L’Italia inaugura l’Ufficio della Cooperazione a Lusaka, rafforzando le partnership con Zambia e Malawi

 

Il 12 settembre 2025, presso l’Ambasciata d’Italia a Lusaka, è stato inaugurato il nuovo Ufficio della Cooperazione Italiana/AICS, un hub strategico per rafforzare le partnership di sviluppo in Zambia e Malawi.

L’inaugurazione si è svolta nell’ambito della Global Gateway Fact-Finding Mission: African Climate Summit & Lobito Corridor, sottolineando il forte impegno dell’Italia per lo sviluppo sostenibile nell’Africa australe. Alla cerimonia hanno preso parte S.E. Enrico De Agostini, Ambasciatore d’Italia in Zambia; Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS); Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo; membri del corpo diplomatico accreditato in Zambia; rappresentanti delle Organizzazioni della Società Civile italiane; delegati della Global Gateway Mission e alti funzionari del Governo zambiano. In rappresentanza di AICS erano presenti anche Paula Abenante, Desk Officer per l’Africa, Luciana Andreini, Responsabile dell’Ufficio AICS di Lusaka, Miguel Almeida, Communication Officer della Sede AICS di Maputo.

L’Italia e lo Zambia condividono un partenariato che risale a prima dell’indipendenza del Paese nel 1964, fondato su iniziative storiche come la costruzione della diga di Kariba negli anni ’50 da parte di un consorzio di imprese italiane, l’assemblaggio delle automobili FIAT a Livingstone e la raffineria Indeni, realizzata da AGIP. Anche Alitalia ha svolto un ruolo determinante nella creazione della compagnia aerea Zambia Airways e nella formazione dei suoi piloti.

I legami bilaterali si sono ulteriormente rafforzati negli ultimi anni: la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2022 ha riaffermato l’impegno dell’Italia verso lo Zambia, confermato dalla successiva visita a Roma del Presidente Hakainde Hichilema nel novembre 2023. Nel giugno 2024, a seguito della missione di una delegazione italiana di alto livello guidata dal Direttore Generale Stefano Gatti, lo Zambia è stato designato Paese prioritario per la Cooperazione Italiana ed è stato posto sotto il coordinamento della sede AICS di Maputo.

Direttore AICS – Marco Riccardo Rusconi

Nel suo discorso di benvenuto, l’Ambasciatore d’Italia in Zambia, S.E. Enrico De Agostini, ha dichiarato: «Sebbene la firma di un Accordo Quadro di Cooperazione bilaterale sia ancora in sospeso, stiamo già procedendo con iniziative concrete, pienamente in linea con i principi del Piano Mattei». Tra queste iniziative vi è un investimento di 6 milioni di euro nelle Province del Nord e del Copperbelt, nell’area del Corridoio di Lobito, volto a ripristinare gli ecosistemi degradati, rafforzare le filiere di miele, legumi e funghi, e promuovere modelli di business inclusivi. In parallelo, il progetto AIM Zambia affronterà i gravi impatti del fenomeno El Niño rafforzando la resilienza attraverso interventi nei settori dell’agricoltura, della nutrizione, dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, nonché dell’inclusione sociale.

Il nuovo ufficio di Lusaka sarà inoltre responsabile delle iniziative finanziate dalla Cooperazione Italiana in Malawi, dove sono in corso progetti in agricoltura sostenibile, sviluppo della filiera del caffè e salute.

 

 

Come sottolineato da Marco Riccardo Rusconi, Direttore di AICS: «L’Italia è presente in Zambia da oltre sessant’anni, ma ciò che mancava negli ultimi trent’anni era una Cooperazione allo Sviluppo strutturata e uno spazio fisico dedicato al coordinamento del nostro crescente impegno. Oggi, con l’apertura di questo ufficio, segniamo un nuovo capitolo».

Miguel Almeida – Communication Officer della Sede AICS di Maputo – Luciana Andreini – Responsabile dell’Ufficio AICS di Lusaka

Educazione e inclusione al centro: inaugurata la nuova scuola comunitaria e la Casa della Donna a Nhang’ona e N’cantho, nel distretto di Dôa, nella provincia di Tete

I bambini di Nhang’ona, nel distretto di Dôa, nella provincia di Tete, hanno finalmente una scuola degna di questo nome. Dopo che il ciclone del 2021 aveva distrutto la struttura precedente, gli studenti erano costretti a seguire le lezioni sotto un portico improvvisato. “I bambini erano costantemente distratti da qualsiasi cosa — un’auto, un uccello, qualcuno che passava” ha commentato Guida Levi Bandiel, direttrice della scuola comunitaria di Nhang’ona. “Ora, nelle aule, riescono a concentrarsi e prestare attenzione agli insegnanti, e l’apprendimento è migliorato in modo significativo.”

Davide Ganâcio Gume, genitore che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della scuola comunitaria, ha aggiunto: “Anche quando piove, possono andare a scuola senza perdere alcuna lezione. A casa vediamo che i risultati scolastici dei nostri cinque figli sono molto migliorati.”

