Giornata Mondiale degli Oceani: Insieme verso la crescita blu

Oggi si celebra la Giornata mondiale degli Oceani. Lo slogan di quest’anno è Rivitalizzazione: un’azione collettiva per l’oceano,un appello affinché ciascuno si dia da fare per riparare i danni che l’umanità continua a infliggere alla vita marina e ai mezzi di sussistenza che l’oceano fornisce.

In Mozambico, il Ministero del Mare, Acque Interne e Pesca, ha organizzato il seminario “Juntos na Rota do Crescimento Azul” (Insieme verso la crescita blu) nella sede del bel Museo del Mar, opera dell’architetto José Forjaz, a Maputo.

Al seminario ha partecipato Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo, impegnata con programmi di cooperazione caratterizzati da un forte interesse per la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere ed in particolare i mangrovieti, con, ad esempio, i programmi “RINO: risorse, innovazione e sviluppo per le aree di conservazione”, “Mangrowth”, e “SECOSUD”.

Gli oratori hanno sottolineato la necessità di aumentare costantemente la consapevolezza personale e collettiva sull’importanza degli oceani, sulle minacce che devono affrontare, sul ruolo cruciale che ognuno svolge nel loro uso sostenibile, nonché sulla chiamata all’azione per il cambiamento dell’atteggiamento di innovazione verso il raggiungimento degli obiettivi dell’ODS14 attraverso la ricerca, la conoscenza e l’accesso/gestione dell’informazione come uno degli strumenti fondamentali per elaborazione di politiche ed altri strumenti di gestione settoriali efficaci.

Hanno suscitato grande interesse le presentazioni relative ad alcune iniziative ed istituzioni operanti nel settore dell’economia blu, come il  Decennio di scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile particolare promosso da UNESCO, un  documento  che sottolinea l’importanza della scienza per conservazione dell’oceano con la finalità promuovere  una gestione sostenibile delle risorse marine, promuovere la salute umana, sbloccare il potenziale di carbonio blu e combattere la  pesca illegale;  Il Biofund (www.biofund.org.mz), la Fondazione per la Conservazione della Biodiversità creata come strumento finanziario privato il cui obiettivo è finanziare la conservazione della biodiversità in Mozambico; il fondo ProAZul(www.proazul.gov.mz),  un meccanismo di finanza pubblica che opera in partenariato con diversi settori dello Stato, del settore privato e della società civile affinché le risorse strategiche e finanziarie siano allineate con iniziative efficaci per lo sfruttamento sostenibile delle acque interne, del mare e delle coste, le cui principali aree di intervento sono la gestione sostenibile costiera e delle mangrovie, la pesca e l’acquacultura, la ricerca settoriale, le infrastrutture portuali, il turismo e lo sport; l’ Iniziativa Grande Muralha Azul di IUCN (https://www.iucn.org/news/secretariat/202111/global-launch-great-blue-wall), il cui obiettivo è di creare una rete di aree di conservazione marina per accelerare i progressi verso l’obiettivo di proteggere il 30% degli oceani entro il 2030.

Per quanto riguarda i documenti governativi, sono stati presentati, tra gli altri, il Plano de Ordenamento do Espaço Marítimo (Piano di gestione delle aree marittime) che copre l’intero spazio marittimo del Mozambico e mira a promuove una  pianificazione dello spazio marittimo, rispettando i principi della gestione integrata e dello sviluppo sostenibile; la Estratégia de Desenvolvimento da Economia Azul (Strategia di sviluppo dell’economia blu) – nata dall’analoga strategia a livello continentale –   importante per il Mozambico per favorire la competizione nell’acceso alle risorse marine, aumentare le opportunità di impiego , promuovere l’investimento privato, inclusione sociale e educazione ambientale; e la Estratégia e Plano de Acção Nacional para a Conservação da Biodiversidade em Moçambique  (Strategia e Piano Nazionale per la Conservazione della Biodiversità in Mozambico) che intende tra l’atro promuovere il buono stato ambientale dell’ambiente marino, nonché la prevenzione dei rischi e la minimizzazione degli effetti derivanti da calamità naturali e cambiamenti climatici o dall’azione umana.

