Con l’inaugurazione e la consegna, giovedì 27 marzo, della scuola primaria di Chibaene, nell’entroterra di Tsangano, nella provincia di Tete, i circa 600 bambini di Chibaene cambieranno i banchi fatti di tronchi e blocchi di argilla con quelli tradizionali. La scuola è stata finanziata e costruita nell’ambito del programma DELPAZ.
I bambini hanno salutato per sempre le “aule” sotto gli alberi e hanno dato il benvenuto alle nuove aule in mattoni con gioia sui loro volti e canzoni di allegria, lasciando intendere che si trattava di una vittoria unica.
La costruzione della scuola convenzionale, il cui cortile è servito come caserma militare per le Forze di Difesa e Sicurezza durante il conflitto politico-militare, ha attirato un maggior numero di studenti, aumentando l’organico della scuola da 430 studenti nel 2024 a 600 studenti nel 2025.
Nello stesso giorno è stata inaugurata la Casa delle Donne del distretto di Tsangano, una sorta di “laboratorio” di sviluppo dove donne e uomini metteranno in pratica idee per la loro crescita economica e sociale.
A pochi passi di distanza, sono stati consegnati anche un incubatore verde, un campo dimostrativo e un sistema di approvvigionamento idrico multifunzionale che fornirà acqua potabile alla comunità e irrigherà i campi della Casa delle donne, dove verranno trasferite tecnologie e pratiche agricole intelligenti.
“Sappiamo che la pace può essere consolidata solo con opportunità economiche [reali] per le comunità e le donne hanno un ruolo fondamentale da svolgere”, ha sottolineato Anne-Aël Pohu, rappresentante dell’UE, durante le inaugurazioni a cui hanno partecipato il governatore della provincia di Tete, il direttore del GON e vari partner.
Pohu ha riconosciuto l’eccellente lavoro dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS), che sta implementando il DELPAZ in collaborazione con un consorzio di organizzazioni della società civile guidato da Save The Children a Tete.
“Oggi siamo davvero felici. È un giorno di grande festa per i bambini di Chibaene, per le donne e gli uomini delle comunità di Chibaene e Maconjo. Il nostro più grande desiderio è che questa scuola sia il punto di partenza per una nuova vita e che questa Casa delle Donne sia un nuovo impulso alla vita di queste comunità”, ha sottolineato la vicedirettrice dell’AICS, Maria Cristina Pescante.
I volti gioiosi degli abitanti mostrano la loro soddisfazione.