Giornata del Design Italiano nel Mondo: a Maputo, Sostenibilità e Resilienza nel Design e nella Costruzione

A Maputo, protagoniste le iniziative dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell’ambito delle celebrazioni della sesta edizione della Giornata del Design Italiano nel Mondo – Italian Design Day, dal titolo “Ri-Generazione. Design e nuove tecnologie per un futuro sostenibile”.

L’evento ‘Sustentabilidade e Resiliência no Design e Construção’ è stato organizzato dall’Istituto per il Commercio Estero (ICE) in collaborazione con l’Ordine degli Architetti del Mozambico.

Con UnHabitat, attraverso l’iniziativa Recupero multifunzionale e resiliente dei Distretti di Ibo e Buzi, AICS supporta le autorità locali e la popolazione a pianificare e ricostruire in modo resiliente gli edifici pubblici e privati gravemente danneggiati dagli eventi atmosferici intensi che hanno colpito negli ultimi anni il Mozambico.

Valorizzando la solida partnership stabilita tra AICS e Politecnico di Milano, stiamo lavorando alla concezione di un modello abitativo a basso costo, resiliente e sostenibile, per il quartiere di Chamanculo C in Maputo, dove interveniamo attraverso il Programma RIGENERA che verte alla annessione di aree sub-urbane informali nel tessuto urbano di Maputo, capitale del Paese.

Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali. Il contributo di AICS al Forum Nazionale Urbano

L’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo ha partecipato al II Forum Nazionale Urbano che, organizzato dal Ministero dell’Amministrazione Statale del Mozambico con il supporto di UN-Habitat, si è svolto a Maputo dal 31 Marzo al 01 Aprile.

“Urbanizzazione, una priorità per lo sviluppo sostenibile” è stato il titolo scelto per le due giornate di riflessione e dibattiti per la preparazione della partecipazione del Mozambico al Forum Urbano Mondiale (26-30 giungo a Katovice, Polonia) e per lanciare le basi della Politica Urbana Nazionale del Paese.

Si tratta del secondo Forum Nazionale Urbano realizzato in Mozambico, e segue la prima edizione realizzata nel 2016.

L’urbanizzazione debba far parte dell’agenda nazionale e della politica economica del paese Governo. È questa la convizione, e la tesi di fondo, che ha guidato il dibattitto a cui hanno partecipato università, settore privato, società civile, specialisti in sviluppo urbano e partner stategici di cooperazione.

Per l’agenza urbana nazionale sono state identificate una serie di priorità: la promozione di una maggiore equità socio-territoriale; la riduzione della vulnerabilità ai disastri associati ai cambiamenti climatici; la promozione di un maggior equilibrio funzionale tra spazio rurale e spazio urbano; l’eliminazione delle barriere esistenti per un accesso equitativo alla terra; la migliore articolazione tra politiche pubbliche; una maggiore effettività del processo di decentramento in atto nel paese; il consolidamento di linee stategiche di intervento nelle aree urbane informali caratterizzate da bassa densità abitativa che costituiscono parte preponderante del costruito urbano.

Proprio su questo ultimo tema si è centrato il contributo dell’AICS, invitata nell’ambito del panel “Abitabilità ed abitazione” a presentare la sua esperienza decennale in Mozambico in ambito di interventi di rigenerazione urbana in aree ad occupazione spontanea.

AICS è intervenuta al Forum con il tema “Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali” presentando la metodologia di intervento messa a punto dalla Agenzia, anche grazie alla ricca e consolidata rete di partenariati attivata nel settore di riferimento.

“Intervenire in contesti particolarmente complessi quali quelli costituiti da occupazioni territoriali informali ma fortemente consolidate nello spazio urbano, ci costringe ad abbandonare logiche e metodologie di intervento lineari o monodimensionali, ed a non cadere nella tentazione di abbracciare definizioni eccessivamente semplicistiche di ‘città del futuro”, ha detto Simona Mortoro, ingegnere esperto in Sviluppo Urbano ed Infrastrutture in forza alla sede AICS di Maputo, chiarendo durante il suo intervento come le iniziative finanziate da AICS in ambito di Sviluppo Urbano, nel paese, vertano non soltanto alla infrastrutturazione di aree/quartieri, quanto piuttosto all’ infrastrutturazione di processi i cui risultati intendono condurre, anche, alla realizzazione di infrastrutture primarie.