 

Presentazione Piano Indicativo Pluriennale (PIP) 2022-2026

“Fare sistema per uno sviluppo sostenibile: in Mozambico si può!” Con questo invito si è conclusa la riunione di presentazione del Piano Indicativo Pluriennale (PIP) 2022-2026, oggi a Maputo.

“Vi invitiamo a considerare questo Piano come un tassello del ‘puzzle’ e a mettere in campo tutte le risorse per completarlo, in ottica di condivisione di un percorso di cooperazione, lungo già oltre 50 anni”. È stato questo l’invito del Titolare di Sede AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ai rappresentanti delle OSC, dell’ICE, delle Università che, in presenza e da remoto, hanno partecipato oggi alla presentazione del Piano Indicativo Plurieannle.

È la prima volta che un Piano Indicativo Pluriennale viene presentato, in Mozambico, agli attori della cooperazione italiana allo sviluppo, come hanno notato alcuni rappresentanti delle OSC presenti.

Grande apprezzamento per l’iniziativa è stato anche espresso dall’Ambasciatore d’Italia, Gianni Bardini: “una occasione di dialogo per fare Sistema, in modo aperto e trasparente”.

La principale novità del PIP è l’impostazione di un quadro comune di risultati per garantire l’accompagnamento del Piano, monitorare il suo contributo al Piano di Sviluppo Nazionale attraverso un Sistema di monitoraggio congiunto, partecipativo,  per riorientare in-itinere azioni e risorse, in seguito al quale, come conseguenza diretta, poter attingere a nuove fonti di finanziamento.

Analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce

La geomorfologia, l’idrografia, l’orografia e il profilo climatologico del Mozambico rendono il paese particolarmente vulnerabile agli impatti dei fenomeni climatici estremi:  cicloni, inondazioni, temperature e precipitazioni estreme, tutti fenomeni che hanno impatto  negativo sul tessuto sociale, produttivo e sulla economia nazionale.

Inoltre, nel corso degli ultimi decenni, l’intensitá e la frequenza di questi eventi tendono ad aumentare, incrementando i livelli di vulnerabilità, con particolare riferimento alle comunità locali residenti in zone costiere e rurali del Paese.

All’analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce è stato dedicato il seminario “Analisi del rischio e sistemi di allerta precoci per la resilienza climatica”  – organizzato dall’Insituto Nacional de Gestão e Redução do Risco (INGD) dalla OSC italiana WW-GVC, la Fondazione CIMA, con il sostegno e la partecipazione di ECHO, dell’Ambasciata italiana a Maputo e dell’UNDRR –  con l’obiettivo di condividere le conoscenze e le esperienze tra i diversi attori nazionali e internazionali su come la conoscenza del rischio su base scientifica e un sistema di allerta precoce efficiente possano consentire uno sviluppo sostenibile, mitigando le perdite economiche causate da eventi catastrofici e guidando gli investimenti futuri in Mozambico.

La Sede AICS di Maputo, in considerazione dell’impegno profuso nel corso degli ultimi anni in risposta a vari accadimenti climatici estremi (tra gli altri, cicloni Idai e Kenneth e, El Nino) è stata invitata a fornire un contributo di natura tecnica. Per AICS di Maputo, ha partecipato il Titolare di Sede, Paolo Enrico Sertoli, descrivendo la risposta di emergenza della Cooperazione italiana allo sviluppo/AICS negli ultimi anni in Mozambico, attraverso la presentazione delle principali iniziative settoriali implementate dalla Sede. In particolare, é stata presentata la risposta italiana a tre eventi specifici: nel 2015-16, il fenomeno meteorologico di portata globale El Niño che ha causato la peggiore siccità degli ultimi 35 anni nella maggior parte dei Paesi dell’Africa meridionale; il ciclone tropicale Idai (2019) e il ciclone tropicale Kenneth, che ha colpito il Mozambico settentrionale appena sei settimane dopo il ciclone Idai.