Il successo della nuova scuola si riflette già nella crescente richiesta: la direttrice sottolinea che le aule inaugurate si sono rivelate rapidamente insufficienti a soddisfare la domanda. “Tutti i bambini delle comunità vicine vogliono studiare qui, il che dimostra quanto la scuola sia diventata uno spazio apprezzato e affidabile. Per questo continuiamo a utilizzare il portico per accogliere tutti gli studenti” ha spiegato Guida Levi Bandiel. Questo aumento della domanda è un chiaro segnale che la comunità riconosce il valore dell’investimento nell’istruzione e che lo sviluppo locale è in pieno movimento. Attualmente la scuola comunitaria accoglie 359 bambini, di cui 191 femmine e 168 maschi.

Nel cortile della scuola sono stati piantati alberi da frutto, non solo per migliorare l’alimentazione dei bambini, ma anche per coinvolgerli nella cura e nella crescita delle piante.

A N’cantho, la comunità attendeva uno spazio dove riunirsi e svolgere attività formative. Con l’inaugurazione della “Casa della Donna”, questo sviluppo ha già iniziato a trasformare la realtà locale. Nuove priorità emergono man mano che la comunità cresce e si organizza. Tra queste, l’elettrificazione dello spazio, che l’amministratore del distretto di Dôa ha assicurato sarà realizzata a breve.

L’inaugurazione, avvenuta l’11 settembre, ha visto la partecipazione del governatore della provincia di Tete, Domingos Viola, delle autorità locali e tradizionali insieme ai partner di cooperazione del programma DELPAZ. L’intera comunità ha celebrato la consegna della nuova scuola a Nhang’ona e della Casa della Donna a N’cantho. Il governatore ha sottolineato che questi interventi fanno parte del DELPAZ — iniziativa del Governo del Mozambico, nata dopo l’Accordo di Pace di Maputo del 2019, finanziata dall’Unione Europea e implementata dalla AICS con il consorzio di organizzazioni della società civile guidato da SaveTheChildren, insieme a WeWorld-GVC, Kubecera, Fondazione Seppa, CEPCB — che mira a promuovere la pace, l’inclusione e lo sviluppo economico locale nelle aree più colpite dal conflitto, evidenziando l’importanza della cooperazione tra tutti gli attori.

Il direttore di AICS-Maputo ha inviato un discorso, letto durante la cerimonia di inaugurazione, ringraziando le autorità, i partner e la comunità, sottolineando l’importanza della scuola e della Casa della Donna come spazi di apprendimento, dialogo e convivenza, evidenziando anche il continuo sostegno della Cooperazione Italiana al Mozambico, promuovendo sviluppo, inclusione e pace.

 

AICS di Maputo presenta iniziative e collaborazioni alla 60ª edizione della FACIM

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede di Maputo ha preso parte alla 60ª edizione della Fiera Internazionale di Maputo (FACIM), il più importante evento del settore privato in Mozambico, svoltasi dal 25 al 31 agosto a Marracuene. Lo stand di AICS si è inserito nel Padiglione Italia, organizzato dall’ICE – Italian Trade Agency, insieme ad altre 15 imprese italiane, valorizzando il know-how e l’eccellenza del Made in Italy.

Per la FACIM, AICS ha predisposto un’agenda culturale diversificata. Il 26 agosto, giornata dedicata all’agricoltura, si è svolto il panel “Dalla Terra alla Tazza: la Filiera del Caffè Mozambicano e il Piano Mattei in Azione”. All’evento hanno partecipato la Vice Titolare di AICS, Maria Cristina Pescante, Simone Santi, Presidente della Camera di Commercio Italia–Mozambico, Paolo Gozzoli, Rappresentante dell’ICE in Mozambico, nonché rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, Ambiente e Pesca, dell’UNIDO e di Amocafé.

Durante la sessione è stato presentato il Coffee Hub di Maputo, un centro di promozione e valorizzazione del caffè mozambicano che sarà realizzato presso il FEIMA nell’ambito del progetto MAIS VALOR 2, implementato da UNIDO e finanziato dal Governo Italiano attraverso AICS.

In tale occasione, Maria Cristina Pescante ha sottolineato: “Vogliamo rilanciare il caffè mozambicano attraverso un approccio incentrato sulla qualità e sulla sostenibilità, garantendo ai piccoli produttori un reale accesso alle opportunità”.

L’incontro si è concluso con una sessione di coffee cupping, che ha permesso ai partecipanti di degustare oltre otto varietà di caffè mozambicano, promuovendo l’eccellenza e il potenziale del settore caffeicolo nazionale.

Il 27 agosto, giornata dedicata alla salute, 71 persone hanno effettuato screening gratuiti per malattie come diabete e ipertensione. In collaborazione con Radio Mozambico, sono stati trasmessi messaggi di sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili. Inoltre, una sessione di 30 minuti di esercizio fisico ha rafforzato l’importanza dell’attività sportiva nella prevenzione di queste patologie.

