Il progetto SALSA finisce, ma molti sono ancora i suoi beneficiari

Si è concluso con una cerimonia il 29 di settembre, nella città di Beira, il progetto “SALSA”, realizzato dalla ONG italiana CEFA con la Direzione Provinciale dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare (DPASA), l’Unione Provinciale dei Contadini di Sofala (UPCS) e molti altri partner italiani e mozambicani.

Paolo Enrico Sertoli, titolare della sede AICS di Maputo, ha dichiarato che la chiusura di questo progetto segna il risultato degli sforzi di molti attori nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, che non è solo una priorità della strategia di sviluppo del governo mozambicano, ma anche uno dei settori centrali del sistema di cooperazione italiana in questo Paese.

Il direttore ha ricordato come a partire dagli anni ’80 l’Italia abbia sostenuto importanti interventi nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, principalmente con investimenti in grandi opere infrastrutturali (le dighe Pequenos Libombos e Corumana) nel sud del Paese; ora le attività sono concentrate soprattutto nelle province centrali, e si concentrano principalmente sul sostegno integrato all’agroalimentare nel settore ortofrutticolo.

Parlando della filosofia alla base delle azioni di cooperazione italiana, il direttore della sede AICS di Maputo ha affermato che promuovere la diversificazione produttiva e il sostegno lungo l’intera catena del valore è particolarmente importante in Mozambico, sia per garantire la sicurezza alimentare delle famiglie che per aumentare il loro reddito.

“L’AICS interviene in questo settore attraverso un approccio partecipativo e inclusivo che permette, insieme alle controparti locali, di identificare i bisogni specifici, con un’enfasi sull’aumento delle capacità delle istituzioni coinvolte, facilitando la costruzione di infrastrutture per l’irrigazione, promuovendo gli investimenti privati e i servizi finanziari, sostenendo la creazione e il funzionamento di associazioni e cooperative, aiutando ad aumentare il valore aggiunto dei prodotti agricoli locali e promuovendone la commercializzazione”, sottolineando come questo avvenga anche anche attraverso programmi realizzati da ONG italiane insieme a partner mozambicani.

“La Cooperazione italiana crede nei partenariati come strumento cruciale per lo sviluppo sostenibile: nel caso dell’iniziativa “SALSA”, dal 2018 la ONG italiana CEFA, insieme alla Direzione Provinciale dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare, all’Unione Provinciale degli Agricoltori di Sofala, a FDC, a Coopermondo, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise (IZSAM) e a molti altri partner”, ha aggiunto Paolo Enrico Sertoli.

“La Cooperazione italiana ha lavorato a fianco del popolo mozambicano per contribuire alla sicurezza alimentare delle famiglie attraverso lo sviluppo rurale integrato nelle province di Sofala e Gaza, migliorando le conoscenze agricole e nutrizionali dei beneficiari”, ha concluso.

Al via il progetto AGRI-URB, per sostenere l’agricoltura urbana negli insediamenti informali di Maputo

Si è tenuto l’8 settembre 2022, l’evento di lancio del progetto AGRI-URB: Agricoltura urbana per migliorare la sicurezza alimentare negli insediamenti informali di Maputo.

A ospitare l’evento è stata la Casa Agrária das Mahotas che al momento è sede di un ufficio del Municipio di Maputo e di una piccola biblioteca aperta alla comunità locale.

Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), il progetto AGRI-URB è stato concepito con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e la sicurezza alimentare dei cittadini di Maputo, attraverso, da un lato, l’aumento delle capacità di produzione e distribuzione di alimenti freschi e, dall’altro, la promozione dello sviluppo dell’economia locale e dello sviluppo sostenibile nel comune di Maputo.

«Il progetto AGRIURB, rafforzando i legami di amicizia e cooperazione che legano l’Italia con il Comune di Maputo, si inserisce in un complesso di iniziative che, con i finanziamenti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, contribuiscono a migliorare la qualità della vita della popolazione urbana della capitale del paese – ha spiegato il Direttore dell’AICS Maputo Paolo Enrico Sertoli – aggiungendo che attraverso il progetto AGRIURB, il prossimo anno sarà sostenuto il sistema di Agricoltura Urbana operato nel comune di Maputo, con l’obiettivo di rafforzare l’agricoltura urbana agro-ecologica e l’allevamento nelle Zone Verdi di Maputo (Distretti Comunali di KaMavota e KaMubukwana) e di agricoltura urbana nel distretto municipale di KaNhlamankulu».