La risposta dell’AICS ha gradualmente incluso componenti di conoscenza del rischio e sistemi di allerta precoce multirischio, una best practice che ha coinvolto in modo orizzontale le comunità locali per la loro partecipazione attiva alla implementazione dei piani locali di adattamento al cambiamento climatico.

 

 

Dopo i cicloni, AICS distribuisce sementi e zappe per ricominciare a coltivare

Gombe e Ana sono i due cicloni che si sono abbattuti con violenza sul Mozambico, nel mese di marzo di quest’anno. Oltre a causare morti e devastazione, hanno compromesso la produzione agricola di intere regioni.

Il forte vento e le piogge torrenziali hanno costretto le popolazioni locali ad allontanarsi dalle loro abitazioni per raggiungere luoghi più sicuri. Inoltre la produzione agricola delle popolazioni rurali, è stata seriamente compromessa mettendo a rischio la sicurezza alimentare dell’intero paese.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), oltre al programma di emergenza già attivo nel Paese, ha risposto all’appello lanciato dalle autorità governative e dai contadini mozambicani e ha distribuito semi e attrezzi agricoli, per scongiurare la crisi alimentare.

Oggi AICS è stata a Mutarara, nella provincia di Tete, dove, insieme alle autorità locali, ha distribuito 420 kits con sementi, un machete e due zappe, affinché i contadini locali possano produrre quantitativi sufficienti nonostante il ritardo della semina.

Sinjal oyee! Fome ziiii! Il grazie corale delle donne e degli uomini che oggi hanno ricevuto sementi di mais, fagioli, zucca, okra, cavoli, pomodori, cipolle, per rialzarsi dopo le perdite subite.

Una rivoluzione idrica: la comunità di Malimanao festeggia il ripristino della pompa d’acqua

Nel cuore della comunità di Malimanao, del posto amministrativo di Nhamagua, ieri è stata celebrata una festa straordinaria, segnata dalla consegna ufficiale della pompa d’acqua ripristinata, nelle mani di António Dinis, amministratore del distretto di Macossa, nella provincia di Manica. L’evento ha rappresentato un passo significativo per garantire un accesso sostenibile all’acqua potabile per tutti i membri della comunità.
António Dinis ha espresso la sua profonda gratitudine al Programma DELPAZ, il quale ha sostenuto attivamente il processo di riabilitazione delle pompe d’acqua. “Siamo molto grati al Programma DELPAZ che ci ha fornito un prezioso sostegno nella riabilitazione delle nostre pompe. Questo contribuirà notevolmente al benessere delle nostre comunità”, ha affermato l’amministratore. Ha inoltre sottolineato l’importanza che ora la comunità assuma la responsabilità della manutenzione e dell’utilizzo saggio di questa risorsa vitale.
La cerimonia ha visto la consegna di una pompa del tipo Afridev, una delle sette recentemente ripristinate dal Programma DELPAZ. Rosita Panazache, rappresentante della comunità di Malimanao, ha condiviso la sua gioia nel vedere finalmente l’acqua facilmente accessibile. “Ora possiamo risparmiare tempo poiché non sarà più necessario percorrere lunghe distanze per attingere acqua dai pozzi tradizionali”, ha affermato.
Pedro Paunde, portavoce della comunità, ha evidenziato l’importanza della pompa non solo nel facilitare l’accesso all’acqua, ma anche nella prevenzione delle malattie. “L’acqua non solo ci nutre ma ci protegge dalle malattie. Lancio un appello a tutte le comunità affinché possano godere del privilegio di avere la propria bomba d’acqua”, ha dichiarato.
L’evento è stato reso ancora più speciale dalla presenza di Carlos Mairoce, rappresentante della componente italiana del Programma DELPAZ, e di Paolo Gomiero, rappresentante dell’ONG Helpcode. Sofrimento João Francisco, direttore del Serviço Distrital de Planeamento e Infra-estruturas (SDPI), ha sottolineato l’impegno verso lo sviluppo sostenibile e l’importanza delle infrastrutture per il progresso della comunità.
Questa celebrazione non solo segna un passo avanti nella fornitura di acqua sicura e accessibile, ma rappresenta anche un esempio tangibile di come la collaborazione tra organizzazioni e comunità possa portare cambiamenti significativi per il bene di tutti. Una testimonianza di speranza e progresso per le persone della comunità di Malimanao e una ispirazione per molte altre comunità a perseguire una vita migliore attraverso l’accesso all’acqua potabile.

