenti governativi, sono stati presentati, tra gli altri, il Plano de Ordenamento do Espaço Marítimo (Piano di gestione delle aree marittime) che copre l’intero spazio marittimo del Mozambico e mira a promuove una  pianificazione dello spazio marittimo, rispettando i principi della gestione integrata e dello sviluppo sostenibile; la Estratégia de Desenvolvimento da Economia Azul (Strategia di sviluppo dell’economia blu) – nata dall’analoga strategia a livello continentale –   importante per il Mozambico per favorire la competizione nell’acceso alle risorse marine, aumentare le opportunità di impiego , promuovere l’investimento privato, inclusione sociale e educazione ambientale; e la Estratégia e Plano de Acção Nacional para a Conservação da Biodiversidade em Moçambique  (Strategia e Piano Nazionale per la Conservazione della Biodiversità in Mozambico) che intende tra l’atro promuovere il buono stato ambientale dell’ambiente marino, nonché la prevenzione dei rischi e la minimizzazione degli effetti derivanti da calamità naturali e cambiamenti climatici o dall’azione umana.

 

Analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce

La geomorfologia, l’idrografia, l’orografia e il profilo climatologico del Mozambico rendono il paese particolarmente vulnerabile agli impatti dei fenomeni climatici estremi:  cicloni, inondazioni, temperature e precipitazioni estreme, tutti fenomeni che hanno impatto  negativo sul tessuto sociale, produttivo e sulla economia nazionale.

Inoltre, nel corso degli ultimi decenni, l’intensitá e la frequenza di questi eventi tendono ad aumentare, incrementando i livelli di vulnerabilità, con particolare riferimento alle comunità locali residenti in zone costiere e rurali del Paese.

All’analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce è stato dedicato il seminario “Analisi del rischio e sistemi di allerta precoci per la resilienza climatica”  – organizzato dall’Insituto Nacional de Gestão e Redução do Risco (INGD) dalla OSC italiana WW-GVC, la Fondazione CIMA, con il sostegno e la partecipazione di ECHO, dell’Ambasciata italiana a Maputo e dell’UNDRR –  con l’obiettivo di condividere le conoscenze e le esperienze tra i diversi attori nazionali e internazionali su come la conoscenza del rischio su base scientifica e un sistema di allerta precoce efficiente possano consentire uno sviluppo sostenibile, mitigando le perdite economiche causate da eventi catastrofici e guidando gli investimenti futuri in Mozambico.

La Sede AICS di Maputo, in considerazione dell’impegno profuso nel corso degli ultimi anni in risposta a vari accadimenti climatici estremi (tra gli altri, cicloni Idai e Kenneth e, El Nino) è stata invitata a fornire un contributo di natura tecnica. Per AICS di Maputo, ha partecipato il Titolare di Sede, Paolo Enrico Sertoli, descrivendo la risposta di emergenza della Cooperazione italiana allo sviluppo/AICS negli ultimi anni in Mozambico, attraverso la presentazione delle principali iniziative settoriali implementate dalla Sede. In particolare, é stata presentata la risposta italiana a tre eventi specifici: nel 2015-16, il fenomeno meteorologico di portata globale El Niño che ha causato la peggiore siccità degli ultimi 35 anni nella maggior parte dei Paesi dell’Africa meridionale; il ciclone tropicale Idai (2019) e il ciclone tropicale Kenneth, che ha colpito il Mozambico settentrionale appena sei settimane dopo il ciclone Idai.

La risposta dell’AICS ha gradualmente incluso componenti di conoscenza del rischio e sistemi di allerta precoce multirischio, una best practice che ha coinvolto in modo orizzontale le comunità locali per la loro partecipazione attiva alla implementazione dei piani locali di adattamento al cambiamento climatico.

 

 

L’Italia aiuta il PAM ad aumentare la resilienza dei contadini in Mozambico

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) accoglie con favore un contributo di 2 milioni di euro da parte del Governo italiano che aiuterà a combattere le vulnerabilità indotte dal cambiamento climatico e a rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale di 10.000 persone, tra cui piccoli contadini, giovani e donne di organizzazioni contadine selezionate nella provincia di Tete, nel Mozambico centrale.

Il contributo, assegnato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), giunge in un momento critico in cui la crisi climatica si sta intensificando, con eventi meteorologici estremi come cicloni, inondazioni e siccità che si verificano con maggiore frequenza e intensità.

