L’Unione Europea e i suoi Paesi membri, a livello aggregato, rappresentano la fonte principale di Aiuto Pubblico allo Sviluppo su scala globale (OCSE-DAC). Nel 2017 l’Unione Europea ha fatto propri gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e li ha posti alla guida della propria azione di cooperazione attraverso il “Nuovo Consenso Europeo sullo Sviluppo”, un quadro di riferimento strategico per le istituzioni comunitarie e per i Paesi membri.
Il sistema della Cooperazione italiana ha una relazione a doppio senso con l’Unione Europea. Secondo l’art. 6 della legge 125/2014, l’Italia da un lato “partecipa alla definizione della politica di aiuto allo sviluppo dell’Unione Europea, contribuisce al bilancio e ai fondi dell’Unione Europea e armonizza i propri indirizzi e le proprie linee di programmazione con quelli dell’Unione Europea, favorendo la realizzazione di progetti congiunti”, dall’altro “contribuisce all’esecuzione di programmi europei di aiuto allo sviluppo, anche partecipando alla gestione centralizzata indiretta, di norma mediante l’Agenzia.”
La Commissione Europea, pertanto, rappresenta un partner strategico per l’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo (AICS) che, fin dall’inizio della propria operatività nel gennaio 2016, ha offerto un contributo tecnico e gestionale all’implementazione di iniziative finanziate da strumenti europei e affidate al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Nel 2018 l’Agenzia ha completato il processo di accreditamento come istituzione qualificata per la gestione indiretta dei finanziamenti europei. A partire da quel momento l’AICS ha assunto la piena titolarità di iniziative di cooperazione delegata.