Il progetto sarà infatti strutturato in tre componenti: una focalizzata sulla diffusione dell’agroecologia, per i distretti di KaMavota e KaMubukwana, una incentrata sull’agricoltura urbana nel distretto municipale di KaNlhamankulu, dove l’AICS risulta già impegnata a supportare la riqualificazione del quartiere Chamanculo C attraverso il Programma REGENERA, e una terza dedicata alla formazione del personale tecnico che fornisce assistenza e consulenza ai produttori agricoli, zootecnici e ittici locali.

All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti del Municipio di Maputo e della Segreteria di Stato per i Giovani e l’Impiego; i rappresentanti delle ONG responsabili per l’implementazione del progetto, We World GVC, AVSI, Addesso, Abiodes; e dei membri e rappresentanti delle Associazioni e dell’Unione degli Agricoltori.

L’Assessore allo Sviluppo Economico Locale, il Dott. Danúbio Júlio Lado, ha commentato:  «Il progetto ‘AGRI URB: Agricoltura urbana per migliorare la sicurezza alimentare negli insediamenti informali di Maputo’, che abbiamo il grande onore di lanciare oggi, con il sostegno finanziario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si allinea con gli sforzi fatti dal Consiglio Comunale di Maputo, che nell’ambito del PDM 2019-2023 (Plano de Desenvolvimento Municipal 2019-2023), si impegna a fare di tutto per aumentare la produzione e la produttività agricola, zootecnica e ittica, fattori chiave per promuovere lo sviluppo delle economie locali».

 

Presidente del Mozambico visita il padiglione Italia: grande interesse per il modello ISI, cooperazione e business sostenibile

Il Presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, ha visitato stamane il padiglione Italia alla FACIM, la fiera internazionale di Maputo.

Nyusi è stato accolto da Gianni Bardini, Paolo Gozzoli, Paolo Enrico Sertoli, rispettivamente Ambasciatore d’Italia a Maputo, Direttore ICE Maputo e Direttore AICS Maputo.

Il Presidente Filipe Nyusi era accompagnato dal Primo Ministro del Portogallo, António Costa, e dal ministro degli esteri, João Cravinho.

La FACIM è una fiera annuale multisettoriale che riunisce in un unico spazio tutti i settori economici a livello nazionale e internazionale.

Il suo obiettivo generale è quello di mostrare le potenzialità produttive e di esportazione del Mozambico e di promuovere le opportunità di business e di investimento nei vari segmenti nazionali ed esteri.

L’edizione 57 di quest’anno ha come  focus la fiera per l’impiego, l’imprenditoria e l’innovazione tecnologica.

AICS, infatti, ha portato alla FACIM il nuovo approccio della cooperazione italiana: accanto alle iniziative di cooperazione tradizionali, l’Agenzia ha coinvolto il settore privato per fare cooperazione seguendo le linee tracciate dalla legge 125/2014 che disciplina la cooperazione Internazionale per lo sviluppo, avviando un’azione vera e un utilizzo efficiente delle risorse, guidando e accompagnando le aziende che diventano veri partner di progetti istituzionali, in quello che si definisce come “Sistema Italia”.

«Il modelo di business deve essere I S I, vale a dire  Innovativo Sostenibile e Inclusivo – ha spiegato Paolo Enrico Sertoli, Direttore AICS Maputo –  idoneo a promuovere processi, prodotti e servizi tecnologie più efficienti ed economicamente vantaggiosi, sostenibile, cioè economicamente in grado di generare profitto e sviluppo nel tempo ma, allo stesso tempo, in grado di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali e tutelare la salvaguardia dell’ambiente e inclusivo, vale a dire investimenti privati volti a includere, nei processi di sviluppo, le persone emarginate (al di sotto del reddito di 2,00 USD/giorno)».

«In questa sfida, le aziende sono supportate da AICS e dal Sistema Italia, che lavora con governi, enti, cittadini, organizzazioni non profit, società civile e organizzazioni internazionali nei Paesi partner, – ha sottolineato il Direttore di AICS Maputo, aggiungendo che  – il coinvolgimento del settore privato for profit, rappresenta il passo più recente nella strategia di rafforzamento del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo che vede l’attore pubblico collaborare con altre istituzioni, con gli attori non profit e quelli del settore privato lucrativo. Le aziende sono chiamate a contribuire in modo concreto, investendo i propri capitali, le proprie conoscenze, la propria creatività e capacità di adattamento, per accettare la sfida dello sviluppo sostenibile nei Paesi di intervento».