Proprio sulla infrastrutturazione di processi verte il Social Design System Thinking – metodo assunto come riferimento da parte della Agenzia Italiana di Cooperazione per lo Sviluppo per i suoi interventi di rigenerazione urbana operati nei paesi partner – che permea il manuale operativo elaborato recentemente dalla Agenzia ed inteso a creare un approccio metodologico in AICS con una “cornice di senso”.

La Cooperazione Italiana ha attivato negli anni, numerose iniziative volte a favorire uno sviluppo sostenibile nel settore urbano, attraverso la rigenerazione integrata di aree urbane, comprendente la realizzazione di abitazioni, l’erogazione di servizi sociali ed infrastrutture, la creazione di opportunità di lavoro, la promozione di progetti sociali, la salvaguardia del patrimonio culturale e la protezione degli ecosistemi.
AICS ha promosso alcune esperienze significative, anche per la rigenerazione delle baraccopoli, tra le quali quella in Mozambico, sul quartiere informale Chamanculo C e in Kenya, nello slum di Korogocho.

Namaacha presto avrà un Centro di Salute completamente ristrutturato

Il​ Titolare della Sede Aics di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e l’​Amministratrice del ​Distretto di Namaacha, Suzete Alberto Dança hanno siglato, in data odierna, il contratto per il secondo intervento di ristrutturazione del Blocco della Maternità (edificio degenze e sale parto) e del Blocco degli Ambulatori e della Farmacia del Centro di Salute di Namaacha. La consegna​dell’opera conclusa (del valore complessivo di 100.000 Euro circa) sarà il mese di dicembre 2022.

I lavori di ristrutturazione, svolti nell’ambito dell’iniziativa “AID. 10897 – Programma di Supporto ai progetti comunitari” (AID 10897),  permetteranno alla popolazione del Distretto di Namaacha di avere un Centro di Salute funzionale.

I lavori previsti per la seconda fase si sommano alla ristrutturazione dell’edificio principale (500 m2), conclusasi nel 2020. ​Nell’ambito della prima fase dei lavori, l’edificio, costruito negli anni 1940, ha ricevuto, ​tra le altre: una nuova copertura (inclusa ​la struttura portante del tetto e il controsoffitto), la riabilitazione dei bagni, una nuova pavimentazione con rivestimento vinilico, la sostituzione dei serramenti, del sistema idraulico e di quello elettrico, una revisione della logica funzionale interna, un nuovo sistema di illuminazione interna ed esterna, ​la costruzione di bagni pubblici esterni con tre scomparti per uomini, donne e disabili e la costruzione di un nuovo sistema di marciapiedi pavimentati e di una rampa di accesso per facilitare la movimentazione di disabili tra gli edifici.

Investire nelle donne: accelerare il progresso

Nel giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della donna, vogliamo ricordare il messaggio lanciato da Amélia Andalusa, di Dunda, distretto di Macossa, in provincia di Manica, durante il primo accampamento femminile organizzato a novembre dal Programma DELPAZ: “Il conflitto è un trauma per le donne, in ogni parte della nostra vita. Ma ora vogliamo continuare a vivere in pace e vogliamo essere emancipate, fare agricoltura, piccole imprese, allevare animali, sappiamo anche che esiste l’emancipazione economica digitale, dove possiamo usare i nostri telefoni per commerciare”

Quest’anno, infatti, la Giornata Internazionale della Donna pone al centro dell’attenzione il tema cruciale di “Investire nelle donne: accelerare il progresso”[1]. Un’occasione per riflettere sull’importanza di garantire i diritti delle donne e delle ragazze in tutte le sfere della vita, riconoscendo che ciò non solo alimenta economie prospere e giuste, ma contribuisce anche a preservare un pianeta sano per le generazioni future.

Il rapporto di UNWomen evidenzia che per raggiungere la parità di genere negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono necessari 360 miliardi di dollari all’anno[2]. Tuttavia, l’accento non deve limitarsi all’incremento dei finanziamenti, ma anche alla riforma delle istituzioni a tutti i livelli, affinché la promozione dell’empowerment femminile diventi una priorità politica e un investimento pubblico essenziale.

Per “accelerare il progresso”, UNWomen sottolinea la necessità di garantire l’accesso delle donne a risorse finanziarie, terra, informazioni e tecnologie[3]. Promuovere occupazioni dignitose e sostenibili, riconoscere il valore del lavoro di cura femminile, combattere la violenza di genere e favorire la partecipazione femminile in tutti i processi decisionali sono azioni chiave.