Investire nelle donne: accelerare il progresso

Nel giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della donna, vogliamo ricordare il messaggio lanciato da Amélia Andalusa, di Dunda, distretto di Macossa, in provincia di Manica, durante il primo accampamento femminile organizzato a novembre dal Programma DELPAZ: “Il conflitto è un trauma per le donne, in ogni parte della nostra vita. Ma ora vogliamo continuare a vivere in pace e vogliamo essere emancipate, fare agricoltura, piccole imprese, allevare animali, sappiamo anche che esiste l’emancipazione economica digitale, dove possiamo usare i nostri telefoni per commerciare”

Quest’anno, infatti, la Giornata Internazionale della Donna pone al centro dell’attenzione il tema cruciale di “Investire nelle donne: accelerare il progresso”[1]. Un’occasione per riflettere sull’importanza di garantire i diritti delle donne e delle ragazze in tutte le sfere della vita, riconoscendo che ciò non solo alimenta economie prospere e giuste, ma contribuisce anche a preservare un pianeta sano per le generazioni future.

Il rapporto di UNWomen evidenzia che per raggiungere la parità di genere negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono necessari 360 miliardi di dollari all’anno[2]. Tuttavia, l’accento non deve limitarsi all’incremento dei finanziamenti, ma anche alla riforma delle istituzioni a tutti i livelli, affinché la promozione dell’empowerment femminile diventi una priorità politica e un investimento pubblico essenziale.

Per “accelerare il progresso”, UNWomen sottolinea la necessità di garantire l’accesso delle donne a risorse finanziarie, terra, informazioni e tecnologie[3]. Promuovere occupazioni dignitose e sostenibili, riconoscere il valore del lavoro di cura femminile, combattere la violenza di genere e favorire la partecipazione femminile in tutti i processi decisionali sono azioni chiave.

Il programma DELPAZ, un programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione europea, gestito in collaborazione con il Fondo per lo sviluppo del capitale delle Nazioni Unite (UNCDF), e l’agenzia di cooperazione austriaca (ADA),  e implementato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nelle Province di Manica e Tete, e ADA nella provincia di Sofala, si impegna a tradurre questi principi in azioni concrete. Lavorando a stretto contatto con le istituzioni locali, DELPAZ promuove investimenti in infrastrutture pubbliche per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle risorse e migliorare l’autonomia femminile.

DELPAZ adotta un approccio inclusivo, lavorando sulla sensibilizzazione delle comunità riguardo alla costruzione della pace, inclusione sociale e lotta alla violenza di genere, creando opportunità di autoimpiego attraverso corsi di formazione professionale e il supporto all’avvio di microimprese, con particolare attenzione all’empowerment economico delle donne. E lo fa partendo dalle voci, dai punti di vista, dalla creazione di spazi per le donne – elementi fondamentali dell’agency delle donne. 

Un esempio tangibile dell’impegno di DELPAZ è l’Accampamento Solidale nel Distretto di Báruè, Provincia di Manica, organizzato nel mese di novembre 2023. Questa pratica collettiva promuove la solidarietà, inclusione e diversità, rafforzando il ruolo delle donne come attori locali e costruendo la loro leadership. Attraverso questi accampamenti, le donne partecipano attivamente ai processi decisionali, identificano vulnerabilità e bisogni, costruendo alternative concrete supportate dal programma. Così, vogliamo celebrare questo 8 marzo 2024 condividendo la Dichiarazione elaborata dalle donne e dagli uomini che hanno partecipato all’Accampamento solidale.