AICS, attraverso dei Bandi dedicati, fornisce sovvenzioni per finanziare/cofinanziare iniziative imprenditoriali innovative e investimenti nei Paesi Partner in linea con l’Agenda 2030 e gli standard internazionali.

Il focus delle «call for proposals» AICS sono le Piccole e Medie Imprese (MSMEs) che hanno gli SDG come principi guida della propria attività imprenditoriale, rispettando il presupposto che “l’Italia riconosce e sostiene il contributo del settore privato… ai processi di sviluppo nei Paesi Partner… nel rispetto dei principi di trasparenza, competitività e responsabilità sociale”.

In particolare, nel periodo 2017-2021 sono stati fatti tre Bandi, con 47 iniziative selezionate e la creazione di 14 start-up, per un totale di 5,2 mln di Euro di contributo totale AICS assegnato, 13,2 mln di Euro valore totale delle iniziative imprenditoriali in 15 Paesi partner di destinazione degli investimenti di cui il 75% in Africa.

In Mozambico, sono tre le aziende selezionate nella iniziativa Bando Profit.

La Carbonsink (AID 11609) con il progetto per la “Produzione e vendita di piani di cottura efficienti nell’area urbana di Maputo, del valore di 299.426,34 euro, iniziato nel 2018.

La Newster (AID 11988) com il progetto per lo “Sviluppo dell’imprenditoria locale per lo smaltimento del rifiuto solido ospedaliero a Beira’’, del valore di 310.000,00 euro, iniziato nel 2020.

La Novamont (AID 12313) com il progetto per il “Rafforzamento sostenibile delle filiere dell’ortofrutta, del riso e del tabacco in Mozambico attraverso la promozione della pacciamatura biodegradabile’’ a Chimoio (Manica) e a Maputo, del valore di 300.000 euros, inziato ad agosto 2021.

 

 

Grande successo della prima Summer School per la formazione in ICT finanziata da AICS in Mozambico

Grande successo a Maputo della prima “Summer School” nell’ambito dell’iniziativa finanziata dall’AICS sulla formazione nelle Tecnologie di Informazione e Comunicazione, organizzata presso l’Università “Eduardo Mondlane” (UEM), a Maputo, dal 25 luglio al 5 agosto 2022.

L’iniziativa è “ICT4Dev – Formazione di studenti, professori e ricercatori nel settore delle ICT, attività di ricerca e realizzazione di progetti innovativi per lo sviluppo sociale ed economico del Paese – IDA 012086″.

Nei corsi intensivi – della durata totale di 60 ore, 20 di lezione frontale e 40 di laboratorio – sono stati trattati temi rilevanti identificati dal Centro di Informatica della UEM, in coordinamento con le Facoltà di Scienze e Ingegneria della UEM e con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del Politecnico di Milano (POLIMI), quest’ultimo ente esecutore del progetto.

Studenti e docenti hanno affrontato lo sviluppo web con Python e Django (docente: Dott. Giovanni Quattrocchi); le Applicazioni Mobili con Flutter (docenti: Prof. Luciano Baresi); e il Data Mining (docente: Dott.ssa Chiara Criscuolo).

Questa prima edizione ha riscosso grande interesse fra studenti e docenti dell’UEM: sono state oltre 200 le manifestazioni di interesse ricevute, fra cui circa il 10% di candidature femminili, e circa 20 candidature esterne alla UEM. Sono stati selezionati 30 candidati per corso, con partecipazione effettiva alla fine dei tre corsi di un totale di 62 studenti: 22 per Web development, 15 per Mobile applications e 25 per Data mining.

La debole partecipazione da parte delle studentesse rispecchia i loro bassi livelli di adesione ai corsi di Ingegneria informatica.

In occasione della cerimonia di apertura della Summer School, realizzata il 25 luglio presso lo spazio di Innovazione dell’UEM, il Dott. Paolo Enrico Sertoli, Direttore della Sede AICS di Maputo,

ha sottolineato come l’iniziativa ICT4DEV intende contribuire alla creazione di competenze chiave per l’ingresso in un mercato del lavoro nel settore ICT sempre più competitivo. Il sostegno offerto dall’AICS, attraverso il finanziamento di borse di Dottorato di ricerca e di Master, intende contribuire allo sviluppo di soluzioni innovative da parte di studenti, ricercatori e docenti mozambicani. La creazione di sinergie con altre iniziative finanziate da AICS nello stesso settore faciliterà la creazione di competenze digitali, in particolare per le donne.