Infine, il 29 agosto, giornata dedicata al settore della creazione di lavoro, la Vice Titolare Maria Cristina Pescante ha presentato AICS e le prospettive di collaborazione con il settore privato. È seguito il panel “Connettere Istruzione, Innovazione e Imprese in Mozambico”, con la partecipazione di Paolo Gozzoli, Direttore dell’ICE, Luís Neves Domingo, Direttore del CIUEM, e Inácio Ticongolo, docente dell’ISUTC – Istituto Superiore dei Trasporti e delle Comunicazioni.

L’evento si è concluso con una sessione di pitch presentata da quattro start-up, selezionate tra le 35 sostenute dall’incubatore d’impresa dell’Università Eduardo Mondlane, creato nell’ambito dei programmi Coding Girls e ICT4DEV.

Lo stand di AICS ha accolto numerosi visitatori, tra cui imprenditori, studenti, giornalisti e curiosi interessati a conoscere meglio i progetti della Cooperazione Italiana in Mozambico. Uno dei momenti più significativi è stata la visita del Presidente della Repubblica del Mozambico, Daniel Chapo, che in occasione dell’inaugurazione ha espresso il proprio ringraziamento per il contributo di AICS allo sviluppo sostenibile del Paese.

DELPAZ continua a consolidare comunità più giuste, pacifiche e resilienti

Oltre 100 partecipanti provenienti da 14 distretti in cui il DELPAZ è in fase di attuazione, nelle province di Sofala, Manica e Tete, insieme ai partner, si sono riuniti ieri a Chimoio (Manica) per riflettere sui quattro anni di esecuzione del programma, concordando sul fatto che il DELPAZ stia consolidando comunità più giuste, pacifiche e resilienti.

Nel seminario di riflessione su esperienze, lezioni e buone pratiche di inclusione sociale, dialogo per la costruzione della pace ed equilibrio di genere nello sviluppo locale, i partecipanti hanno sottolineato che le esperienze più rilevanti si concentrano sulla valorizzazione della diversità e sulla promozione del dialogo.

È stata messa in evidenza la maggiore partecipazione delle donne, la valorizzazione delle voci locali, il rafforzamento del dialogo comunitario – che riconosce e valorizza le lingue locali –, l’equità nelle opportunità, la reintegrazione di gruppi storicamente emarginati come ex-combattenti e vittime di conflitti, considerati percorsi essenziali per consolidare una società più giusta, pacifica e resiliente.

Intervenendo all’occasione, Osman Cossing, coordinatore dei Programmi dell’Istituto per la Democrazia Multipartitica (IMD) – organizzatore dell’evento – ha affermato che la “Pace è autentica quando è inclusiva e le voci sono ascoltate e valorizzate”, sottolineando che “la democrazia inizia dal dialogo”.

Tony Mossio, coordinatore del DELPAZ per la componente di governance locale attraverso il Fondo di Capitale di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCDF), ha ricordato che sono stati forniti sostegni a tutti i livelli, in un processo inclusivo, partecipativo e sensibile alle differenze culturali, di genere e ideologiche, nonostante le difficoltà iniziali dovute a una comprensione limitata del programma.

A sua volta, Pedrito Cambrão, direttore della Facoltà di Scienze Sociali e Umanistiche dell’Università Zambeze, affrontando il tema “Pace, governance e sviluppo locale inclusivo nel contesto post-conflitto”, ha sottolineato che senza pace tutto è instabile e fragile, insistendo sulla necessità di pratiche educative che curino le ferite del passato, consolidino il dialogo, la riconciliazione, il perdono, l’ascolto e la condivisione.

“La corda che non è ben annodata, si scioglie alla prima pioggia”, ha detto riferendosi al fatto che, se non verranno trattati con serietà gli impegni del processo di Smobilitazione, Disarmo e Reintegrazione (DDR) degli ex-combattenti della Renamo, “rischiamo di riaprire vecchie ferite e perdere il filo sottile che ci mantiene uniti”.

Richiamandosi al proverbio “il fiume non beve la propria acqua”, ha fatto appello al potere esecutivo di non agire a beneficio personale, ribadendo che “non c’è pace che resista senza il popolo”.

Testimonianze

Le testimonianze dei beneficiari, che hanno condiviso le trasformazioni vissute nelle loro comunità, sono state uno dei punti salienti della presentazione dei risultati storici del DELPAZ, fatta da Giulia Zingaro dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che attua il programma nelle province di Manica e Tete, con il sostegno di Helpcode – a capo del consorzio di ONG a Manica – e di Save the Children a Tete.

Isac Cerveja, presidente del Ponto Verde di Báruè, nel distretto di Manica, ha ricevuto forti applausi dichiarando: “Eravamo piccoli contadini, ora siamo piccoli imprenditori”, frutto della visione ampliata che considera l’agricoltura un vettore di sviluppo.