“È un progetto molto speciale perché l’agricoltura è un settore in cui crediamo fermamente ed è uno dei pilastri della cooperazione italiana in Mozambico”, ha detto l’Ambasciatore d’Italia, Gianni Bardini, durante la cerimonia della firma oggi a Maputo.

“Superare le avversità del cambiamento climatico significa migliorare le condizioni di vita delle comunità vulnerabili che dipendono dall’agricoltura. Pertanto, è essenziale consolidare le pratiche agricole intelligenti dal punto di vista climatico e migliorare la gestione del post-raccolto”, afferma Antonella D’Aprile, direttore e rappresentante del PAM in Mozambico. “Grazie a questo generoso contributo dell’AICS, non solo i piccoli contadini che affrontano la furia dei cambiamenti climatici estremi saranno sostenuti nell’adattamento ai cambiamenti climatici, ma miglioreranno anche le loro diete attraverso un maggiore accesso a cibo nutriente, essenziale per la crescita sana di un bambino”.

L’agricoltura rappresenta l’80% del PIL del Mozambico, la maggior parte del quale proviene dalla produzione dei piccoli contadini. I disastri indotti dal clima colpiscono quindi i più vulnerabili e, con l’aumento della variabilità delle precipitazioni e delle temperature medie, la copertura vegetale sta diminuendo.

“Questo progetto è in linea con gli sforzi della cooperazione italiana per migliorare l’agricoltura del Mozambico di fronte ai cambiamenti climatici, in particolare a El Niño. L’attenzione al Corridoio di Beira è fondamentale per il Mozambico e per i Paesi limitrofi come Malawi e Zimbabwe”, ha dichiarato Paolo Enrico Sertoli, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Ufficio Regionale di Maputo. “Si basa anche sulle iniziative della Cooperazione italiana nella provincia di Tete, come il programma DELPAZ, che contribuisce alla pace e allo sviluppo socio-economico migliorando le capacità degli contadini locali”.

La firma dell’iniziativa testimonia il lavoro di coordinamento e di importanti sinergie che, partendo dalla conoscenza del territorio e delle condizioni socio-economiche di alcuni distretti della Provincia di Tete, alla ricerca di soluzioni tecniche adeguate e di un’assistenza tecnica esperta, ha trovato nella Provincia e nel PAM i partner ideali con cui abbracciare l’ennesima sfida, per contribuire a migliorare le condizioni di vita di oltre 2.000 famiglie di produttori nei Distretti di Moatize e Dôa.

“Negli ultimi tre anni, grazie al programma DELPAZ – Sviluppo Locale per il Consolidamento della Pace, finanziato dall’Unione Europea, la Cooperazione Italiana e l’AICS hanno lavorato in stretto coordinamento con la Provincia di Tete per rilanciare l’economia delle aree più colpite dal conflitto e contribuire alla reintegrazione sociale ed economica dei beneficiari del processo di DDR”, ha affermato il Direttore di AICS Maputo.

L’Italia è un partner strategico del PAM in Mozambico. Dal 2020, l’Italia finanzia le attività di emergenza a Cabo Delgado e le operazioni del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS), gestito dal PAM, a sostegno di tutte le organizzazioni umanitarie. Il contributo più recente è il primo per attività di sviluppo e di costruzione della resilienza volte a rafforzare le capacità dei contadini e la sicurezza alimentare.

 

L’acqua: uno strumento di pace

Si celebra oggi,  22 marzo, la Giornata mondiale dell’acqua, una data cruciale che ci ricorda l’importanza di questa risorsa vitale per la sopravvivenza umana e l’equilibrio degli ecosistemi. Il tema di quest’anno, “Sfruttare l’acqua per la pace”, sottolinea la capacità dell’acqua di promuovere la pace e la cooperazione tra comunità e Paesi.

In Mozambico, la parola “acqua” inizia con la “m”. Mati, massi, mazhi, matchi, mave, madzi, maze, madi, madji – tutte queste varianti risuonano con la radice “m” e sono strettamente legate alla fertilità, alla vita e alla femminilità. L’acqua, come una donna incinta, si adatta alle circostanze, supera gli ostacoli e dà vita alla vita. È una metafora potente che riflette la natura trasformativa e vitale dell’acqua.