Nella stessa cerimonia, il Magnifico Rettore dell’UEM, dopo aver ringraziato AICS per il continuo sostegno fornito all’Ateneo, si è mostrato fiducioso che, dopo la formazione ricevuta nell’ambito della Summer School, gli studenti

saranno in grado di mettere a frutto le competenze acquisite. Ha ricordato che il Piano strategico dell’UEM 2018-2028 ha come obiettivo la trasformazione di UEM in una Università di ricerca.

La digitalizzazione rappresenta una sfida cruciale tanto in termini di metodologie formative, così come in termini di processi decisionali interni. La UEM considera importanti le tecnologie emergenti proposte da ICT4Dev, progetto che, oltre a favorire lo sviluppo di nuove competenze attraverso le attività di revisione curriculare e la creazione di start-up nel ramo tecnologico, potrà dare un contributo significativo allo sviluppo economico e sociale del paese in termini di creazione di occupazione.

 

Vice Ministra Marina Sereni incontra le OSC italiane in Mozambico

La Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni ha incontrato oggi i rappresentanti della Organizzazioni della Società Civile  (OSC) italiane presenti in Mozambico insieme al Titolare della Sede AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli e all’Ambasciatore d’Italia, Gianni Bardini.

Un incontro cordiale, fatto di molto ascolto e accoglienza del grande lavoro che la società civile italiana – l’intelaiatura della cooperazione –  svolge in Mozambico, ma anche di ascolto delle difficoltà affrontate, come l’ottenimento dei visti, oltre che a quella dell’autorizzazione ad operare in Mozambico da parte del Ministero degli Affari Esteri locale.

«È stato un incontro molto interessante e devo ringraziare la Sede di Aics Maputo per averlo organizzato in così breve tempo – ha detto la Vice Ministra –   Noi siamo  presenti in Mozambico con numerose OSC, che hanno una storia lunga in questo paese, sono ben accolte dalla popolazione e lavorano su settori cruciali: agricoltura, educazione tecnica e professionale, sanità, servizi di base, sviluppo sostenibile, ambiente. Sono tutti temi sui quali il governo mozambicano è interessato a cooperare con noi».

Sereni ha firmato oggi il Piano Indicativo Pluriennale – PIP – 2022-2026, la base della cooperazione italiana in Mozambico per i prossimi anni.  «Il Piano Indicativo Pluriennale è la base sulla quale stiamo lavorando per coordinare al meglio le nostre priorità con le priorità della programmazione strategica del governo mozambicano dei prossimi anni – ha sottolineato la Vice Ministra. –  Agricoltura e sviluppo rurale, sviluppo delle infrastrutture e sviluppo urbano e quindi recupero urbano, educazione, e sanità come servizi essenziali di base e ambiente sono i settori sui quali la Cooperazione Italiana investirà 85 milioni di euro, dei quali 35 a dono e 50 in forma di credito d’aiuto».

Per Marina Sereni, come previsto dalla Legge 125/2014, anche il settore privato deve essere parte integrante del sistema della Cooperazione Italiana. «Questo paese è importante anche per la presenza di numerose imprese italiane sia nel settore degli idrocarburi che in altri settori. Credo sia molto importante che anche queste soggettività private siano avvicinate ai temi della sostenibilità e della solidarietà e da questo punto di vista fare sistema, essere un sistema articolato di cooperazione italiana significa avere un protagonismo anche del settore privato».

 

 

Un baobab, una colomba e i colori del Mozambico. DELPAZ, a fianco delle comunità 

Il simbolo scelto per il programma di cooperazione delegata DELPAZ è bellissimo e parla le lingue del Centro del Mozambico, le lingue di tutti i mozambicani che sognano la pace e vogliono vivere in pace, stanchi di una guerra che ha devastato le loro vite.  

Si è tenuto il 27 giugno a Chimoio lincontro del primo Comitato di coordinamento della Provincia di Manica del programma DELPAZ, il programma di cooperazione delegata finanziato dalla Unione Europea, in dialogo permanente con il Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione del Mozambico, con lobiettivo globale di sostenere la consolidazione della pace in 14 distretti colpiti dal conflitto militare, a Sofala, Manica e Tete.