“L’ampliamento del Ponto Verde a cinque ettari ha permesso l’acquisto di una motopompa di irrigazione con risorse proprie derivanti dalla vendita dei prodotti agricoli, e ora il DELPAZ ha fornito un sistema capace di irrigare fino a 60 ettari di terreni coltivati”, ha raccontato, evidenziando anche il legame con il mercato, inclusa la partecipazione alla FACIM lo scorso anno e quest’anno, come elemento chiave per la sostenibilità finanziaria.

Dal canto suo, Alcélia Aristide Saimon, beneficiaria del programma DELPAZ, ha raccontato che, dopo aver seguito un corso di taglio e cucito, sta confezionando vestiti da vendere nelle comunità remote con scarso accesso all’abbigliamento; nelle comunità prive di risorse, scambia vestiti e uniformi scolastiche con mais, garantendo così la frequenza scolastica dei bambini.

Armando Taunde si è detto soddisfatto dell’inclusione dei suoi figli nelle formazioni in diverse aree pratiche e ha chiesto che il programma venga esteso ad altri distretti non ancora coinvolti.

I consulenti indipendenti Luís Taiado e Nelson Moda hanno presentato i risultati preliminari di uno studio sulle lezioni e buone pratiche di inclusione sociale, empowerment di genere, dialogo per la costruzione della pace e sviluppo locale equo, evidenziando una partecipazione più ampia e attiva delle donne, comprese le beneficiarie del DDR, e sottolineando che il DELPAZ è riuscito a radicarsi nelle comunità.

Tuttavia, hanno avvertito che, nonostante i progressi, permangono sfide, come la scarsa articolazione tra partner, governi locali e comunità durante l’attuazione del DDR, oltre a percezioni di stigmatizzazione ed emarginazione da parte di alcuni membri del DDR che ancora non si identificano pienamente con il programma.

Data la complessità del contesto mozambicano, segnato da periodi di conflitto armato e tensioni politico-sociali, è stato lanciato un appello al rafforzamento del dialogo, considerato uno strumento indispensabile per la costruzione di una pace sostenibile.

Il Segretario di Stato della Provincia di Manica, Lourenço Lindone, che ha aperto e chiuso l’evento, ha elogiato l’impegno dei partner della cooperazione nella ricerca di risorse per finanziare programmi volti a migliorare la vita sociale della popolazione delle tre province.

“Le principali linee di intervento del DELPAZ, [programma del Governo del Mozambico finanziato dall’Unione Europea] hanno integrato gli sforzi del governo centrale e locale nella promozione di buone pratiche per una convivenza sociale armoniosa nelle comunità”, ha sottolineato Lourenço Lindone.

 

L’Italia rafforza la sicurezza marittima e promuove il turismo sostenibile a Macaneta con la consegna di moto d’acqua.

 

Il 17 luglio, nell’ambito del programma A-GEO: Green Blue Economy ed Occupazione, finanziato dal Governo italiano tramite l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), si è svolta la consegna di due moto d’acqua al Consiglio Municipale di Marracuene.

L’iniziativa rientra nelle attività del progetto, che mira a creare le condizioni per un turismo sicuro, sostenibile e integrato nella regione di Macaneta. Questi mezzi si aggiungono alle quattro torri di salvataggio inaugurate a marzo durante la visita dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gabriele Annis, nonché ad altre azioni quali l’installazione di contenitori per la raccolta dei rifiuti e della segnaletica informativa, promuovendo così un turismo più ecologico e responsabile.

Per rafforzare ulteriormente la sicurezza sulle spiagge, il progetto ha già formato 18 bagnini, che ora potranno contare sulle moto d’acqua come strumento fondamentale di supporto nelle operazioni di salvataggio.

Secondo Maria Cristina Pescante, Vice-Titolare della sede AICS di Maputo, “Macaneta è una zona di grande valore ambientale ed economico, e siamo convinti che la sua preservazione — insieme allo sviluppo delle comunità locali — rappresenti un esempio concreto di Economia Blu in pratica.”

Il Presidente del Municipio di Marracuene, Ismail Ahmed Shafee Sidat, ha ringraziato la Cooperazione Italiana per il supporto, sottolineando che le nuove moto d’acqua “serviranno ad aiutare le persone e a prevenire gli annegamenti”, consentendo ai bagnini “di arrivare prima e più rapidamente” nelle situazioni di emergenza. Ha inoltre evidenziato l’importanza di una corretta manutenzione delle attrezzature, invitando a garantirne la buona conservazione.

Con questa azione, il programma A-GEO rafforza l’impegno della Cooperazione Italiana a favore dello sviluppo sostenibile delle aree costiere mozambicane, valorizzando il patrimonio ambientale e la sicurezza delle comunità locali.

PRETEP PLUS: Missione Tecnica in Italia Rafforza l’Istruzione Tecnico-Professionale in Mozambico

Dal 18 maggio al 2 giugno 2025, un gruppo di 15 tecnici dell’Istruzione e Formazione Tecnica e Professionale del Mozambico ha effettuato una visita di lavoro in Italia con l’obiettivo di rafforzare la qualità della formazione tecnico-professionale nel Paese.