Tuttavia, quando l’acqua è scarsa o inquinata, quando le persone hanno un accesso diseguale o non hanno alcun accesso, possono sorgere tensioni tra le comunità e i Paesi. Il cambiamento climatico sta esacerbando queste sfide, rendendo ancora più urgente la necessità di unirsi per la protezione e la conservazione di questa preziosa risorsa.

In risposta a crisi come l’epidemia di colera in Mozambico, le organizzazioni internazionali, in collaborazione con le istituzioni mozambicane come il Fondo centrale di risposta alle emergenze (CERF), hanno svolto un ruolo cruciale, fornendo finanziamenti per garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base a centinaia di migliaia di persone. L’acqua contaminata è il principale mezzo di trasmissione del colera; quindi, garantire l’accesso all’acqua potabile è un modo efficace per fermare l’epidemia. La cooperazione internazionale, compreso l’investimento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nel CERF, dimostra la forza della solidarietà e della cooperazione globale.

Inoltre, iniziative come il workshop sul monitoraggio e la qualità dell’acqua che si è svolto dal 28 al 29 novembre 2023, organizzato dal centro di biotecnologia dell’Università “Eduardo Mondlane” (UEM) con il supporto dell’AICS, evidenziano l’impegno costante per una gestione sostenibile delle risorse idriche: sono state evidenziate le sfide che il Mozambico deve affrontare, soprattutto dopo eventi meteorologici estremi come i cicloni, e l’importanza della cooperazione internazionale e dello scambio di conoscenze per affrontare queste sfide.

A Cabo Delgado, l’AICS insieme alle Nazioni Unite – in particolare il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e il Programma Alimentare Mondiale (PAM) – ha sostenuto le istituzioni mozambicane per fornire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi di base essenziali ai bambini e alle famiglie sfollate nei campi a causa dei violenti attacchi che continuano a verificarsi nella regione. Ad esempio, nelle località di Palma Sede, Quitunda e Mute sono stati costruiti 15 pozzi e altri 15 sono stati riabilitati. Sono state organizzate 57 sessioni di sensibilizzazione, incentrate sulla promozione di pratiche igieniche positive, tra cui l’importanza di lavarsi le mani con l’acqua, come mezzo per prevenire le malattie. Queste sessioni di sensibilizzazione hanno raggiunto più di 22.000 persone. Questi interventi non solo garantiscono l’accesso all’acqua potabile, ma promuovono anche l’educazione all’igiene e alla salute tra gli sfollati del conflitto di Cabo Delgado, dimostrando come l’acqua sia intrinsecamente legata al benessere umano e allo sviluppo sostenibile.

L’AICS è attivamente impegnata nella costruzione di sistemi idrici e nella perforazione di pozzi nelle aree più colpite dalla guerra civile attraverso DELPAZ. DELPAZ, il programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione Europea con il sostegno del Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo del Capitale (UNCDF), è attuato nelle province di Manica e Tete dall’AICS, mentre l’Agenzia austriaca per lo sviluppo (ADA) è attiva nella provincia di Sofala. Questi sforzi non solo migliorano l’accesso all’acqua potabile, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel ripristinare la fiducia e la stabilità nelle comunità devastate dal conflitto. Il Programma DELPAZ è un esempio tangibile di come la cooperazione internazionale possa trasformare positivamente la vita delle persone, promuovendo la pace e la ricostruzione post-bellica attraverso l’accesso a risorse fondamentali come l’acqua.

Con l’avvicinarsi del decimo Forum mondiale dell’acqua a Bali, in Indonesia (18-25 maggio), è fondamentale mantenere lo scambio di buone pratiche e la collaborazione globale per affrontare le sfide legate all’acqua. La presenza della sede regionale AICS di Maputo al forum sottolinea il costante impegno della comunità internazionale nel promuovere una gestione sostenibile dell’acqua e nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo comuni.

 

Itália e Moçambique reforçam cooperação na Saúde com lançamento de Projecto de Prevenção e Controlo de Doenças Não Transmissíveis

“Este projecto, que amplia uma iniciativa anterior em 2019, reforça o compromisso da Itália com a saúde em Moçambique”. A afirmação foi feita hoje por Gianni Bardini, Embaixador de Itália em Moçambique, durante a cerimónia de lançamento do projecto “Prevenção e controlo das doenças não transmissíveis”, agradecendo a colaboração entre os dois países.

Destacando a longa história de cooperação entre Itália e Moçambique, Bardini ressaltou a importância estratégica da saúde no relacionamento bilateral. O compromisso italiano foi formalizado no “Plano Indicativo Plurianual Itália – Moçambique 2022-2026”, com um investimento de 85 milhões de euros, priorizando o sector da saúde.