Erano presenti tutti i rappresentanti dei cinque distretti beneficiari del programma (Gondola, Bárue, Guro, Macossa e Tambara) che hanno partecipato attivamente dissipando dubbi e  incertezze sul programma  del valore di 29 milioni di euro –  che, nei prossimi tre anni, implementerà azioni concrete per lo sviluppo socioeconomico nelle tre Province del Mozambico più direttamente coinvolte nel conflitto, terminato con lAccordo di Pace e Riconciliazione firmato ad Agosto del 2019 tra il Governo del Mozambico e il partito RENAMO. 

Lavorare fianco a fianco con le comunità, ascoltare le esigenze, i bisogni e i sogni delle persone affinchè possano sentirsi parte attiva della società, possano tornare a vivere con serenità. I beneficiari di DELPAZ sono i governi locali, le comunità e le famiglie, con unattenzione speciale per le donne, i giovani e gli ex-combattenti.  

DELPAZ è stato concepito proprio sulla base di processi partecipativi,  guidati dai principi di inclusione, pluralismo e giustizia sociale perché consolidare la pace significa saper accogliere, costruire ponti, allargare gli orizzonti, creare partenariati al di là delle frontiere, riconoscere il legame tra le nostre scelte e l’impatto sugli altri, secondo le parole di Giulia Zingaro, Team Leader AICS Maputo per il programma DELPAZ.

DELPAZ è finanziato dalla Unione Europea e implementato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nelle Province di Manica e Tete, mentre la provincia di Sofala è a carico dellAgenzia di Cooperazione Austriaca. Il segretariato è di competenza del Fondo di Sviluppo di Capitale delle Nazioni Unite (UNCDF). 

Una lunga storia di amicizia e cooperazione lega la Coooperazione italiana con la Provincia di Manica, storia che sarà arricchita ancor di più attraverso il programma DELPAZ che rappresenta per AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace, migliorando le condizioni di vita delle comunità rurali attraverso lo sviluppo economico locale. 

Oggi più che mai sappiamo che senza pace non c’è legge, senza rispetto per l’ambiente non c’è libertà, senza uguaglianza non c’è giustizia sociale, senza rappresentanza non c’è democrazia, senza sviluppo non c’è pace  ha detto Paolo Enrico Sertoli.  –  DELPAZ rappresenta per l’AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace

Il consolidamento della pace a partire dalle realtà locali passa anche attraverso la definizione di una governance inclusiva e di una pianificazione e un bilancio a livello locale, in grado di individuare le priorità per la popolazione e il territorio  ha sottolineato il Direttore di AICS Maputo –  per aumentare gli investimenti pubblici e la fornitura di servizi di base nelle comunità. Imparare a scegliere tra grandi interventi strutturali e interventi più piccoli ma necessari; conservazione e diffusione della cultura e attività produttive intensive o su larga scala; ambiente e grandi opere. Lo faremo insieme, nel corso del programma.

 

Sempre più stretti i lacci di amicizia tra AICS e la Provincia di Manica

Il Titolare di AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha incontrato, in due incontri separati,  a Chimoio, la Governatrice della Provincia di Manica, Francisca Tomás, e il Segretario di Stato, Edson Macuácua, in occasione del primo Comitato

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provinciale di coordinamento del programma di cooperazione delegata DELPAZ.

Questi incontri di cortesia con le due massime autorità locali mirano a sviluppare la cooperazione nonché gli scambi di informazioni sugli sviluppi delle attività del programma DELPAZ e i progetti di cooperazione bilaterale di AICS nella provincia di Manica.

Grande soddisfazione è stata espressa dai due governanti per l’approccio partecipativo della cooperazione italiana con le comunità locali. 

“Questi incontri rappresentano un’occasione importante per andare avanti su temi comuni strategici che la Provincia di Manica e la Cooperazione Italiana hanno voluto mettere in connessione tra loro per raggiungere risultati importanti nel futuro breve”,  ha detto il Titolare di AICS Maputo.  

“Ora è il momento di trasformare questi progetti in fatti concreti e tangibili e il ruolo delle comunità locali sarà certamente determinante”, ha affermato la Governatrice di Manica.  