La missione si è svolta nell’ambito del programma PRETEP PLUS, finanziato dal Governo Italiano attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), e ha coinvolto funzionari, formatori e dirigenti di istituti attivi nei settori dell’ospitalità, del turismo e dell’agricoltura.

Il gruppo ha partecipato a una missione tecnica di scambio con istituzioni italiane della rete ENAIP NET — un consorzio che offre servizi di formazione professionale e di inserimento nel mercato del lavoro — con l’obiettivo principale di rafforzare la cooperazione istituzionale e promuovere lo scambio di buone pratiche nel settore dell’istruzione tecnico-professionale. Nel corso della missione, la delegazione mozambicana è stata accolta da diversi centri regionali della rete ENAIP, tra cui ENAIP Lombardia, ENAIP Friuli Venezia Giulia, ENAIP Veneto ed ENAIP Piemonte, visitando i rispettivi istituti e le loro aree di eccellenza.

La visita ha contribuito al rafforzamento delle capacità gestionali degli istituti mozambicani beneficiari, con particolare attenzione alla promozione dell’autonomia istituzionale, alla sostenibilità economica, al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e al consolidamento delle relazioni con il tessuto imprenditoriale locale e internazionale.

Durante il soggiorno, i tecnici hanno preso parte a numerose attività, tra cui sessioni di scambio con imprese partner dei centri di formazione italiani, volte a migliorare il collegamento tra la formazione professionale e il mercato del lavoro. La missione ha inoltre affrontato aspetti legati alla riorganizzazione pedagogica e amministrativa degli otto istituti beneficiari: quattro nel settore agrario — l’Istituto Agrario di Chókwe, l’Istituto Agrario di Mocuba, l’Istituto Agrario di Lichinga e l’Istituto Agrario di Ribáuè — e quattro nel settore dell’ospitalità e del turismo — l’Istituto Industriale e Commerciale di Pemba, l’Istituto Politecnico Medio dell’Isola di Mozambico, l’Istituto Industriale e Commerciale di Inhambane e l’Istituto Commerciale di Maputo.

Il Programma di Sostegno alla Riforma dell’Istruzione Tecnico-Professionale (PRETEP PLUS) è implementato dal Ministero dell’Istruzione e della Cultura e mira ad aumentare l’occupabilità e l’inclusione sociale dei giovani mozambicani — in particolare nei settori agrario e turistico — attraverso il rafforzamento delle capacità delle istituzioni formative e del sistema di promozione dell’impiego, in risposta alla domanda dei mercati locali, nazionali e regionali.

Alexandria Olga António Gogie, responsabile del Dipartimento Tecnico Pedagogico del Ministero dell’Istruzione e della Cultura, ha dichiarato:

La visita in Italia ha rappresentato per me un momento unico di scambio di esperienze e di identificazione di meccanismi che contribuiranno al miglioramento dell’Istruzione Professionale in Mozambico. Siamo fiduciosi di poter replicare nelle nostre istituzioni le buone pratiche osservate negli istituti della rete ENAIP.”

Chiusura del progetto Coding Girls

Il 21 maggio si è svolta la cerimonia di chiusura del progetto Coding Girls, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Lanciato nel 2022, il progetto ha coinvolto 10 delle 11 province del Mozambico — con l’eccezione della Provincia di Maputo — con l’obiettivo principale di avvicinare le ragazze alle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), promuovendo l’accesso e la padronanza delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), contribuendo così a colmare le disuguaglianze di genere nel settore digitale e il divario tra la capitale e le altre province del Paese.

Implementato dall’organizzazione italiana Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo onlus (CIES), con il supporto tecnico della Fondazione Mondo Digitale, il progetto ha avviato un primo modulo formativo per ragazze delle scuole secondarie, rafforzando inizialmente le competenze di base nell’uso del pacchetto Microsoft Office, per poi passare a un’introduzione alla programmazione. Le formazioni si sono svolte presso le delegazioni provinciali dell’Istituto Nazionale per il Governo Elettronico (INAGE), in 9 province del Mozambico.

Nel corso di due anni e mezzo, Coding Girls ha formato oltre 1.300 ragazze e ha contribuito alla formazione di 18 tutor e 18 formatori, che oggi continuano a replicare le conoscenze acquisite nelle proprie comunità, con il supporto delle strutture provinciali dell’INAGE.

Attraverso una seconda componente del progetto, sono state inoltre sostenute 24 start-up guidate da partecipanti a corsi di informatica avanzata e gestione aziendale, nate e supportate dall’incubatore d’impresa del Centro di Informatica dell’Università Eduardo Mondlane, riabilitato nell’ambito dei progetti Coding Girls e ICT4Dev. Queste start-up hanno inoltre beneficiato del supporto tecnico della Fondazione Mondo Digitale, che ha fornito formazione specialistica ai team e all’incubatore in aree come fundraising, diritti di proprietà intellettuale e coinvolgimento del settore privato (compresi venture capital e business angel).