Il programma DELPAZ, un programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione europea, gestito in collaborazione con il Fondo per lo sviluppo del capitale delle Nazioni Unite (UNCDF), e l’agenzia di cooperazione austriaca (ADA),  e implementato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nelle Province di Manica e Tete, e ADA nella provincia di Sofala, si impegna a tradurre questi principi in azioni concrete. Lavorando a stretto contatto con le istituzioni locali, DELPAZ promuove investimenti in infrastrutture pubbliche per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle risorse e migliorare l’autonomia femminile.

DELPAZ adotta un approccio inclusivo, lavorando sulla sensibilizzazione delle comunità riguardo alla costruzione della pace, inclusione sociale e lotta alla violenza di genere, creando opportunità di autoimpiego attraverso corsi di formazione professionale e il supporto all’avvio di microimprese, con particolare attenzione all’empowerment economico delle donne. E lo fa partendo dalle voci, dai punti di vista, dalla creazione di spazi per le donne – elementi fondamentali dell’agency delle donne. 

Un esempio tangibile dell’impegno di DELPAZ è l’Accampamento Solidale nel Distretto di Báruè, Provincia di Manica, organizzato nel mese di novembre 2023. Questa pratica collettiva promuove la solidarietà, inclusione e diversità, rafforzando il ruolo delle donne come attori locali e costruendo la loro leadership. Attraverso questi accampamenti, le donne partecipano attivamente ai processi decisionali, identificano vulnerabilità e bisogni, costruendo alternative concrete supportate dal programma. Così, vogliamo celebrare questo 8 marzo 2024 condividendo la Dichiarazione elaborata dalle donne e dagli uomini che hanno partecipato all’Accampamento solidale.

Quel giorno, Amélia Andalusa è stata molto chiara: “Abbiamo già il nostro gruppo di risparmio e dobbiamo sensibilizzare altre donne. Ecco perché vogliamo altri campi come questo! Dovrebbero essere organizzati in tutti i distretti, replicati e tenuti nelle comunità, perché è così che si rafforzano le donne e anche gli uomini.”

L’AICS intensifica il suo impegno attraverso iniziative focalizzate sull’accesso delle donne alle risorse finanziarie, terra e Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC). Progetti come “Coding Girls” mirano a potenziare le competenze delle donne, aprendo nuove opportunità di accesso a lavori dignitosi nell’ambito delle TIC. Inoltre, iniziative come “As Mulheres do SUSTENTA” contribuiscono concretamente alla promozione della parità di partecipazione e leadership femminile nelle zone rurali.

L’impegno di AICS, così come nel Programma DELPAZ, riflette un approccio olistico e mirato per affrontare le disparità di genere, fornendo soluzioni concrete e sostenibili per garantire il benessere e l’empowerment delle donne nel 2024 e oltre.

[1]   https://www.unwomen.org/en/news-stories/announcement/2023/12/international-womens-day-2024-invest-in-women-accelerate-progress

[2] https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2023/09/progress-on-the-sustainable-development-goals-the-gender-snapshot-2023

[3] https://www.unwomen.org/en/news-stories/explainer/2024/02/five-things-to-accelerate-womens-economic-empowerment

 

Macfrut 2024 presentata a Maputo

Presentata a Maputo, davanti ad un nutrito gruppo di operatori, la prossima edizione di Macfrut, in programma al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio 2024.

All’evento hanno partecipato operatori mozambicani, l’Ambasciatore italiano Gianni Bardini, il Direttore ICE a Maputo, Paolo Gozzoli, il Titolare della Sede Regionale AICS di Maputo, Paolo Sertoli insieme ad alcuni funzionari dell’Ufficio VI AICS e numerosi rappresentanti di organismi internazionali, quali FAO e UNIDO.

Il Mozambico, che ha partecipato in passato in varie edizioni di Macfrut, ha assoluto e urgente bisogno di incrementare la propria produzione ortofrutticola e di creare una catena del freddo oggi molto carente, tanto che oltre un terzo della produzione interna si perde prima di arrivare nei mercati. I prezzi della frutta e della verdura sono molto alti perché gran parte della produzione viene importata, principalmente dal Sudafrica ma anche da altri paesi della regione o addirittura da India e Cina.

