Ciclone IDAI: la risposta italiana all’emergenza

Gravissimi i danni sinora registrati dopo il passaggio del ciclone IDAI in Mozambico, specialmente alle infrastrutture pubbliche (porto, ospedali, acquedotto), alle oltre 100.000 abitazioni colpite, alle scuole e ai centri di salute, nonché ai 670.000 ettari di colture danneggiati nelle province di Sofala e Manica. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, il bilancio ufficiale delle vittime al 1 aprile 2019 è di 518 decessi, una cifra destinata ad aumentare non appena perverranno i dati definitivi dalle zone rurali più disagiate.

La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo ha  prontamente risposto alla richiesta di assistenza internazionale lanciata dal governo mozambicano, e la Vice Ministra degli Affari Esteri e Cooperazione Del Re ha autorizzato  gia’ nelle prime ore della crisi un volo umanitario  decollato dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi e atterrato a Beira il 26 Marzo. I beni di primo soccorso (tra i quali potabilizzatori d’acqua, generatori di elettricità, e 100 tende famigliari) sono stati gestiti dalla Sede di Maputo dell’AICS in coordinamento con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) e con l’Istituto per la Gestione delle Calamità (INGC) mozambicano, e destinati ad un campo accoglienza che ospita 400 famiglie sfollate in uno spazio messo a disposizione dall’arcivescovo di Beira, l’italiano Mons. Claudio Dalla Zuanna, presso la parrocchia di San Pedro Claver, a 15 km da Beira.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha inoltre autorizzato l’invio da parte del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) italiana di un ospedale da campo, nel quadro del Meccanismo Europeo di Protezione Civile. L’Aeronautica Militare ha messo a disposizione due voli di un vettore pesante KC-767 per il rapido trasferimento in Mozambico delle oltre 40 tonnellate di attrezzature mediche per l’allestimento della struttura ospedaliera e dei 60 tra medici, infermieri e tecnici della Protezione Civile responsabili per l’assemblaggio dell’ospedale. Arrivati a Maputo, materiali e personale sono poi stati trasferiti a Beira con diversi voli di un altro vettore dell’Aeronautica (un trasporto tattico C-130J) appositamente inviato dall’Italia.

L’ospedale da campo è stato montato in tempi record all’interno dell’ospedale centrale di Beira ed è operativo da sabato 30 marzo. Durante il primo giorno di attività, il Ministro degli Affari Esteri José Pacheco, il Ministro della Terra e dell’Ambiente  Celso Correia e la Vice Ministra dei Trasporti Manuela Rebelo hanno visitato l’ospedale italiano e visto all’opera i 55 fra medici e infermieri della Regione Piemonte e il personale tecnico della DPC, che nei prossimi giorni lavoreranno a fianco del personale mozambicano. La struttura ospedaliera italiana si rivela fondamentale in un momento in cui l’ospedale centrale di Beira risulta gravemente danneggiato, con la quasi totalità delle sale operatorie completamente inutilizzabili. Al termine delle operazioni di prima emergenza, è prevista la donazione dell’ospedale da campo  al  Governo.

L’AICS di Maputo insieme all’Ambasciata d’Italia ha partecipato da subito alle attività di coordinamento dei donatori, assistito dal punto di vista procedurale, amministrativo e logistico l’invio e la ricezione delle attrezzature mediche e degli aiuti umanitari.

L’Italia ha inoltre assicurato un contributo finanziario alla  Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR), per la fornitura di alloggi e servizi igienico-sanitari. Intanto, la rete delle ONG italiane si è attivata ed ha già inviato personale esperto sui luoghi colpiti dal ciclone per fornire assistenza in tempi rapidi.

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Gruppo di una parte dei Volontari della Regione Piemonte a Maputo

Centro operativo logistico presso l'aereoporto di Beira

Installazione dell'ospedale da campo dentro l'ospedale centrale di Beira

Visita dei Ministri alla struttura ospedaliera

 

 

 

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