O projecto abrange diversas áreas, incluindo formação de pessoal de saúde e apoio ao Ministério da Saúde. Baseado em estudos que destacam a crescente prevalência de doenças não transmissíveis, o projecto visa fortalecer a capacidade de prevenção e tratamento dessas enfermidades.

Além das acções já implementadas, o projecto traz uma novidade crucial: a sensibilização sobre a relação entre doenças não transmissíveis e deficiência, buscando facilitar o acesso a serviços e tratamentos adequados.

Os objectivos ambiciosos do projecto incluem o rastreio de centenas de milhares de pessoas e a identificação de casos de diabetes, hipertensão e câncer. A implementação é realizada em parceria com instituições moçambicanas e três ONGs italianas reconhecidas pelo seu compromisso com a saúde em Moçambique, nomeadamente CUAMM, que lidera o consórcio, a Comunidade de Sant’Egidio ACAP e AIFO.

O Ministro da Saúde, Armindo Daniel Tiago, sublinhou como este projecto representa mais um marco na longa e frutífera colaboração entre a Itália e Moçambique, que remonta aos dias da independência do país em 1975.

No seu discurso o Ministro da Saúde destacou os desafios de saúde enfrentados por Moçambique, especialmente o aumento alarmante da prevalência de doenças não transmissíveis, como as cardiovasculares, diabetes, câncer, doenças respiratórias crônicas e traumas. Com dados preocupantes que revelam taxas significativas de hipertensão, diabetes e câncer, o Ministro enfatizou a importância de medidas preventivas para mitigar essas doenças evitáveis.

O projecto financiado pela Agência Italiana visa enfrentar esses desafios através do fortalecimento da capacidade de vigilância, prevenção e tratamento das doenças não transmissíveis. Com um orçamento de cerca de 5 milhões de euros ao longo de três anos, o programa será implementado em 20 unidades de saúde em três províncias-chave: Zambézia, Sofala e Maputo.

O foco do projeto será a integração de cuidados para hipertensão e diabetes nos serviços de saúde primários, incluindo atenção especial às pessoas com deficiência. Espera-se que esta iniciativa contribua significativamente para melhorar os indicadores de saúde da população moçambicana.

No encerramento do evento, o Ministro da Saúde expressou profundo agradecimento à Agência Italiana de Cooperação para o Desenvolvimento, reafirmando o compromisso de continuar fortalecendo a colaboração entre os dois países em prol da saúde e do bem-estar da população moçambicana e lançou o desafio para a digiltalização do sector da saúde.

 

Esperti internazionali e comunità locale per l’avvio della quinta edizione del corso sullo sviluppo sostenibile delle comunità costiere

La quinta edizione del Corso Internazionale Avanzato per lo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere ha preso il via oggi, presso la Sede di Tricase del CIHEAM Bari. Quest’anno, il programma accoglie una delegazione di 13 funzionari ministeriali provenienti da 10 Paesi costieri del Mediterraneo e dell’Africa, tra cui l’Albania, l’Algeria, l’Egitto, il Kenya, il Libano, il Mozambico, il Senegal, la Somalia, la Tunisia e l’Uganda.

Finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), il corso è organizzato dal CIHEAM Bari con il supporto tecnico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM). L’obiettivo principale è sostenere la Blue Transformation e lo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere, promuovendo un approccio integrato che tenga conto delle molteplici dimensioni della sostenibilità e dell’equilibrio tra conservazione ambientale e sviluppo socio-economico.

Durante la cerimonia di apertura, la presenza di esperti internazionali è stata sottolineata, insieme alla partecipazione della comunità locale. In particolare, le conclusioni sono state affidate a Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede di Maputo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha portato avanti il messaggio di collaborazione e sostegno di AICS Maputo agli sforzi di sviluppo sostenibile in Mozambico.

La comunità locale ha dato il benvenuto alla delegazione internazionale ospite, evidenziando il ruolo inclusivo e stimolante del Porto Museo di Tricase, dove la diversità culturale favorisce la condivisione di idee e prospettive per un futuro più sostenibile delle comunità costiere globali. Questa quinta edizione del corso offre un’importante opportunità di dialogo e cooperazione tra esperti, ricercatori, decisori e le comunità locali, ponendo le basi per un impegno congiunto verso la sostenibilità ambientale e sociale.

