Missione di Monitoraggio e Valutazione della Vice-Direzione Amministrativa (VDA)

Tra l’11 e il 15 novembre, la sede AICS di Maputo ha ospitato una missione di monitoraggio e valutazione condotta dalla Vice-Direzione Amministrativa (VDA) di AICS Roma.

La delegazione, composta dai dirigenti e funzionari dell’Ufficio VIII (Dott.ssa Barbara Gamboni e Sig. Alessandro Marcheggiani, ICT, logistica e servizi generali), dell’Ufficio IX (Dott. Paolo Tabarro e Dott.ssa Francesca Raimondo, affari legali, gare, contratti e contenzioso), dell’Ufficio X (Dott. Andrea Chirico e Dott. Angelo Gorga, amministrazione, finanza e contabilità), dell’Ufficio XI (Dott.ssa Annamaria Iotti e Dott. Jonas Muraro, risorse umane), e della Vice-Direzione Amministrativa (Dott. Francesco La PIA), ha avuto come obiettivo principale quello di supportare e monitorare le procedure amministrative e operative della sede di Maputo, garantendo la loro efficienza e conformità alle linee guida della sede centrale.

Le attività svolte durante la missione hanno incluso la verifica e l’implementazione dei protocolli di sicurezza, nonché la gestione e l’aggiornamento dei contratti e degli accordi in essere. Un’attenzione particolare è stata dedicata al monitoraggio delle pratiche di gestione delle risorse umane, all’uso e all’ottimizzazione della piattaforma Documit, e alla revisione del sistema SIGOV.

La missione ha riguardato anche la gestione integrata dell’archivio documentale, sia fisico che digitale, assicurando l’aggiornamento continuo dell’inventario e il pieno rispetto delle normative interne. Inoltre, è stato verificato l’utilizzo corretto del Portale di Amministrazione Trasparente (PAT) per il caricamento delle procedure amministrative, in conformità ai principi di trasparenza e responsabilità.

Tra le altre attività, la delegazione ha condotto un’analisi approfondita della contabilità, esaminando la gestione finanziaria e l’esecuzione dei contratti, per assicurare che fossero allineati alle migliori pratiche di gestione. Infine, è stata verificata l’efficienza del sistema informatico della sede, con particolare attenzione al funzionamento dei sistemi di sicurezza, inclusi i firewall.

 

Durante la missione sono stati affrontati temi chiave legati alla sicurezza, alla gestione contrattuale, alle risorse umane, alla contabilità e all’ottimizzazione degli strumenti digitali, con un focus particolare sulle piattaforme Documit e SIGOV. Una particolare enfasi è stata posta sull’aggiornamento dell’archivio documentale e sull’utilizzo del Portale di Amministrazione Trasparente, garantendo l’adesione ai principi di trasparenza e responsabilità.

La delegazione ha avuto l’opportunità di visitare diversi progetti emblematici della sede AICS di Maputo, nei settori della salute, dell’ambiente e della creazione di posti di lavoro. In particolare, ha visitato l’Istituto di Formazione Sanitaria, beneficiario di alcune attività legate a due progetti[1] del settore sanitario, che attualmente forma tecnici sanitari in varie specializzazioni, tra cui neonatologia, terapia intensiva, anestesiologia e strumentazione medica.

 Successivamente, la delegazione ha visitato l’incubatore di start-up dell’Università Eduardo Mondlane, sostenuto dai progetti Coding Girls e ICT4DEV. Durante la visita, hanno avuto l’opportunità di dialogare con alcuni rappresentanti delle start-up presenti, scoprendo da vicino le loro innovazioni e idee. L’incubatore ha una capacità di ospitare fino a 24 start-ups.

Infine, la delegazione ha visitato il Museo di Storia Naturale, un’icona della città di Maputo. Con oltre un secolo di storia, il museo è attualmente in fase di ristrutturazione e riqualificazione con fondi dell’AICS e, una volta completata la riqualificazione, diventerà un museo moderno, capace di svolgere funzioni essenziali nei settori dell’educazione, della ricerca e dell’esposizione.

Queste visite hanno offerto un’importante opportunità di dialogo con i partner governativi, le organizzazioni della società civile attuanti e i beneficiari, fornendo una visione completa delle attività di cooperazione in Mozambico, delle relative sfide e aprendo un canale di riflessione su possibili soluzioni da affrontare da Roma, in sintonia con la Sede AICS di Maputo.