Durante la cerimonia, il Direttore Generale dell’INAGE, M. Ermínio Jasse, ha sottolineato il ruolo ispiratore delle donne nel progresso delle discipline STEM, citando esempi come l’inventrice del bluetooth e del wi-fi, l’autrice del primo algoritmo e Katherine Johnson, i cui calcoli precisi resero possibile il successo della missione Apollo 11.

A sua volta, la Vice-Rettrice dell’Università Eduardo Mondlane, Prof.ssa Amália Alexandre Uamusse, ha ricordato che la chiusura del progetto non rappresenta la fine del percorso, esortando tutti a sostenere queste giovani, diventando investitori o clienti delle loro iniziative imprenditoriali, e sottolineando l’importanza di costruire “un’economia digitale più inclusiva, più giusta e veramente trasformativa”.

Il Titolare della sede AICS di Maputo, Dr. Paolo Enrico Sertoli, ha affermato che “questo programma si fonda su due pilastri della nostra strategia di sostegno alla trasformazione digitale del Mozambico” (la formazione e la promozione dell’imprenditoria), e ha ribadito l’importanza di integrare le più recenti iniziative, come VaMoZ Digital e DIGIT, nell’ecosistema digitale mozambicano, regionale e, se possibile, anche europeo.

Coding Girls si è così consolidato come un punto di riferimento nella promozione dell’inclusione digitale e dell’emancipazione femminile, con molte delle sue componenti già incorporate in nuove proposte di intervento della Cooperazione Italiana in Mozambico.

Harare (Zimbabwe) – Lancio di due progetti transfrontalieri tra Mozambico e Zimbabwe

 

 

Harare, 14 maggio 2025 – In data odierna, si è tenuto a Harare il lancio ufficiale di due progetti transfrontalieri tra Mozambico e Zimbabwe, finanziati dal Governo italiano attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).

All’evento hanno partecipato, tra gli altri, Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia in Zimbabwe, Umberto Malnati; il Titolare della sede AICS di Maputo, Paolo Enrico Sertoli; il Coordinatore Regionale della FAO per l’Africa Australe, Patrice Talla Takouman; nonché rappresentanti dei governi di Mozambico e Zimbabwe, tra cui, per lo Zimbabwe, Segretari di Stato dei Ministeri degli Affari Esteri e Commercio Internazionale e del Ministero delle Terre, Agricoltura, Pesca, Acqua e Sviluppo Rurale; e, per il Mozambico, rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, Ambiente e Pesca; oltre all’Ambasciatore del Mozambico in Zimbabwe, Carvalho Muária.

Firmati nel luglio 2024 e ufficialmente lanciati oggi a Harare, i due progetti transfrontalieri, con un budget combinato di 8.5 milioni di euro, sono implementati in aree di confine condivise tra Mozambico e Zimbabwe. Queste iniziative mirano a migliorare la salute degli ecosistemi, rafforzare le catene del valore agricolo e aumentare la partecipazione delle comunità locali ai mercati nazionali, regionali e internazionali.

Il primo progetto si concentra sulla gestione sostenibile delle foreste di Miombo, uno dei più grandi ecosistemi forestali aridi al mondo, che si estende per 2,7 milioni di chilometri quadrati nell’Africa Australe, includendo Angola, Repubblica Democratica del Congo, Malawi, Mozambico, Tanzania, Zambia e Zimbabwe. Queste foreste sono vitali per milioni di persone nelle aree rurali, fornendo risorse essenziali come legna da ardere, cibo e acqua. L’iniziativa mira a beneficiare direttamente 5.000 famiglie in aree selezionate, promuovendo l’uguaglianza di genere e la partecipazione dei giovani. Questa iniziativa è in linea con l’impegno regionale assunto nell’agosto 2022, quando undici Stati membri della SADC, tra cui Mozambico e Zimbabwe, hanno firmato la Dichiarazione di Maputo sulla Foresta di Miombo, stabilendo priorità per la gestione sostenibile e la governance delle risorse naturali di questo ecosistema. Con grande orgoglio e attraverso l’iniziativa in parola, l’Italia puó affermare di essere uno dei primi donatori ad aver investito risorse sul tema, in risposta alla Dichiarazione di Maputo.

Il secondo progetto, denominato “Sviluppo della Catena del Valore Agricola e Commercio tra Mozambico e Zimbabwe (ATDP Zim-Moza)”, mira a rafforzare le catene del valore agricolo e il commercio tra i due paesi. Migliorando l’accesso al mercato, sviluppando pratiche di produzione e promuovendo la collaborazione transfrontaliera, il progetto intende potenziare le prospettive economiche dei piccoli agricoltori e delle agroindustrie. Le aree di interesse includono agrumi, ananas, banane, caffè, noci di macadamia, mais e vari ortaggi e, si prevede una stretta sinergia con l’iniziativa Centro Agro-Alimentare di Manica (CAAM), parte integrante del Piano Mattei per l’Africa.