Quel giorno, Amélia Andalusa è stata molto chiara: “Abbiamo già il nostro gruppo di risparmio e dobbiamo sensibilizzare altre donne. Ecco perché vogliamo altri campi come questo! Dovrebbero essere organizzati in tutti i distretti, replicati e tenuti nelle comunità, perché è così che si rafforzano le donne e anche gli uomini.”

L’AICS intensifica il suo impegno attraverso iniziative focalizzate sull’accesso delle donne alle risorse finanziarie, terra e Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC). Progetti come “Coding Girls” mirano a potenziare le competenze delle donne, aprendo nuove opportunità di accesso a lavori dignitosi nell’ambito delle TIC. Inoltre, iniziative come “As Mulheres do SUSTENTA” contribuiscono concretamente alla promozione della parità di partecipazione e leadership femminile nelle zone rurali.

L’impegno di AICS, così come nel Programma DELPAZ, riflette un approccio olistico e mirato per affrontare le disparità di genere, fornendo soluzioni concrete e sostenibili per garantire il benessere e l’empowerment delle donne nel 2024 e oltre.

[1]   https://www.unwomen.org/en/news-stories/announcement/2023/12/international-womens-day-2024-invest-in-women-accelerate-progress

[2] https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2023/09/progress-on-the-sustainable-development-goals-the-gender-snapshot-2023

[3] https://www.unwomen.org/en/news-stories/explainer/2024/02/five-things-to-accelerate-womens-economic-empowerment

 

Macfrut 2024 presentata a Maputo

Presentata a Maputo, davanti ad un nutrito gruppo di operatori, la prossima edizione di Macfrut, in programma al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio 2024.

All’evento hanno partecipato operatori mozambicani, l’Ambasciatore italiano Gianni Bardini, il Direttore ICE a Maputo, Paolo Gozzoli, il Titolare della Sede Regionale AICS di Maputo, Paolo Sertoli insieme ad alcuni funzionari dell’Ufficio VI AICS e numerosi rappresentanti di organismi internazionali, quali FAO e UNIDO.

Il Mozambico, che ha partecipato in passato in varie edizioni di Macfrut, ha assoluto e urgente bisogno di incrementare la propria produzione ortofrutticola e di creare una catena del freddo oggi molto carente, tanto che oltre un terzo della produzione interna si perde prima di arrivare nei mercati. I prezzi della frutta e della verdura sono molto alti perché gran parte della produzione viene importata, principalmente dal Sudafrica ma anche da altri paesi della regione o addirittura da India e Cina.

“La ricerca di tecnologia e di banche interessate in investire nella nostra agricoltura sono i principali motivi che ci spingono a partecipare alla Macfrut – ha commentato Alcides Cintura, rappresentante del Conselho Empresarial Provincial della provincia di Manica – ma vorremmo che gli organizzatori e il sistema Italia ci aiutassero a portare giovani a presenziare alle manifestazioni della fiera e vedere con i propri occhi che l’agricoltura non è fatta solo di zappa e sementi, ma offre infinite possibilità”.

Anche Jaime Comiche, rappresentante di UNIDO, ha sottolineato la necessità di puntare molto sulla partecipazione di giovani, con visite tecniche guidate, estremamente importanti da un punto di vista di vista formativo e di innovazione.

Alberto Giani, team leader del settore agricoltura di AICS Maputo, ha ricordato come la partecipazione passata di alti funzionari del Ministero dell’Agricoltura del Mozambico alla MacFrut abbia supportato l’elaborazione del progetto del Centro Agro-Alimentare di Manica (CAAM) –   credito agevolato di 35 milioni di euro concordato con il governo italiano – il cui accordo è attualmente in fase di firma da parte del Governo mozambicano.