“L’ambizione deve essere quella di concentrarsi sulle potenzialità della Provincia di Manica, soprattutto in ambito agricolo – ha sottolineato il Segretario di Stato – per aiutare a superare le difficoltà nella creazione di catena del valore, non essendoci fabbriche per la lavorazione dei prodotti agricoli né magazzini per la conservazione, creando il tragico paradosso di insicurezza alimentare in una terra con un enorme potenziale agricolo”. 

 

L’impegno di AICS in Mozambico per la protezione dell’ambiente e la conservazione della biodiversità

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La Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI) sull’isola di Inhaca, all’ingresso della baia di Maputo nel Mozambico meridionale, è un centro di ricerca dell’Università Eduardo Mondlane, inaugurato nel 1951.

La Stazione è costituita da un blocco con laboratori, biblioteca e museo e da un altro con due dormitori separati da una serie di stanze; i dormitori hanno una capacità di circa 30 persone ciascuno e sono solitamente occupati da studenti, che vi si recano per svolgere il lavoro sul campo. Le condizioni sono piuttosto precarie e hanno necessità di molti lavori di riabilitazione e ammodernamento per permettere la ricerca scientifica e l’ospitalità degli studenti e dei ricercatori.

Il complesso si trova vicino a un’insenatura sul lato occidentale dell’isola ed è separato dalla spiaggia da una striscia di vegetazione indigena, aperta solo in due punti per l’accesso delle persone. Dal lato terra, la stazione è protetta da una duna alta circa 100 metri sulla cui sommità si trova la casa del direttore della stazione e una piccola stazione meteorologica. Nella Stazione di Biologia Marina c’è un museo che, oltre a riflettere le attività svolte, possiede un’enorme collezione di organismi marini e terrestri. La preziosa collezione non è stata ancora digitalizzata. L’isola di Inhaca fa parte della Riserva Marina Parziale di Ponta do Ouro e racchiude tutti gli ecosistemi e la biodiversità presenti nella lunghissima costa mozambicana.

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L’AICS è impegnata insieme alle autorità locali, all’Università di Roma “La Sapienza” e all’Universidade “Eduardo Mondlane”, per la riabilitazione delle infrastrutture della Stazione di Biologia Marina. Il Mozambico, infatti, vanta uno straordinario patrimonio ambientale e naturale, tra cui la terza estensione di mangrovie più grande del continente africano.

Le magrovie sono una risorsa importantissima per diverse ragioni: se da un lato contribuiscono alla conservazione della biodiversità e alla protezione delle aree marino-costiere dall’inquinamento e dal cambiamento climatico, dall’altro svolgono un ruolo fondamentale per il sostentamento della popolazione locale.

Nella missione di cortesia e di ricognizione all’Isola di Inhaca, il 21 giugno, il Titolare della sede AICS di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha reiterato l’impegno italiano per la promozione della gestione sostenibile delle risorse naturali.

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«La Cooperazione Italiana allo Sviluppo e l’AICS, in collaborazione con l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, l’UEM e il MIMAIP, intendono realizzare il programma AID. 12432 – Mangrowth Preservazione degli ecosistemi per lo sviluppo sostenibile, incentrato sull’Isola di Inhaca e sulla Baia di Maputo – ha dichiarato Paolo Sertoli alle autorità locali  – Il programma da 3 milioni di euro è stato approvato nell’ottobre 2021 e comprende 3 componenti. La prima componente si concentrerà sul sostegno e sul coordinamento istituzionale. La seconda componente del programma, attuata in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, mira a sviluppare le capacità scientifiche della Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI), migliorando la sua capacità tecnica e scientifica di attuare strategie efficaci di conservazione della biodiversità e di ripristino ecologico, con particolare attenzione agli habitat di mangrovie. Si prevedono sinergie con altre due iniziative in corso di realizzazione e finanziate dall’AICS: AID. 12089 – Sostegno alla ricerca ambientale (BioForMoz) che si occuperà della riabilitazione del laboratorio EBMI e dell’AID. 12042 – Risorse per l’innovazione e lo sviluppo delle aree di conservazione (RINO) che supporterà l’EBMI dal punto di vista organizzativo e scientifico nell’area marina grazie alla partnership con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli».