L’Ambasciatore d’Italia in Zimbabwe, Umberto Malnati, ha sottolineato che “questi progetti riflettono una visione condivisa: contribuire alla resilienza, sostenibilità e integrazione regionale dell’Africa Australe, promuovendo l’uso inclusivo ed equo delle risorse naturali e produttive, attraverso il rafforzamento delle partnership tra i due paesi“. Ha inoltre evidenziato che questa iniziativa è in linea con il Piano Mattei per l’Africa, che promuove un modello rinnovato di cooperazione basato sull’ascolto, la partnership reciproca e la valorizzazione del potenziale locale.

Da parte sua, il Titolare della Sede AICS di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha affermato che “questi progetti non sono solo opportunità per la collaborazione tecnica marappresentano una piattaforma concreta per rafforzare i legami tra i nostri paesi, promuovendo la crescita economica e lo sviluppo umano, rispettando e proteggendo la ricca biodiversità che unisce i nostri territori“.

Patrice Talla, Coordinatore Regionale della FAO per l’Africa Australe, ha enfatizzato che “le foreste di Miombo sono tra i più grandi ecosistemi forestali di terre aride al mondo” e che, “quando gestite in modo sostenibile, esse attenuano gli shock climatici, conservano la biodiversità, prevengono il degrado del suolo e rafforzano la sicurezza alimentare ed energetica“.

Nella stessa giornata, si è tenuta la prima riunione del comitato direttivo delle due iniziative transfrontaliere, con la partecipazione di rappresentanti dei governi di Zimbabwe e Mozambico, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, durante la quale sono stati approvati i Termini di Riferimento per l’implementazione dei progetti.

Le iniziative lanciate oggi rappresentano un passo concreto da parte dell’Italia per rafforzare l’impegno verso lo sviluppo sostenibile nella gestione ambientale, promuovendo catene del valore agricole inclusive e resilienti e approfondendo l’integrazione regionale tra Mozambico e Zimbabwe.

20 anos de investigação rumo à excelência e à inovação científica: descobrir e pensar o futuro

“20 anos de investigação rumo à excelência e inovação científica: descobrir e pensar o futuro” é o lema das celebrações dos vinte anos do Centro de Biotecnologia da Universidade Eduardo Mondlane (CB-UEM), que decorrem de 12-16 de maio 2025.

Lucinda de Araujo, actual directora do CB-UEM, dando as boas-vindas realçou a importância do CB-UEM e da sua filosofia para responder às necessidades do País e convidou os fundadores e os pioneiros do CB-UEM para contarem “como foi” que se chegou a este aniversario tão importante para a ciência moçambicana.  Lucinda de Araujo destacou como “o CB-UEM tem sido crucial na detecção e combate de pragas e doenças em plantas, animais e humanos, apoiando várias instituições nacionais. Atuou no diagnóstico de viroses do camarão, zoonoses como leptospirose e no controle de OGM. Destacou-se ainda no esforço nacional contra a COVID-19, em parceria com o Instituto Nacional de Saúde”.

O lema escolhido para a efeméride “reflecte perfeitamente o espírito visionário que tem guiado o Centro”, nas palavras de Paolo Sertoli, director de AICS-Maputo, na sua intervenção onde frisou o modelo de funcionamento que subjaz no modelo de cooperação entre a Universidade Eduardo Mondlane e a Cooperação Italiana: “confiança mútua entre as parte é uma grande mais-valia, sem a qual talvez não tivesse sido possível concretizar o que hoje celebramos […] Devemos reflectir cuidadosamente sobre este valor, porque é o resultado global que deve ser perseguido por todas as iniciativas de cooperação”.

Sertoli frisou como “ao longo destes 20 anos, o Centro de Biotecnologia tem cumprido exemplarmente os seus objectivos fundamentais, criando uma base sólida de capacidade local que é crucial para o desenvolvimento sustentável. O investimento na criação de capacidade local – através da formação avançada de investigadores, da transferência de tecnologia e do desenvolvimento de infraestruturas – tem sido um dos pilares mais importantes para Itália através da AICS”.  O director da AICS-Maputo frisou como “nesta nova fase, o Centro de Biotecnologia assume um papel estratégico como provedor de serviços especializados, que a AICS tem a honra de mobilizar no desenvolvimento dos projectos em curso — com destaque para o apoio prestado ao SERNIC através do Programa RINO — e também nas iniciativas futuras, nas quais a pesquisa científica será colocada no centro como motor de um desenvolvimento sustentável, equitativo e respeitador da biodiversidade, promotora da vida e do bem-estar humano”.

O Reitor da UEM, Manuel Guilherme Junior, realçou a importância da cooperação italiana na instituição do próprio Centro que, desde o seu começou, viu muitos professores italianos envolvidos no seu crescimento.

O antigo director do CB-UEM, Luis Neves, num discurso apaixonado recordou o sonho que fez surgir o CB-UEM, um sonho que envolveu muitos professores, estudantes moçambicanos e estrangeiros, entre eles professores italianos que têm contribuído a alimentar esse sonho que hoje é matéria viva, um sonho que fez com que o CB-UEM tenha sido um dos primeiros, no mundo, a acreditar num curriculum integrado: “temos o orgulho de termos o primeiro mestrado OneHealth no planeta”.