Nella capitale mozambicana Valentina Piraccini e Chiara Campanini, rappresentanti di Cesena Fiera, hanno illustrato le opportunità che la rassegna offre al settore e all’intera filiera ortofrutticola, sottolineando come una delle attività che portano a considerare Macfrut “aperto tutto l’anno” è la spinta all’internazionalizzazione che la rassegna compie nei confronti dell’intera filiera ortofrutticola fra un’edizione e l’altra. La novità che hanno presentato a Maputo è la Macfrut Academy, l’innovativa piattaforma digitale e formativa di Macfrut, che si rivolge ai professionisti del settore con video-lezioni mirate ad approfondire temi di interesse globale, singole filiere, tecniche di produzione e tecnologie, fungendo da vero e proprio hub per rimanere connessi con il settore a livello internazionale 365 giorni all’anno.

Federica de Gaetano, funzionaria dell’Ufficio VI di Aics ha illustrato la strategia della cooperazione italiana per lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare.

Dal dibattito seguito a questa “fase” di illustrazione, gli operatori presenti hanno dato conferma del loro forte interesse alla partecipazione a Macfrut.

 

 

 

 

Un baobab, una colomba e i colori del Mozambico. DELPAZ, a fianco delle comunità 

Il simbolo scelto per il programma di cooperazione delegata DELPAZ è bellissimo e parla le lingue del Centro del Mozambico, le lingue di tutti i mozambicani che sognano la pace e vogliono vivere in pace, stanchi di una guerra che ha devastato le loro vite.  

Si è tenuto il 27 giugno a Chimoio lincontro del primo Comitato di coordinamento della Provincia di Manica del programma DELPAZ, il programma di cooperazione delegata finanziato dalla Unione Europea, in dialogo permanente con il Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione del Mozambico, con lobiettivo globale di sostenere la consolidazione della pace in 14 distretti colpiti dal conflitto militare, a Sofala, Manica e Tete.

Erano presenti tutti i rappresentanti dei cinque distretti beneficiari del programma (Gondola, Bárue, Guro, Macossa e Tambara) che hanno partecipato attivamente dissipando dubbi e  incertezze sul programma  del valore di 29 milioni di euro –  che, nei prossimi tre anni, implementerà azioni concrete per lo sviluppo socioeconomico nelle tre Province del Mozambico più direttamente coinvolte nel conflitto, terminato con lAccordo di Pace e Riconciliazione firmato ad Agosto del 2019 tra il Governo del Mozambico e il partito RENAMO. 

Lavorare fianco a fianco con le comunità, ascoltare le esigenze, i bisogni e i sogni delle persone affinchè possano sentirsi parte attiva della società, possano tornare a vivere con serenità. I beneficiari di DELPAZ sono i governi locali, le comunità e le famiglie, con unattenzione speciale per le donne, i giovani e gli ex-combattenti.  

DELPAZ è stato concepito proprio sulla base di processi partecipativi,  guidati dai principi di inclusione, pluralismo e giustizia sociale perché consolidare la pace significa saper accogliere, costruire ponti, allargare gli orizzonti, creare partenariati al di là delle frontiere, riconoscere il legame tra le nostre scelte e l’impatto sugli altri, secondo le parole di Giulia Zingaro, Team Leader AICS Maputo per il programma DELPAZ.

DELPAZ è finanziato dalla Unione Europea e implementato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nelle Province di Manica e Tete, mentre la provincia di Sofala è a carico dellAgenzia di Cooperazione Austriaca. Il segretariato è di competenza del Fondo di Sviluppo di Capitale delle Nazioni Unite (UNCDF). 

Una lunga storia di amicizia e cooperazione lega la Coooperazione italiana con la Provincia di Manica, storia che sarà arricchita ancor di più attraverso il programma DELPAZ che rappresenta per AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace, migliorando le condizioni di vita delle comunità rurali attraverso lo sviluppo economico locale. 