La missione procederà ora con l’elaborazione di una serie di raccomandazioni finalizzate a migliorare il lavoro della sede AICS di Maputo.

 

[1] I progetti finanziati dalla AICS di cui beneficia l’Istituto di Formazione Sanitaria sono: il “Programma di Sostegno alle Risorse Umane del Settore Sanitario” e il “Rafforzamento del sistema degli istituti di formazione del personale sanitario e dello sviluppo della telemedicina”.

 

AICS in Zimbabwe: Promuovere la sicurezza alimentare

 

Questa settimana, il Titolare della Sede Regionale dell’AICS a Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha effettuato una missione in Zimbabwe. Lo Zimbabwe, insieme al Malawi e al Mozambico, è uno dei tre paesi di competenza della Sede Regionale di Maputo.

A Harare, la capitale del paese, il Titolare ha avuto incontri con la Delegazione dell’Unione Europea, con l’Ambasciata d’Italia, con le aziende dello Zimbabwe che parteciperanno a Macfrut, nonché con la FAO. È importante sottolineare che con questa agenzia delle Nazioni Unite sono stati recentemente approvati due progetti finanziati dall’AICS, che mirano a migliorare la catena del valore agricolo, il commercio e la gestione sostenibile integrata delle aree forestali di Miombo nelle regioni transfrontaliere tra il Mozambico e lo Zimbabwe.

Durante il suo soggiorno, Paolo Enrico Sertoli, ha anche visitato la Provincia di Masvingo, dove ha potuto verificare personalmente lo stato del progetto “Semi per il Futuro“, implementato da un consorzio di ONG, guidate da  Cospe On Plus e finanziato dall’AICS. Il progetto sostiene piccoli agricoltori in 25 reparti di tre distretti (Chiredzi, Mwenezi e Masvingo) nell’adozione di modelli agricoli sostenibili. Questi modelli consentono la costruzione di sistemi alimentari locali e differenziati, socialmente equi, economicamente sostenibili e sostenibili[EQ1]  dal punto di vista ambientale, aumentando così i fattori di resilienza.

In uno di questi distretti, più precisamente a Mubagwashe, il 24 aprile, insieme alle autorità zimbabwane e ai partner, ha presenziato all’inaugurazione di una diga e di un giardino comunitario. Nel suo discorso ha sottolineato che l’infrastruttura inaugurata porterà un cambiamento positivo per le comunità rurali, “consentendo loro di raggiungere la sicurezza alimentare e nutrizionale, con una dieta diversificata, e acquisire una maggiore adattabilità agli effetti dei cambiamenti climatici”, in particolare la diga permetterà di “combattere la siccità, indotta dal fenomeno del El Niño”.

Il 26 aprile, il Titolare, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Zimbabwe, Umberto Malnati, ha partecipato alla Zimbabwe International Trade Fair Company, la principale fiera del paese, che mira a promuovere il commercio e gli investimenti. Durante la visita, hanno visitato lo stand delle iniziative del Team Europe, dove era in esposizione anche il progetto “Semi per il Futuro”, approfittando così per presentare ai visitatori i risultati già ottenuti dal progetto, compresa la diga e il giardino comunitario recentemente inaugurati…

Riabilitazione della Escola Industrial Primeiro Maio a Maputo: un importante contributo del Programma PRETEP PLUS alla formazione tecnico-professionale del Mozambico.

Il 19 aprile si è svolta la cerimonia di consegna di quattro aule di aria, ventilazione e condizionamento dell’aria presso la Escola Industrial Primeiro de Maio , riabilitate e attrezzate nell’ambito del programma AID 10395 PRETEP PLUS, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

All’evento hanno partecipato l’Ambasciatore italiano in Mozambico, Gianni Bardini, il Segretario di Stato dell’Istruzione Tecnico-Professionale, Mety Oreste Gondoloa, il Titolare dell’Ufficio Regionale AICS-Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e altri ancora.

A Escola Industrial Primeiro de Maio,  è stata riabilitata con laboratori di aria, ventilazione e condizionamento dell’aria, per un valore di 68,5 milioni di meticais, ed è una delle nove istituzioni beneficiarie che saranno riabilitate e attrezzate nell’ambito del Programma PRETEP PLUS. L’Istituto contribuirà alla formazione di formatori nell’ambito dell’impiantistica di condizionamento dell’aria e refrigerazione, che rappresenta un supporto più ampio alla formazione professionale nei settori agricolo, alberghiero e turistico, aree chiave di intervento del Programma PRETEP PLUS.