“La ricerca di tecnologia e di banche interessate in investire nella nostra agricoltura sono i principali motivi che ci spingono a partecipare alla Macfrut – ha commentato Alcides Cintura, rappresentante del Conselho Empresarial Provincial della provincia di Manica – ma vorremmo che gli organizzatori e il sistema Italia ci aiutassero a portare giovani a presenziare alle manifestazioni della fiera e vedere con i propri occhi che l’agricoltura non è fatta solo di zappa e sementi, ma offre infinite possibilità”.

Anche Jaime Comiche, rappresentante di UNIDO, ha sottolineato la necessità di puntare molto sulla partecipazione di giovani, con visite tecniche guidate, estremamente importanti da un punto di vista di vista formativo e di innovazione.

Alberto Giani, team leader del settore agricoltura di AICS Maputo, ha ricordato come la partecipazione passata di alti funzionari del Ministero dell’Agricoltura del Mozambico alla MacFrut abbia supportato l’elaborazione del progetto del Centro Agro-Alimentare di Manica (CAAM) –   credito agevolato di 35 milioni di euro concordato con il governo italiano – il cui accordo è attualmente in fase di firma da parte del Governo mozambicano.

Nella capitale mozambicana Valentina Piraccini e Chiara Campanini, rappresentanti di Cesena Fiera, hanno illustrato le opportunità che la rassegna offre al settore e all’intera filiera ortofrutticola, sottolineando come una delle attività che portano a considerare Macfrut “aperto tutto l’anno” è la spinta all’internazionalizzazione che la rassegna compie nei confronti dell’intera filiera ortofrutticola fra un’edizione e l’altra. La novità che hanno presentato a Maputo è la Macfrut Academy, l’innovativa piattaforma digitale e formativa di Macfrut, che si rivolge ai professionisti del settore con video-lezioni mirate ad approfondire temi di interesse globale, singole filiere, tecniche di produzione e tecnologie, fungendo da vero e proprio hub per rimanere connessi con il settore a livello internazionale 365 giorni all’anno.

Federica de Gaetano, funzionaria dell’Ufficio VI di Aics ha illustrato la strategia della cooperazione italiana per lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare.

Dal dibattito seguito a questa “fase” di illustrazione, gli operatori presenti hanno dato conferma del loro forte interesse alla partecipazione a Macfrut.

 

 

 

 

Un baobab, una colomba e i colori del Mozambico. DELPAZ, a fianco delle comunità 

Il simbolo scelto per il programma di cooperazione delegata DELPAZ è bellissimo e parla le lingue del Centro del Mozambico, le lingue di tutti i mozambicani che sognano la pace e vogliono vivere in pace, stanchi di una guerra che ha devastato le loro vite.  

Si è tenuto il 27 giugno a Chimoio lincontro del primo Comitato di coordinamento della Provincia di Manica del programma DELPAZ, il programma di cooperazione delegata finanziato dalla Unione Europea, in dialogo permanente con il Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione del Mozambico, con lobiettivo globale di sostenere la consolidazione della pace in 14 distretti colpiti dal conflitto militare, a Sofala, Manica e Tete.

Erano presenti tutti i rappresentanti dei cinque distretti beneficiari del programma (Gondola, Bárue, Guro, Macossa e Tambara) che hanno partecipato attivamente dissipando dubbi e  incertezze sul programma  del valore di 29 milioni di euro –  che, nei prossimi tre anni, implementerà azioni concrete per lo sviluppo socioeconomico nelle tre Province del Mozambico più direttamente coinvolte nel conflitto, terminato con lAccordo di Pace e Riconciliazione firmato ad Agosto del 2019 tra il Governo del Mozambico e il partito RENAMO. 

Lavorare fianco a fianco con le comunità, ascoltare le esigenze, i bisogni e i sogni delle persone affinchè possano sentirsi parte attiva della società, possano tornare a vivere con serenità. I beneficiari di DELPAZ sono i governi locali, le comunità e le famiglie, con unattenzione speciale per le donne, i giovani e gli ex-combattenti.  

DELPAZ è stato concepito proprio sulla base di processi partecipativi,  guidati dai principi di inclusione, pluralismo e giustizia sociale perché consolidare la pace significa saper accogliere, costruire ponti, allargare gli orizzonti, creare partenariati al di là delle frontiere, riconoscere il legame tra le nostre scelte e l’impatto sugli altri, secondo le parole di Giulia Zingaro, Team Leader AICS Maputo per il programma DELPAZ.