Oggi più che mai sappiamo che senza pace non c’è legge, senza rispetto per l’ambiente non c’è libertà, senza uguaglianza non c’è giustizia sociale, senza rappresentanza non c’è democrazia, senza sviluppo non c’è pace  ha detto Paolo Enrico Sertoli.  –  DELPAZ rappresenta per l’AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace

Il consolidamento della pace a partire dalle realtà locali passa anche attraverso la definizione di una governance inclusiva e di una pianificazione e un bilancio a livello locale, in grado di individuare le priorità per la popolazione e il territorio  ha sottolineato il Direttore di AICS Maputo –  per aumentare gli investimenti pubblici e la fornitura di servizi di base nelle comunità. Imparare a scegliere tra grandi interventi strutturali e interventi più piccoli ma necessari; conservazione e diffusione della cultura e attività produttive intensive o su larga scala; ambiente e grandi opere. Lo faremo insieme, nel corso del programma.

 

Sempre più stretti i lacci di amicizia tra AICS e la Provincia di Manica

Il Titolare di AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha incontrato, in due incontri separati,  a Chimoio, la Governatrice della Provincia di Manica, Francisca Tomás, e il Segretario di Stato, Edson Macuácua, in occasione del primo Comitato

@AICS Maputo

provinciale di coordinamento del programma di cooperazione delegata DELPAZ.

Questi incontri di cortesia con le due massime autorità locali mirano a sviluppare la cooperazione nonché gli scambi di informazioni sugli sviluppi delle attività del programma DELPAZ e i progetti di cooperazione bilaterale di AICS nella provincia di Manica.

Grande soddisfazione è stata espressa dai due governanti per l’approccio partecipativo della cooperazione italiana con le comunità locali. 

“Questi incontri rappresentano un’occasione importante per andare avanti su temi comuni strategici che la Provincia di Manica e la Cooperazione Italiana hanno voluto mettere in connessione tra loro per raggiungere risultati importanti nel futuro breve”,  ha detto il Titolare di AICS Maputo.  

“Ora è il momento di trasformare questi progetti in fatti concreti e tangibili e il ruolo delle comunità locali sarà certamente determinante”, ha affermato la Governatrice di Manica.  

“L’ambizione deve essere quella di concentrarsi sulle potenzialità della Provincia di Manica, soprattutto in ambito agricolo – ha sottolineato il Segretario di Stato – per aiutare a superare le difficoltà nella creazione di catena del valore, non essendoci fabbriche per la lavorazione dei prodotti agricoli né magazzini per la conservazione, creando il tragico paradosso di insicurezza alimentare in una terra con un enorme potenziale agricolo”. 

 

L’impegno di AICS in Mozambico per la protezione dell’ambiente e la conservazione della biodiversità

@AICS Maputo

La Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI) sull’isola di Inhaca, all’ingresso della baia di Maputo nel Mozambico meridionale, è un centro di ricerca dell’Università Eduardo Mondlane, inaugurato nel 1951.

La Stazione è costituita da un blocco con laboratori, biblioteca e museo e da un altro con due dormitori separati da una serie di stanze; i dormitori hanno una capacità di circa 30 persone ciascuno e sono solitamente occupati da studenti, che vi si recano per svolgere il lavoro sul campo. Le condizioni sono piuttosto precarie e hanno necessità di molti lavori di riabilitazione e ammodernamento per permettere la ricerca scientifica e l’ospitalità degli studenti e dei ricercatori.

Il complesso si trova vicino a un’insenatura sul lato occidentale dell’isola ed è separato dalla spiaggia da una striscia di vegetazione indigena, aperta solo in due punti per l’accesso delle persone. Dal lato terra, la stazione è protetta da una duna alta circa 100 metri sulla cui sommità si trova la casa del direttore della stazione e una piccola stazione meteorologica. Nella Stazione di Biologia Marina c’è un museo che, oltre a riflettere le attività svolte, possiede un’enorme collezione di organismi marini e terrestri. La preziosa collezione non è stata ancora digitalizzata. L’isola di Inhaca fa parte della Riserva Marina Parziale di Ponta do Ouro e racchiude tutti gli ecosistemi e la biodiversità presenti nella lunghissima costa mozambicana.