Nel suo discorso inaugurale, l’Ambasciatore italiano in Mozambico ha specificato che il “PRETEP PLUS mira a aumentare l’occupabilità e l’inclusione sociale di almeno 27.000 utenti delle scuole e istituzioni del settore dell’Istruzione Tecnico-Professionale nei settori tematici dell’Agricoltura, dell’Ospitalità e del Turismo“, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi occupazionali nazionali, garantendo un lavoro dignitoso per tutti, inclusi donne e giovani.

Dall’altra parte, Mety Gondola, Segretario di Stato dell’Istruzione Tecnico-Professionale, ha affermato che il progetto con l’Italia ha permesso “di creare le condizioni per avere un centro dedicato alla formazione dei formatori“.

Il PRETEP PLUS è un programma di sostegno alla riforma dell’Istruzione Tecnico-Professionale implementato dalla Segreteria di Stato dell’Istruzione Tecnico-Professionale (SEETP), con il finanziamento del Governo Italiano per un importo di trentacinque milioni di euro e allineato ai pilastri del Piano Mattei. Il programma mira a diffondere le competenze TVET relative all’Istruzione Tecnico-Professionale a livello secondario e all’inclusione lavorativa, in base alle priorità della Cooperazione Italiana. Nei prossimi mesi, saranno riabilitati 9 istituti in varie province del Mozambico

AICS, Ambasciata Italiana e TVM: Partenariato per Promuovere la Visibilità del Sistema Italia in Mozambico

 

In data odierna è stato firmato un Memorandum of Understanding tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede Regionale di Maputo, l’Ambasciata d’Italia in Mozambico e la Televisione del Mozambico (TVM). L’obiettivo di questo accordo è quello di fornire visibilità agli eventi e alle attività dell’Ambasciata Italiana, così come ai progetti finanziati e implementati dall’AICS in Mozambico.

All’evento hanno partecipato l’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, il Presidente del Consiglio di Amministrazione della TVM, Élio Manuel Jossane, il Titolare della Sede Regionale AICS – Maputo, Paolo Enrico Sertoli, insieme a Cláudio Ilídio Jone, Amministratore Esecutivo, oltre ai giornalisti della TVM.

Durante la firma dell’accordo, Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede Regionale AICS – Maputo, ha ringraziato TVM per l’opportunità, sottolineando che “Con la sua copertura nazionale e la rete di giornalisti, saremo in grado di raggiungere i 32 milioni di mozambicani, distribuiti nelle 11 province del paese. Inoltre, grazie alle sue corrispondenze in Portogallo e in Sudafrica, saremo in grado di raggiungere anche i mozambicani che vivono nella diaspora“.

L’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, ha sottolineato che TVM occupa un posto speciale nella storia della cooperazione tra Italia e Mozambico, evidenziando che questa emittente “è nata grazie alla partnership tra i due paesi“, in particolare con il supporto tecnico della RAI – Radiotelevisione italiana S.p.A.. Ha concluso affermando che era un onore firmare questo accordo, poiché TVM “è il mezzo che entra in tutte le case del Mozambico, informando e intrattenendo la popolazione“.

Élio Manuel Jossane, Presidente del Consiglio di Amministrazione della TVM, ha affermato che, grazie all’accordo firmato oggi, “l’Ambasciata d’Italia e la Cooperazione Italiana avranno spazio d’antenna nei vari programmi informativi e di intrattenimento della Televisione Pubblica Mozambicana“, promuovendo così “argomenti di interesse dell’Italia, inclusi i progetti finanziati dall’AICS“.

 

Nádia Muchanga: Una giovane biologa marina promuove la sostenibilità a Inhaca

Quest’anno celebriamo la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza con il tema “Leadership Femminile nella Scienza: Una Nuova Era per la Sostenibilità”, e il sottotema “Pensa alla Scienza… Pensa alla Pace”, riconoscendo il ruolo delle donne e delle ragazze nella scienza, non solo come agenti di cambiamento, ma anche come promotori della pace.