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Infine, il dottor Sertoli ha spiegato la terza componente del programma che si concentrerà sul rimboschimento e sulla gestione delle mangrovie nella baia di Maputo e sullo sviluppo di attività generatrici di reddito. «Nell’ambito di questa componente, che sarà appaltata alle OSC attraverso una gara d’appalto pubblica, la dimensione economica sarà rafforzata attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali dell’isola di Inhaca e della baia di Maputo. Le attività generatrici di reddito (in particolare l’agricoltura, la piscicoltura e l’ecoturismo) saranno rafforzate in stretta collaborazione con l’amministrazione locale e la popolazione residente. Il programma si occuperà anche del rimboschimento di aree di mangrovie da individuare nell’isola di Inhaca e in altre zone della baia di Maputo, in collaborazione con EBMI, UEM, Instituto Oceanográfico de Moçambique (InOM) e MIMAIP».

Nella missione erano presenti Paolo Misté, Programme Officer RINO; Tiziano Cirillo, coordinatore di BioforMoz; Gianluca Zaffarano, punto focale dell’Università “La Sapienza” di Roma; Paola Rolletta, Communication Officer; José Dumbo, responsabile della Stazione di Biologia Marina;  Taipo Cortez, direzione ambiente del Consiglio Municipale di Maputo; Daniela de Abreu, responsabile scientifica del Museo di Storia Naturale e punto focale per la Stazione Anthon Dorn di Napoli;  Zacarias Nhantumbo, direttore dipartimento Infrastrutture del Consiglio Municipale di Maputo; Luís Muchanga, Capogabinetto Relazioni Internazionale della UEM; Jamal Daúde, direttore della Facoltà di Biologia; José Ariscado, direttore aggiunto del Ministero del Mare, Acque Interiore e Pesca, del Dipartimento di Politiche Marine e della Pesca.

 

AICS porta Kenya, Mozambico e Senegal al salone internazionale dell’ortofrutta: le imprese africane tornano a MACFRUT 2022

L’Africa subsahariana sarà protagonista alla 39esima edizione di Macfrut, il salone globale dedicato all’ortofrutta che si svolgerà a Rimini dal 4 al 6 maggio 2022.

Il settore ortofrutticolo del continente africano sarà al centro di molti eventi durante gli “Africa Days”, un progetto realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ICE – Ufficio Commercio estero, UNIDO e in partnership con Confindustria Assafrica & Mediterraneo.

Riconfermando la propria presenza a Macfrut, AICS porterà dal cuore del continente africano ben 19 imprese (6 dal Kenya, 6 dal Senegal e 7 dal Mozambico), partner dell’Agenzia in diversi progetti di cooperazione allo sviluppo. Un’opportunità unica per gli imprenditori africani di incontrare le eccellenze italiane della filiera, creare network con clienti e investitori internazionali, presentare i propri prodotti nell’ambito di un’importante vetrina, espandere le proprie opportunità di esportazione e accedere a tecnologie migliorate.

Con il coordinamento della Sede centrale di Roma, le Sedi estere dell’AICS di Nairobi, Dakar e Maputo porteranno al salone internazionale dell’ortofrutta i più emblematici dei sapori africani: dai manghi, ai litchi, agli anacardi di Kenya, Mozambico e Senegal.

Saranno sei le imprese partecipanti del Kenya, accompagnate da un funzionario del Ministero dell’Agricoltura locale: oltre a mango, avocado, peperoncini, frutta secca e altri prodotti naturali, verranno presentate anche tecnologie digitali innovative. Tra queste, la piattaforma Farmshine che mette in rete coltivatori, investitori internazionali e fornitori di servizi favorendo l’accesso dei piccoli agricoltori ad opportunità di business internazionali e a mercati più equi. Secondo Giovanni Grandi, Titolare della Sede AICS di Nairobi, ‘’La creazione di opportunità di lavoro e di business è prioritaria per l’AICS in Kenya: lavoriamo a sostegno di piccole e medie imprese locali per contribuire allo sviluppo sostenibile delle filiere agricole. Si tratta di un sostegno fondamentale, anche alla luce degli shock globali che minacciano la sicurezza alimentare, come la pandemia Covid-19, gli effetti del cambiamento climatico e la crisi ucraina’’.

Dal Senegal, a rappresentare la varietà di interventi e collaborazioni nel paese, parteciperanno un insieme di attori: tre imprese individuali, tre organizzazioni interprofessionali di filiera (mango, anacardio e carota), la Direzione dell’orticoltura del Ministero dell’Agricoltura locale, e la Fondation Origine Senegal, che ha come obiettivo la promozione dei prodotti senegalesi nel mondo. “Oltre al settore privato, all’evento sarà presente anche una delegazione ministeriale, a testimonianza del forte investimento di AICS nel settore agricolo senegalese, prioritario per la nostra sede” sottolinea il Titolare della sede AICS di Dakar, Marco Falcone.