@AICS Maputo

L’AICS è impegnata insieme alle autorità locali, all’Università di Roma “La Sapienza” e all’Universidade “Eduardo Mondlane”, per la riabilitazione delle infrastrutture della Stazione di Biologia Marina. Il Mozambico, infatti, vanta uno straordinario patrimonio ambientale e naturale, tra cui la terza estensione di mangrovie più grande del continente africano.

Le magrovie sono una risorsa importantissima per diverse ragioni: se da un lato contribuiscono alla conservazione della biodiversità e alla protezione delle aree marino-costiere dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, dall’altro svolgono un ruolo fondamentale per il sostentamento della popolazione locale.

Nella missione di cortesia e di ricognizione all’Isola di Inhaca, il 21 giugno, il Titolare della sede AICS di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha reiterato l’impegno italiano per la promozione della gestione sostenibile delle risorse naturali.

@AICS Maputo

«La Cooperazione Italiana allo Sviluppo e l’AICS, in collaborazione con l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, l’UEM e il MIMAIP, intendono realizzare il programma AID. 12432 – Mangrowth Preservazione degli ecosistemi per lo sviluppo sostenibile, incentrato sull’Isola di Inhaca e sulla Baia di Maputo – ha dichiarato Paolo Sertoli alle autorità locali  – Il programma da 3 milioni di euro è stato approvato nell’ottobre 2021 e comprende 3 componenti. La prima componente si concentrerà sul sostegno e sul coordinamento istituzionale. La seconda componente del programma, attuata in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, mira a sviluppare le capacità scientifiche della Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI), migliorando la sua capacità tecnica e scientifica di attuare strategie efficaci di conservazione della biodiversità e di ripristino ecologico, con particolare attenzione agli habitat di mangrovie. Si prevedono sinergie con altre due iniziative in corso di realizzazione e finanziate dall’AICS: AID. 12089 – Sostegno alla ricerca ambientale (BioForMoz) che si occuperà della riabilitazione del laboratorio EBMI e dell’AID. 12042 – Risorse per l’innovazione e lo sviluppo delle aree di conservazione (RINO) che supporterà l’EBMI dal punto di vista organizzativo e scientifico nell’area marina grazie alla partnership con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli».

@AICS Maputo

Infine, il dottor Sertoli ha spiegato la terza componente del programma che si concentrerà sul rimboschimento e sulla gestione delle mangrovie nella baia di Maputo e sullo sviluppo di attività generatrici di reddito. «Nell’ambito di questa componente, che sarà appaltata alle OSC attraverso una gara d’appalto pubblica, la dimensione economica sarà rafforzata attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali dell’isola di Inhaca e della baia di Maputo. Le attività generatrici di reddito (in particolare l’agricoltura, la piscicoltura e l’ecoturismo) saranno rafforzate in stretta collaborazione con l’amministrazione locale e la popolazione residente. Il programma si occuperà anche del rimboschimento di aree di mangrovie da individuare nell’isola di Inhaca e in altre zone della baia di Maputo, in collaborazione con EBMI, UEM, Instituto Oceanográfico de Moçambique (InOM) e MIMAIP».

Nella missione erano presenti Paolo Misté, Programme Officer RINO; Tiziano Cirillo, coordinatore di BioforMoz; Gianluca Zaffarano, punto focale dell’Università “La Sapienza” di Roma; Paola Rolletta, Communication Officer; José Dumbo, responsabile della Stazione di Biologia Marina;  Taipo Cortez, direzione ambiente del Consiglio Municipale di Maputo; Daniela de Abreu, responsabile scientifica del Museo di Storia Naturale e punto focale per la Stazione Anthon Dorn di Napoli;  Zacarias Nhantumbo, direttore dipartimento Infrastrutture del Consiglio Municipale di Maputo; Luís Muchanga, Capogabinetto Relazioni Internazionale della UEM; Jamal Daúde, direttore della Facoltà di Biologia; José Ariscado, direttore aggiunto del Ministero del Mare, Acque Interiore e Pesca, del Dipartimento di Politiche Marine e della Pesca.