In questo contesto, vogliamo raccontare la storia di vita di Nádia Muchanga, giovane biologa marina che lavora a Inhaca e che recentemente ha partecipato alla Summer School, un programma di scambio universitario di 5 settimane in Italia e in Mozambico, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha coinvolto studenti mozambicani e italiani, con un focus sullo studio e la conservazione delle mangrovie.

La conservazione degli ecosistemi marini è essenziale per la sopravvivenza umana e marina. Nádia Muchanga, laureata in Biologia Marina e attualmente studentessa di biologia ed ecologia della conservazione, ha lavorato con le comunità costiere dell’isola di Inhaca[1], in Mozambico, per promuovere la gestione sostenibile delle risorse ittiche e affrontare sfide come la scarsità di risorse.

Una delle misure di conservazione applicate da Nádia e dal suo team è stata l’implementazione delle zone di divieto di pesca, che consiste nella chiusura della pesca[2] per un determinato periodo, soprattutto durante il picco di riproduzione delle specie. Tuttavia, queste restrizioni possono portare a conflitti, generando la necessità di trovare fonti alternative di sostentamento per le comunità locali[3].

Per garantire la comprensione, la pace sociale e la collaborazione delle comunità, Nádia sottolinea l’importanza della conoscenza scientifica, in particolare dell’educazione ambientale. Attraverso gruppi focali e la diffusione di informazioni scientifiche sulla necessità delle zone di divieto di pesca e sulla conservazione degli ecosistemi, i bambini delle scuole secondarie sono diventati non solo agenti di sensibilizzazione e hanno diffuso le conoscenze ai loro genitori, ma anche agenti di conservazione della biodiversità e promotori della pace a Inhaca.

 La sensibilizzazione alla conservazione delle risorse naturali non si limita solo alle comunità locali. Durante la partecipazione alla Summer School presso l’Università di Roma “La Sapienza”, in Italia, organizzata attraverso il programma Mangrowth[4] , alla fine dell’anno scorso, Nádia ha notato le differenze tra l’analisi scientifica degli studenti italiani e dei suoi colleghi mozambicani. Mentre in Mozambico la teoria era ben sviluppata, la pratica nei laboratori era limitata: “sono rimasta impressionata dalla quantità e varietà di laboratori dove i miei colleghi italiani possono mettere in pratica la teoria, quindi accolgo con grande gioia l’iniziativa della Cooperazione Italiana con l’Università Eduardo Mondlane di fornirci accesso a laboratori di alta qualità, come il laboratorio sull’Isola di Inhaca, con apertura prevista entro la fine di quest’anno”.

Questo scambio di conoscenze, esperienze e di cultura ha permesso la costruzione di una rete di collaborazione tra gli studenti, che continuano a lavorare insieme anche dopo la conclusione della Summer School. Un esempio di questa collaborazione è uno studio che stanno sviluppando insieme sul tipo di pesci presenti nelle mangrovie e che sarà presentato alla Conferenza sulla Biodiversità Marina, prevista per giugno 2024 a Nacala.

L’apprendimento acquisito durante la Summer School ha anche contribuito alla formulazione di proposte per la conservazione ambientale. Nádia e il suo team hanno elaborato un decreto sul carbonio per quantificare la quantità di carbonio che può essere assorbita a Inhaca. Questa proposta mira a presentare l’ecosistema delle mangrovie[5] e a generare benefici per le comunità locali. L’educazione ambientale svolge un ruolo fondamentale in questo processo, sensibilizzando la comunità sull’importanza degli ecosistemi e incoraggiando la conservazione di queste risorse naturali.

Stabilire la pace è fondamentale per promuovere la conservazione e la preservazione degli ecosistemi. È solo in ambienti di pace che la protezione ambientale può essere efficace e avere valore. Pertanto, l’educazione ambientale è estremamente importante per garantire la preservazione degli ecosistemi per le future generazioni.

Nádia riconosce il ruolo cruciale dell’AICS nell’educazione ambientale, permettendo a diverse culture di unirsi per la conservazione. Il programma sviluppato dall’agenzia promuove lo scambio di conoscenze e genera benefici scientifici che sono vantaggiosi per la popolazione nel suo complesso. Nel 2024, l’AICS continuerà a sostenere la realizzazione di una nuova Summer School, garantendo così che le future generazioni abbiano accesso continuo all’educazione ambientale.