Joaquim Saíde, também antigo director do CB-UEM, salientou a importância da Cooperação italiana, agradecendo várias universidades, em particular a de Sassari, vários professores, entre eles, Mauro Duranti, Mauro Colombo e Elisa Taviani, que deram um contributo crucial para o mestrado. 

O programa continua nos próximos dias com mesas redondas, feiras, visitas para os estudantes ao CB-UEM e o lançamento da campanha “CB-UEM 20 anos: mãos que pensam e ajudam” porque o bem-estar comunitário é um dos pilares da filosofia do CB-UEM.

20 anni di ricerca verso l’eccellenza e l’innovazione scientifica: scoprire e pensare il futuro

20 anni di ricerca verso l’eccellenza e l’innovazione scientifica: scoprire e pensare il futuro” è il motto che accompagna le celebrazioni per il ventesimo anniversario del Centro di Biotecnologia dell’Università Eduardo Mondlane (CB-UEM), in programma dal 12 al 16 maggio 2025.

Nel suo intervento di apertura, Lucinda de Araujo, attuale direttrice del CB-UEM, ha sottolineato l’importanza del Centro e della sua filosofia orientata a rispondere ai bisogni del Paese. Ha inoltre invitato i fondatori e i pionieri del CB-UEM a raccontare “com’è stato” arrivare a questo anniversario così significativo per la scienza mozambicana.

Lucinda de Araujo ha evidenziato come “il CB-UEM sia stato cruciale nella rilevazione e nella lotta contro parassiti e malattie che colpiscono piante, animali e esseri umani, offrendo supporto a numerose istituzioni nazionali. Il Centro ha operato nella diagnosi di virosi nei gamberi, zoonosi come la leptospirosi e nel controllo degli OGM. Si è inoltre distinto nell’ambito della risposta nazionale alla pandemia di COVID-19, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Sanità”.

Secondo Paolo Sertoli, direttore dell’AICS-Maputo, il motto scelto “riflette perfettamente lo spirito visionario che ha guidato il Centro”. Nella sua dichiarazione, ha messo in evidenza il modello operativo alla base della cooperazione tra l’Università Eduardo Mondlane e la Cooperazione Italiana: “La fiducia reciproca tra le parti è un valore aggiunto fondamentale, senza il quale forse non saremmo qui oggi a celebrare questo traguardo. È un valore sul quale dobbiamo riflettere con attenzione, perché rappresenta il risultato globale che ogni iniziativa di cooperazione dovrebbe perseguire”.

Sertoli ha sottolineato inoltre che “in questi 20 anni, il Centro di Biotecnologia ha raggiunto con successo i propri obiettivi fondamentali, costruendo una solida base di competenze locali, elemento cruciale per lo sviluppo sostenibile. L’investimento nella formazione avanzata dei ricercatori, nel trasferimento tecnologico e nello sviluppo infrastrutturale è stato uno dei pilastri fondamentali del sostegno italiano attraverso l’AICS”.

 

Ha aggiunto che “in questa nuova fase, il Centro di Biotecnologia assume un ruolo strategico come fornitore di servizi specializzati, che l’AICS è orgogliosa di mobilitare nello sviluppo dei progetti in corso — in particolare nel sostegno fornito al SERNIC attraverso il Programma RINO — e anche nelle future iniziative, nelle quali la ricerca scientifica sarà posta al centro come motore di uno sviluppo sostenibile, equo, rispettoso della biodiversità, promotore della vita e del benessere umano”.

Il Rettore dell’UEM, Manuel Guilherme Junior, ha ribadito l’importanza della Cooperazione Italiana nella fondazione stessa del Centro, che sin dai suoi inizi ha visto il coinvolgimento di numerosi docenti italiani nel suo sviluppo.

 

Luis Neves, ex direttore del CB-UEM, in un discorso sentito, ha ricordato il sogno che ha dato vita al Centro: un sogno che ha coinvolto molti docenti e studenti, mozambicani e stranieri, tra cui diversi professori italiani che hanno contribuito ad alimentarlo, trasformandolo in una realtà viva.

Siamo orgogliosi di avere il primo master OneHealth al mondo, un traguardo reso possibile dalla nostra fiducia in un curriculum integrato sin dall’inizio”.

 

Anche Joaquim Saíde, altro ex direttore del CB-UEM, ha sottolineato l’importanza della Cooperazione Italiana, ringraziando diverse università italiane — in particolare quella di Sassari — e professori come Mauro Duranti, Mauro Colombo ed Elisa Taviani, tra gli altri,  per il loro contributo determinante alla nascita del master.

Il programma prosegue nei prossimi giorni con tavole rotonde, fiere, visite al CB-UEM da parte degli studenti e il lancio della campagna “CB-UEM 20 anos: mãos que pensam e ajudam” (“mani che pensano e aiutano”), a sottolineare come il benessere comunitario sia uno dei pilastri della filosofia del Centro.