Inoltre, Paolo Enrico Sertoli ha evidenziato il ruolo cruciale di AICS Maputo nel promuovere lo sviluppo sostenibile in Mozambico, affermando che “attraverso le iniziative di AICS in Mozambico, si sta promuovendo un approccio integrato per sostenere la Blue Transformation e lo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere.”

Il Titolare della Sede ha anche sottolineato che “l’attivo coinvolgimento di AICS Maputo nella costruzione delle capacità e nel supporto normativo riflette l’impegno dell’agenzia nel sostenere il Mozambico nell’aderire alle convenzioni e ai protocolli internazionali, contribuendo così agli sforzi nazionali di gestione sostenibile delle coste e dei mari.”

Questo riconoscimento è stato ribadito dal Direttore, che ha dichiarato che “le iniziative in corso condotte da AICS Maputo, comprese le proposte in provincia di Cabo Delgado, sono esempi tangibili dell’impegno dell’agenzia nel favorire modelli di gestione partecipativa e sostenibile, garantendo il coinvolgimento attivo delle comunità locali e delle istituzioni nella conservazione degli ecosistemi marini.”

Al Corso partecipa Ciro Novidade, attuale Capo Dipartimento Centrale dell’Amministrazione del Mare presso l’Istituto Nazionale del Mare (INAMAR, IP). La sua presenza tra i partecipanti riflette l’impegno del Mozambico nel contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità costiere attraverso la partecipazione a iniziative internazionali di formazione specialistica.

 

 

Mozambico: accordo sull’energia e aumento delle risorse finanziarie per la cooperazione

Maputo, 19 mar – “L’Italia intende rafforzare la cooperazione con il Mozambico, anche in nuove aree strategiche quali l’innovazione tecnologica e digitale, la transizione ecologica e le fonti di energia rinnovabili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e della cooperazione, Luigi Di Maio, durante la sua visita lampo in Mozambico per la firma dell’accordo di partnership energetica tra i due Paesi.

“L’impegno italiano continua e quest’anno, in occasione del trentennale dell’ Accordo di Pace (firmato a Roma il 4 ottobre 1992), sono previsti nuovi accordi per rafforzare il partenariato con il Mozambico”, ha sottolineato il ministro annunciando la prossima visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella capitale mozambicana “prima di agosto”, anche per analizzare nuove aree di collaborazione.

L’aumento delle risorse finanziarie per la cooperazione internazionale, in un nuovo quadro programmatico pluriennale per lo sviluppo, darà continuità al sostegno italiano alla pace.

Giulia Zingaro, team leader DELPAZ, ha salutato il ministro Di Maio a nome del nuovo direttore di Aics Maputo, Paolo Enrico Sertoli, invitandolo a tornare presto per vedere il lavoro di Aics in Mozambico.

Lurdes, l’ex guerrigliera che alimentava una compagnia, ora produce per educare i suoi figli

Lurdes António, 68 anni, non ha avuto accesso all’istruzione formale durante la sua infanzia, come la maggior parte delle donne del Mozambico rurale di quel periodo. È stata reclutata nella base di Minga del gruppo guerrigliero della Resistenza Nazionale Mozambicana (Renamo) nel 1982, all’età di 26 anni. Ha seguito l’addestramento militare a Mandie, nel distretto di Guro, nella provincia di Manica.

All’apice della guerra civile, ha trascorso un periodo in cinque basi militari appartenenti alla guerriglia, producendo cibo nei campi civili e militari e cucinando per la compagnia, dove in seguito ha incontrato suo marito, anche lui ex guerrigliero.

“Il mio compito era portare i bagagli dei soldati e cucinare per loro durante le missioni. Se ci dicevano che dovevamo andare da qualche parte, portavamo i bagagli e andavamo avanti, e una volta terminato il programma – che fosse di ricognizione o di attacco – tornavamo. Poi ci rimandavano a casa e venivamo richiamati quando c’era un nuovo programma”, racconta.

La siccità e la grave carestia hanno colpito il Mozambico alla fine degli anni ’80 e “terribili sofferenze” hanno scosso la sua compagnia quando lei e suo marito hanno deciso di lasciare la guerra e di viaggiare per stabilirsi a Nhamadjiua, nel posto amministrativo di Nhampassa, nel distretto di Barué, nella provincia di Manica, dove sono stati poi smobilitati con la fine della guerra nel 1992.