La giovane biologa ha inoltre ringraziato il sostegno della Cooperazione Italiana alle donne e alle ragazze nella scienza, sottolineando che “fornisce risorse e opportunità che aiutano a promuovere l’uguaglianza di genere e l’avanzamento delle donne nelle carriere scientifiche in Mozambico”.

Nádia Muchanga è un esempio del ruolo importante che le giovani ragazze mozambicane possono svolgere nella promozione della scienza per la conservazione degli ecosistemi. “Spero che la mia storia ispiri altre giovani ragazze mozambicane a intraprendere carriere scientifiche, contribuendo così al progresso scientifico e tecnologico del paese”. Nel giorno Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, Nádia ha inoltre sottolineato che “le donne portano prospettive uniche che possono portare a nuove scoperte e soluzioni innovative per le sfide affrontate dal paese”.

[1] La baia di Inhaca è molto ricca di biodiversità terrestre e marina. La grande diversità di organismi e la fragilità degli ecosistemi dell’arcipelago sono stati due fattori cruciali che hanno determinato l’istituzione delle Riserve Forestali e Marine sulle due isole (Isola di Inhaca e Isola dei Portoghesi) nel 1965.

[2] Nelle acque di Inhaca si trovano diversi tipi di pesci, tra cui cernia, pesce sega, pesce pappagallo e ago. Tuttavia, la pesca intensiva potrebbe portare alla scomparsa di queste specie, mettendo a rischio sia la biodiversità dell’isola che la sostenibilità dell’attività di pesca

[3] Un’alternativa è lo sviluppo dell’apicoltura nelle mangrovie. A Inhaca, stanno studiando la possibilità di produrre miele dalle mangrovie.

[4] L’AICS, in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza”, l’UEM e il MIMAIP, sta implementando il programma “Mangrowth Preservation of Ecosystems for Sustainable Development” con focus sull’Isola di Inhaca e sulla Baia di Maputo (AID. 12432). Si tratta di un programma da 3 milioni di euro, approvato nell’ottobre 2021, che comprende tre componenti: supporto istituzionale e coordinamento; sviluppo della capacità scientifica della Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI) e miglioramento della sua capacità tecnica e scientifica per implementare strategie efficaci di conservazione della biodiversità e di ripristino ecologico, con un focus sugli habitat delle mangrovie; e riforestazione e gestione delle mangrovie della Baia di Maputo e lo sviluppo di attività generatrici di reddito.

[5] Le mangrovie svolgono un ruolo cruciale nella conservazione dell’ecosistema, assorbendo anidride carbonica dall’atmosfera, il che è essenziale per combattere i cambiamenti climatici e proteggere la ricca biodiversità costiera.

Inaugurazione della mostra ” O Corpo da Mãe ” e la proiezione del documentario “Barrigas”

 

Il 10 ottobre 2023 ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della mostra fotografica “O Corpo da Mãe” e la proiezione del documentario “Barrigas”, entrambi prodotti dall’artista visivo italiano Angelo Ghidoni (in arte, Aghi), nell’ambito di un progetto di emergenza finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). L’evento, organizzato dall’AICS in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Maputo, si è svolto nel rinomato Teatro-Scala di Maputo e ha riunito più di 100 ospiti, tra rappresentanti del governo, membri del corpo diplomatico, agenzie delle Nazioni Unite, studenti, giornalisti e altri. L’esposizione sarà aperta dal 10 al 17 ottobre 2023.

La cerimonia è stata aperta dall’’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, che ha ricordato come “la storia della cooperazione italiana in Mozambico è profonda, a vantaggio del paese e dei più svantaggiati.” Ha sottolineato l’importanza di condividere storie per “attirare l’attenzione e contribuire ad un mondo più equo e sostenibile”, evidenziando come queste narrazioni dimostrino anche “la professionalità, l’impegno e la dedizione della cooperazione italiana”.

Il Titolare della Sede AICS di Maputo, Paolo Sertoli, presa la parola, ha contestualizzato come questi prodotti artistici siano rappresentative di una iniziativa cha ha avuto un ruolo importante nel migliorare le condizioni di vita delle persone colpite dai cicloni Idai e Kenneth, beneficiando circa 400.000 persone, tra cui Rebeca, Mariazinha e Julieta, protagoniste del documentario Barrigas. Facendo riferimento alla prossima celebrazione della Giornata Internazionale della Donna Rurale (15 ottobre), Paolo Sertoli ha fatto un appello a tutti i presenti affinché si lavori insieme per far fronte alle molte sfide che le donne rurali affrontano.