DELPAZ è finanziato dalla Unione Europea e implementato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nelle Province di Manica e Tete, mentre la provincia di Sofala è a carico dellAgenzia di Cooperazione Austriaca. Il segretariato è di competenza del Fondo di Sviluppo di Capitale delle Nazioni Unite (UNCDF). 

Una lunga storia di amicizia e cooperazione lega la Coooperazione italiana con la Provincia di Manica, storia che sarà arricchita ancor di più attraverso il programma DELPAZ che rappresenta per AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace, migliorando le condizioni di vita delle comunità rurali attraverso lo sviluppo economico locale. 

Oggi più che mai sappiamo che senza pace non c’è legge, senza rispetto per l’ambiente non c’è libertà, senza uguaglianza non c’è giustizia sociale, senza rappresentanza non c’è democrazia, senza sviluppo non c’è pace  ha detto Paolo Enrico Sertoli.  –  DELPAZ rappresenta per l’AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace

Il consolidamento della pace a partire dalle realtà locali passa anche attraverso la definizione di una governance inclusiva e di una pianificazione e un bilancio a livello locale, in grado di individuare le priorità per la popolazione e il territorio  ha sottolineato il Direttore di AICS Maputo –  per aumentare gli investimenti pubblici e la fornitura di servizi di base nelle comunità. Imparare a scegliere tra grandi interventi strutturali e interventi più piccoli ma necessari; conservazione e diffusione della cultura e attività produttive intensive o su larga scala; ambiente e grandi opere. Lo faremo insieme, nel corso del programma.

 

Sempre più stretti i lacci di amicizia tra AICS e la Provincia di Manica

Il Titolare di AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha incontrato, in due incontri separati,  a Chimoio, la Governatrice della Provincia di Manica, Francisca Tomás, e il Segretario di Stato, Edson Macuácua, in occasione del primo Comitato

@AICS Maputo

provinciale di coordinamento del programma di cooperazione delegata DELPAZ.

Questi incontri di cortesia con le due massime autorità locali mirano a sviluppare la cooperazione nonché gli scambi di informazioni sugli sviluppi delle attività del programma DELPAZ e i progetti di cooperazione bilaterale di AICS nella provincia di Manica.

Grande soddisfazione è stata espressa dai due governanti per l’approccio partecipativo della cooperazione italiana con le comunità locali. 

“Questi incontri rappresentano un’occasione importante per andare avanti su temi comuni strategici che la Provincia di Manica e la Cooperazione Italiana hanno voluto mettere in connessione tra loro per raggiungere risultati importanti nel futuro breve”,  ha detto il Titolare di AICS Maputo.  

“Ora è il momento di trasformare questi progetti in fatti concreti e tangibili e il ruolo delle comunità locali sarà certamente determinante”, ha affermato la Governatrice di Manica.  

“L’ambizione deve essere quella di concentrarsi sulle potenzialità della Provincia di Manica, soprattutto in ambito agricolo – ha sottolineato il Segretario di Stato – per aiutare a superare le difficoltà nella creazione di catena del valore, non essendoci fabbriche per la lavorazione dei prodotti agricoli né magazzini per la conservazione, creando il tragico paradosso di insicurezza alimentare in una terra con un enorme potenziale agricolo”. 

 

L’impegno di AICS in Mozambico per la protezione dell’ambiente e la conservazione della biodiversità

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La Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI) sull’isola di Inhaca, all’ingresso della baia di Maputo nel Mozambico meridionale, è un centro di ricerca dell’Università Eduardo Mondlane, inaugurato nel 1951.

La Stazione è costituita da un blocco con laboratori, biblioteca e museo e da un altro con due dormitori separati da una serie di stanze; i dormitori hanno una capacità di circa 30 persone ciascuno e sono solitamente occupati da studenti, che vi si recano per svolgere il lavoro sul campo. Le condizioni sono piuttosto precarie e hanno necessità di molti lavori di riabilitazione e ammodernamento per permettere la ricerca scientifica e l’ospitalità degli studenti e dei ricercatori.