Dal Mozambico saranno presenti sette imprese locali, di cui quattro selezionate in collaborazione con UNIDO, due selezionate in collaborazione con il Fundo de Fomento Agrário e Extesão Rural – Fundo Público FAR- FP e una selezionata in collaborazione con NOVAMONT S.p.A. Si tratta di imprese che si dedicano alla lavorazione e alla commercializzazione di sementi e di frutta come l’avocado, il litchi, il mango. Per tutte loro MacFrut rappresenta un’opportunità unica per aggiornarsi sulle nuove tecnologie e svolgere incontri con potenziali acquirenti a livello internazionale. Saranno presenti anche un ricercatore dell’Istituto di Ricerca Agraria del Mozambico (IIAM) e un professore dell’Istituto Superiore Politecnico di Manica (SPM).

“Il settore OCSE-DAC 311 – Agricoltura è e continuerà ad essere, anche nel corso del prossimo futuro, prioritario per l’azione della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Mozambico. Attualmente, impegniamo circa 69 Milioni di euro nel settore, tra iniziative in corso (anche in collaborazione con attori internazionali, vedi UNIDO) e di prossimo avvio, con un approccio sinergico nella direzione di una migliore gestione delle principali filiere agricole (in particolare, orto-frutticola) locali. La partecipazione da parte di soggetti pubblici e privati mozambicani a Macfrut rappresenta un importante occasione di crescita, non solo per i soggetti direttamente coinvolti ma, sempre in un approccio sinergico, per tutti gli attori che collaborano con la Cooperazione Italiana allo Sviluppo nel settore, in particolare nella Provincia di Manica”, dice il dott. Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo.

Mozambico: firmato accordo di collaborazione tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ed Eni

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) in Mozambico ed Eni, tramite la consociata Eni Rovuma Basin (ERB), hanno firmato il 16 marzo 2021 a Maputo, in presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico Gianni Bardini, un protocollo d’intesa per l’identificazione di possibili opportunità di collaborazione nei settori dell’educazione e formazione tecnica, sicurezza alimentare e nutrizione, salute, accesso all’energia e diversificazione economica con particolare riferimento all’agricoltura.

Zona prioritaria d’intervento sarà la provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, dove in virtù della storica relazione tra i due Paesi la Cooperazione Italiana interviene sin dagli anni Settanta con progetti umanitari e di sviluppo, promuovendo la crescita inclusiva e la gestione sostenibile delle risorse naturali in favore delle fasce più svantaggiate della popolazione.

Nella stessa regione Eni, presente in Mozambico dal 2006, ha scoperto risorse ingenti di gas naturale tra il 2011 e il 2014.

Le possibili collaborazioni saranno definite in accordo con gli obiettivi strategici per lo sviluppo sociale del Governo del Mozambico, riflessi nell’azione dell’Aics nel Paese.

L’accordo, che promuove e rafforza il Sistema Italia all’estero, si inserisce nella strategia Eni e Aics volta a rafforzare le partnership pubblico-private, indicate dalle Nazioni Unite come strumento cardine per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, ed accoglie le indicazioni della legge sulla cooperazione 125/2014 che riconosce il contributo del settore privato nella definizione, implementazione e realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile.

 

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La Direttrice dell'Aics di Maputo, Ginevra Letizia, e Roberto Dall’Omo, Managing Director e General Manager di Eni Rovuma Basin, si scambiano il protocollo d’intesa appena firmato

La Direttrice dell'Aics di Maputo, Ginevra Letizia, e Roberto Dall’Omo, General Manager di Eni Rovuma Basin, si scambiano il protocollo d’intesa appena firmato

Da sinistra a destra: Ginevra Letizia, Direttrice dell'Aics di Maputo, Roberto Dall’Omo, General Manager di Eni Rovuma Basin, e Gianni Bardini, Ambasciatore d'Italia in Mozambico

Da sinistra a destra: Gianni Bardini, Ambasciatore d'Italia in Mozambico, Ginevra Letizia, Direttrice dell'Aics di Maputo, e Roberto Dall’Omo, General Manager di Eni Rovuma Basin