Un progetto fruttuoso: la storia di “JOGÓ – Fruta Desidratada de Moçambique”

La piccola e coloratissima azienda “JOGÓ - Fruta Desidratada de Moçambique”, si trova nel distretto di Morrumbene, nel cuore dell’affascinante provincia di Inhambane, conosciuta in tutto il paese per l’accoglienza e la cordialità che caratterizza i suoi abitanti: battezzata dal navigatore Vasco da Gama come “terra de boa gente” più di 500 fa, questo appellativo continua ancora oggi a identificarla in tutto il paese. Quando andiamo a visitare la JOGÓ, effettivamente, siamo ben accolti dai lavoratori e dal personale.

L’unitá di trasformazione di frutta tropicale è stata inaugurata alla presenza del governatore della provincia di Inhambane nel mese di maggio 2016, e da allora è gestita dalla cooperativa locale KUVANGA, composta da 23 membri di cui 8 donne e 13 uomini, e supportata dal punto di vista tecnico e finanziario dalle due ONG bresciane SVI e SCAIP, che possono vantare ormai una decennale presenza sul territorio.

Il progetto JOGÓ è stato inizialmente finanziato da Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Cariplo ed altri partner e realizzato dalle ong SVI, SCAIP e MMI; oggi, invece, è finanziato da AICS attraverso il progetto “Fruitful Cooperation”, che supporta le attività della cooperativa KUVANGA, con l’obiettivo di favorire l’inclusione economica delle famiglie di coltivatori. Oggi JOGÓ, marca commerciale di KUVANGA, è l’unica impresa mozambicana a produrre e distribuire frutta disidradata al naturale (mango, banana, cocco, e ananas), e proprio per questo motivo si sta gradualmente affermando sul mercato nazionale.

La frutta utilizzata viene acquistata direttamente dai piccoli produttori locali, in un’area in cui l’agricoltura è fondamentale per lo sviluppo del territorio; nel distretto di Morrumbene, infatti, il 97% della popolazione dipende da forme di agricoltura di sussistenza. La scarsità di risorse economiche, unitamente alla mancanza di conoscenze tecniche agricole e di corretta combinazione degli alimenti, rendono le comunità locali vulnerabili e soggette a casi di malnutrizione. In queste zone, la produzione locale fa fatica a decollare: i sistemi di trasporto, conservazione e trasformazione degli alimenti sono scarsamente sviluppati, cosí come il legame con i mercati nazionali ed esterni.

JOGÓ non ha una storia facilissima, e i risultati che ha raggiunto fino ad oggi sono frutto di un percorso fatto anche di sfide importanti. A nemmeno un anno dall’inaugurazione, il ciclone tropicale Dineo si è abbattuto furiosamente sulla provincia di Inhambane; tra le conseguenze disastrose che il fenomeno ha avuto (allagamenti, devastazione di aule scolastiche, centri di salute e ospedali), Dineo ha scoperchiato il tetto dell’ unitá produttiva, danneggiando apparecchiature e impianto elettrico. “Il ciclone ha paralizzato le nostre attività per circa 3 mesi”, ci racconta Grethel Gianotti, capo programma del progetto “Fruitful Cooperation”, “ma non abbiamo mai perso la speranza, ci siamo messi subito all’opera, sia in Mozambico che in Italia, ognuno per quanto e come poteva”. La riapertura di JOGÓ e la ricostruzione degli edifici danneggiati è potuta avvenire in tempi rapidi anche grazie al tempestivo aiuto di centinaia di bresciani e non solo, che hanno risposto all’appello della campagna lanciata dalle ONG e dalla diocesi di Brescia #piùfortidelciclone e raccolto circa 150 mila Euro.

Le vendite della frutta disidratata inizialmente hanno tardato a decollare principalmente a causa di un packaging non molto attrattivo, aspetto tralasciato per priorizzare invece l’aspetto  qualitativo del prodotto, ormai raggiunto, e per la mancanza di un piano di marketing.

Nonostante il ciclone, nonostante le difficoltà legate alle deboli connessioni con canali di commercio e la distanza dalla capitale Maputo, JOGÓ si sta rialzando e ha recentemente ottenuto ottimi risultati, continuando a puntare in alto con l’ambizioso obiettivo di iniziare ad esportare la frutta coltivata dai piccoli produttori di Inhambane oltreoceano. E l’obbiettivo si rivela sempre più concreto: alcuni campioni dei prodotti sono stati recentemente inviati a un laboratorio di analisi italiano, e il risultato è che il mango, la banana, il cocco, l’ananas e la moringa prodotti da JOGÓ sono risultati conformi ai requisiti europei e internazionali di igiene e sicurezza alimentare. Solo nel 2018 sono stati trasformati 31.000 kg di frutta, tra cocco, mango, banana, ananas e moringa, mentre la struttura e tutti i flussi di processo (prodotto e personale) dell’unità produttiva sono stati recentemente certificati HACCP (analisi dei rischi e punti critici di controllo), un sistema utilizzato per garantire la salute e la sicurezza dei consumatori nel settore alimentare. Nel mese di novembre 2018, la cooperativa KUVANGA ha vinto il Premio Qualità 2018 – Categoria Piccola e Media Impresa dell’Anno, un importante riconoscimento attribuito annualmente dall’istituzione Nazionale per la Certificazione del Mozambico. KUVANGA ha anche ottenuto il marchio «Made in Mozambique» nel giugno del 2018, che attesta l’utilizzo di risorse nazionali e il rispetto della legislazione in termini fiscali e legali, garantendo un impatto diretto nella crescita della produzione nazionale.

Con il lancio di un nuovissimo packaging avvenuto pochi giorni fa, JOGÓ sembra pronta per conquistare, con il suo prodotto naturale e nazionale al 100%, il mercato mozambicano e internazionale.

In questo video, raccontiamo come funziona la fabbrica JOGÓ.

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