Il complesso si trova vicino a un’insenatura sul lato occidentale dell’isola ed è separato dalla spiaggia da una striscia di vegetazione indigena, aperta solo in due punti per l’accesso delle persone. Dal lato terra, la stazione è protetta da una duna alta circa 100 metri sulla cui sommità si trova la casa del direttore della stazione e una piccola stazione meteorologica. Nella Stazione di Biologia Marina c’è un museo che, oltre a riflettere le attività svolte, possiede un’enorme collezione di organismi marini e terrestri. La preziosa collezione non è stata ancora digitalizzata. L’isola di Inhaca fa parte della Riserva Marina Parziale di Ponta do Ouro e racchiude tutti gli ecosistemi e la biodiversità presenti nella lunghissima costa mozambicana.

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L’AICS è impegnata insieme alle autorità locali, all’Università di Roma “La Sapienza” e all’Universidade “Eduardo Mondlane”, per la riabilitazione delle infrastrutture della Stazione di Biologia Marina. Il Mozambico, infatti, vanta uno straordinario patrimonio ambientale e naturale, tra cui la terza estensione di mangrovie più grande del continente africano.

Le magrovie sono una risorsa importantissima per diverse ragioni: se da un lato contribuiscono alla conservazione della biodiversità e alla protezione delle aree marino-costiere dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, dall’altro svolgono un ruolo fondamentale per il sostentamento della popolazione locale.

Nella missione di cortesia e di ricognizione all’Isola di Inhaca, il 21 giugno, il Titolare della sede AICS di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha reiterato l’impegno italiano per la promozione della gestione sostenibile delle risorse naturali.

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«La Cooperazione Italiana allo Sviluppo e l’AICS, in collaborazione con l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, l’UEM e il MIMAIP, intendono realizzare il programma AID. 12432 – Mangrowth Preservazione degli ecosistemi per lo sviluppo sostenibile, incentrato sull’Isola di Inhaca e sulla Baia di Maputo – ha dichiarato Paolo Sertoli alle autorità locali  – Il programma da 3 milioni di euro è stato approvato nell’ottobre 2021 e comprende 3 componenti. La prima componente si concentrerà sul sostegno e sul coordinamento istituzionale. La seconda componente del programma, attuata in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, mira a sviluppare le capacità scientifiche della Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI), migliorando la sua capacità tecnica e scientifica di attuare strategie efficaci di conservazione della biodiversità e di ripristino ecologico, con particolare attenzione agli habitat di mangrovie. Si prevedono sinergie con altre due iniziative in corso di realizzazione e finanziate dall’AICS: AID. 12089 – Sostegno alla ricerca ambientale (BioForMoz) che si occuperà della riabilitazione del laboratorio EBMI e dell’AID. 12042 – Risorse per l’innovazione e lo sviluppo delle aree di conservazione (RINO) che supporterà l’EBMI dal punto di vista organizzativo e scientifico nell’area marina grazie alla partnership con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli».

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Infine, il dottor Sertoli ha spiegato la terza componente del programma che si concentrerà sul rimboschimento e sulla gestione delle mangrovie nella baia di Maputo e sullo sviluppo di attività generatrici di reddito. «Nell’ambito di questa componente, che sarà appaltata alle OSC attraverso una gara d’appalto pubblica, la dimensione economica sarà rafforzata attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali dell’isola di Inhaca e della baia di Maputo. Le attività generatrici di reddito (in particolare l’agricoltura, la piscicoltura e l’ecoturismo) saranno rafforzate in stretta collaborazione con l’amministrazione locale e la popolazione residente. Il programma si occuperà anche del rimboschimento di aree di mangrovie da individuare nell’isola di Inhaca e in altre zone della baia di Maputo, in collaborazione con EBMI, UEM, Instituto Oceanográfico de Moçambique (InOM) e MIMAIP».

Nella missione erano presenti Paolo Misté, Programme Officer RINO; Tiziano Cirillo, coordinatore di BioforMoz; Gianluca Zaffarano, punto focale dell’Università “La Sapienza” di Roma; Paola Rolletta, Communication Officer; José Dumbo, responsabile della Stazione di Biologia Marina;  Taipo Cortez, direzione ambiente del Consiglio Municipale di Maputo; Daniela de Abreu, responsabile scientifica del Museo di Storia Naturale e punto focale per la Stazione Anthon Dorn di Napoli;  Zacarias Nhantumbo, direttore dipartimento Infrastrutture del Consiglio Municipale di Maputo; Luís Muchanga, Capogabinetto Relazioni Internazionale della UEM; Jamal Daúde, direttore della Facoltà di Biologia; José Ariscado, direttore aggiunto del Ministero del Mare, Acque Interiore e Pesca, del Dipartimento di Politiche Marine e della Pesca.