“Nel 2012 abbiamo risposto ancora una volta alla ‘chiamata della rivoluzione’, convocata dal leader storico Afonso Dhlakama”, che già da tempo denunciava gravi difetti nell’attuazione dell’Accordo Generale di Pace (AGP) di Roma.

Lurdes António è stata nuovamente smobilitata insieme al marito nel 2021, nell’ambito del processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione (DDR) degli ex guerriglieri della Renamo a Barué.

Da allora si è dedicata all’agricoltura e ha imparato nuove tecniche agricole introdotte con il Programma DELPAZ, che assicura la reintegrazione economica e sociale di tutti gli ex combattenti, delle loro famiglie e delle comunità rurali colpite dal conflitto per raggiungere una pace duratura in Mozambico.

“DELPAZ è arrivato e ci sta insegnando. Prima coltivavamo in modo rudimentale, con sementi tradizionali, e avevamo molte perdite, ma ora stiamo usando tecniche agricole migliorate, usiamo la semina per fila quando seminiamo, e abbiamo già un reddito per istruire i nostri figli”, spiega la donna, entusiasta dei suoi nuovi risultati.

 

Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali. Il contributo di AICS al Forum Nazionale Urbano

L’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo ha partecipato al II Forum Nazionale Urbano che, organizzato dal Ministero dell’Amministrazione Statale del Mozambico con il supporto di UN-Habitat, si è svolto a Maputo dal 31 Marzo al 01 Aprile.

“Urbanizzazione, una priorità per lo sviluppo sostenibile” è stato il titolo scelto per le due giornate di riflessione e dibattiti per la preparazione della partecipazione del Mozambico al Forum Urbano Mondiale (26-30 giungo a Katovice, Polonia) e per lanciare le basi della Politica Urbana Nazionale del Paese.

Si tratta del secondo Forum Nazionale Urbano realizzato in Mozambico, e segue la prima edizione realizzata nel 2016.

L’urbanizzazione debba far parte dell’agenda nazionale e della politica economica del paese Governo. È questa la convizione, e la tesi di fondo, che ha guidato il dibattitto a cui hanno partecipato università, settore privato, società civile, specialisti in sviluppo urbano e partner stategici di cooperazione.

Per l’agenza urbana nazionale sono state identificate una serie di priorità: la promozione di una maggiore equità socio-territoriale; la riduzione della vulnerabilità ai disastri associati ai cambiamenti climatici; la promozione di un maggior equilibrio funzionale tra spazio rurale e spazio urbano; l’eliminazione delle barriere esistenti per un accesso equitativo alla terra; la migliore articolazione tra politiche pubbliche; una maggiore effettività del processo di decentramento in atto nel paese; il consolidamento di linee stategiche di intervento nelle aree urbane informali caratterizzate da bassa densità abitativa che costituiscono parte preponderante del costruito urbano.

Proprio su questo ultimo tema si è centrato il contributo dell’AICS, invitata nell’ambito del panel “Abitabilità ed abitazione” a presentare la sua esperienza decennale in Mozambico in ambito di interventi di rigenerazione urbana in aree ad occupazione spontanea.

AICS è intervenuta al Forum con il tema “Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali” presentando la metodologia di intervento messa a punto dalla Agenzia, anche grazie alla ricca e consolidata rete di partenariati attivata nel settore di riferimento.

“Intervenire in contesti particolarmente complessi quali quelli costituiti da occupazioni territoriali informali ma fortemente consolidate nello spazio urbano, ci costringe ad abbandonare logiche e metodologie di intervento lineari o monodimensionali, ed a non cadere nella tentazione di abbracciare definizioni eccessivamente semplicistiche di ‘città del futuro”, ha detto Simona Mortoro, ingegnere esperto in Sviluppo Urbano ed Infrastrutture in forza alla sede AICS di Maputo, chiarendo durante il suo intervento come le iniziative finanziate da AICS in ambito di Sviluppo Urbano, nel paese, vertano non soltanto alla infrastrutturazione di aree/quartieri, quanto piuttosto all’ infrastrutturazione di processi i cui risultati intendono condurre, anche, alla realizzazione di infrastrutture primarie.

Proprio sulla infrastrutturazione di processi verte il Social Design System Thinking – metodo assunto come riferimento da parte della Agenzia Italiana di Cooperazione per lo Sviluppo per i suoi interventi di rigenerazione urbana operati nei paesi partner – che permea il manuale operativo elaborato recentemente dalla Agenzia ed inteso a creare un approccio metodologico in AICS con una “cornice di senso”.

La Cooperazione Italiana ha attivato negli anni, numerose iniziative volte a favorire uno sviluppo sostenibile nel settore urbano, attraverso la rigenerazione integrata di aree urbane, comprendente la realizzazione di abitazioni, l’erogazione di servizi sociali ed infrastrutture, la creazione di opportunità di lavoro, la promozione di progetti sociali, la salvaguardia del patrimonio culturale e la protezione degli ecosistemi.
AICS ha promosso alcune esperienze significative, anche per la rigenerazione delle baraccopoli, tra le quali quella in Mozambico, sul quartiere informale Chamanculo C e in Kenya, nello slum di Korogocho.

Un vibrante dibattito nella sessione “Dialogo di pace” a Manica

Giovedì 18 luglio, il padiglione polifunzionale dell’Instituto Agrário de Chimoio (IAC) si è riempito di colori, abiti e opinioni che hanno caratterizzato il dibattito vibrante della sessione “Dialogo di Pace”, promosso nell’ambito del programma DELPAZ, dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Accademici, studenti provenienti da varie province del Paese, comunità colpite dai conflitti nelle province di Sofala, Manica e Tete, nonché beneficiari del DDR e le loro famiglie, hanno delineato con forza le vie per consolidare la pace, che si possono riassumere in dialogo, tolleranza e armonia.

Gli oltre 800 partecipanti al “Dialogo di pace”, i cui relatori erano Rafael Chicane, Rogério Sitoe e Chiquinho Conde (a distanza) e moderato da Eva Trindade, concordano sul fatto che la transizione verso la pace è un processo lungo e deve essere partecipato dalle diverse generazioni che rappresentano le varie regioni che compongono il Mozambico.

Aprendo il dibattito, lo storico Rafael Chicane, “Professor Shikhani”, ha sostenuto che “la pace non è solo l’assenza di conflitti”, ma è anche rispetto delle differenze; religiose, culturali e persino delle condizioni sociali di ogni cittadino, considerando che l’inclusione esalta la varietà di prospettive ed esperienze delle persone di ogni regione del Paese.

“Una società che non rispetta le differenze non vivrà mai in pace”, ha sottolineato il ricercatore indipendente, che si occupa di storia contemporanea del Mozambico, politica e conflitti africani.

Intervenendo nel panel, Rogério Sitoe, attuale presidente del Consiglio superiore dei media (CSCS), con 38 anni di esperienza al Jornal Notícias, il quotidiano più diffuso del Paese, ha sottolineato che c’è poco dialogo, motivo per cui il Mozambico si trova in una situazione di crisi, con diversi gruppi  professionali in sciopero o che hanno indetto uno sciopero, ribadendo che l’intolleranza continua a minare la pace nel Paese.

“La tolleranza per la pace inizia dal modo in cui viviamo insieme”, ha osservato Rogério Sitoe, che ha difeso l’inclusione degli ex guerriglieri nella costruzione della pace, evitando il disprezzo nelle parole e negli epiteti che molte volte sono loro rivolti.

Sitoe, che ha un ruolo attivo nell’Associazione “Reconstruindo Esperança” (Ricostruzione della Speranza), che si concentra sulla reintegrazione dei bambini soldato, ha sottolineato che “la cosa più importante è prevenire il conflitto, piuttosto che aspettare il dialogo per la pace”.

Chiquinho Conde ha accolto calorosamente i partecipanti e ha raccontato il suo percorso di calciatore e allenatore. Si è congedato con questo messaggio: “La pace richiede dedizione e disciplina. La pace si coltiva!”.

I partecipanti –  che hanno manifestato apertamente la loro felicita nel partecipare al dibattito che rifletteva la ricca diversità del Paese – hanno insistito sulla necessità di un impegno per stimolare la crescita della pace in Mozambico.

All’evento hanno partecipato i partner DELPAZ delle province di Manica e Sofala.

Intervenendo tra il pubblico, Telma Humberto, anch’essa beneficiaria DELPAZ nel distretto di Macossa (Manica), ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’armonia sociale, perché, ha affermato, “la pace non è solo il silenzio delle armi, ma una coesistenza armoniosa”.

La musica di Djipson Mussengi ha animato l’evento con la sua chitarra e le sue canzoni.