L’inaugurazione è proceduta con la visita all’esposizione fotografica “O Corpo da Mãe” composta da 17 fotografie in bianco e nero della in cui l’artista Aghi ha esplorato l’unità corporale tra madre e figlio in un viaggio che ha coinvolto le tre province del Mozambico target dell’intervento di cooperazione (Cabo Delgado, Manica e Sofala).

L’evento è proseguito con la proiezione del documentario “Barrigas”, ambientato in una Casa Mãe Espera nella Provincia di Manica. Queste strutture, situate vicino ai centri sanitari, svolgono un ruolo cruciale nell’aumento dei parti sicuri, contribuendo così alla riduzione della mortalità materno-infantile. Il documentario ha dato voce alle storie di vita di tre donne negli ultimi giorni della propria gravidanza.

Dopo la proiezione del documentario si è aperto uno spazio di dialogo e riflessione tra l’artista Aghi e il pubblico in platea dalla quale è emerso l’importante ruolo sociale della pellicola, pur concentrandosi su storie di vita estremamente personali. L’artista ha concluso la sua partecipazione con il sincero desiderio di condividere presto il documentario con le protagoniste Rebeca, Mariazinha e Julieta

La visione del documentario è disponibile al seguente link.

 

Celebrazione dei 110 anni del Museo di Storia Naturale di Maputo con il Supporto dell’Italia

Il 9 ottobre 2023 si è svolta la celebrazione dei 110 anni del Museo di Storia Naturale di Maputo. All’evento hanno partecipato l’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, la Direttrice del Museo di Storia Naturale, Lucília Chuquela, il Rettore dell’Università Eduardo Mondlane, Manuel Guilhermo Júnior, il Titolare della Sede AICS di Maputo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Paolo Sertoli, oltre a rappresentanti del Governo, del Corpo Diplomatico, delle agenzie delle Nazioni Unite e della società civile.

Il Museo, inaugurato nel 1913 come Museo della Provincia di Maputo, nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento nella conservazione e nella promozione della ricca biodiversità e della diversità culturale del Mozambico. Ad esempio, ospita una collezione di 175.000 insetti e dispone di oltre 500 manufatti legati a diverse aree, come la danza, la scultura, la musica, l’oreficeria, la ceramica e la cesteria. Inoltre, è la struttura più visitata del Mozambico, con 32.000 visitatori all’anno, il che lo rende un importante polo turistico del paese.

Il Museo, nel corso dei prossimi anni, sarà sottoposto a un restauro nell’ambito del programma RINO, finanziato dall’AICS. Questo progetto, con un finanziamento di 9,5 milioni di euro, mira a garantire la conservazione della biodiversità e include il finanziamento dei lavori di ristrutturazione del Museo, che inizieranno nel corso dei primi mesi del 2024

Nel suo discorso, l’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, ha sottolineato che, una volta restaurato, il Museo diventerà “uno strumento educativo prezioso sulla biodiversità e sugli ecosistemi locali” e uno “spazio importante per la ricerca e la formazione dei giovani ricercatori”. Ha concluso il suo intervento sottolineando che il restauro del Museo è “un progetto che rappresenta una perla della nostra cooperazione, qualcosa che perdurerà, sarà vantaggioso e porterà grandi benefici al Mozambico”.

Dall’altro lato, Lucília Chuquela, Direttrice del Museo, ha espresso la sua profonda gratitudine per il continuo sostegno del Governo italiano all’istituzione, sottolineando inoltre che al termine dei lavori avremo “un Museo moderno, in grado di rispondere pienamente alle funzioni di educazione, esposizione e ricerca”. Il Rettore dell’UEM, Manuel Guilhermo Júnior, ha sfidato l’istituzione a valorizzare l’investimento fatto, al fine di “diventare un Museo di riferimento in Africa e nel mondo”

Dopo la conclusione dei discorsi, i visitatori hanno avuto l’opportunità di esplorare i pannelli espositivi che dettagliano il processo di ristrutturazione del Museo. L’evento si è concluso con un concerto dell’artista Rajih Ali.

 

Intervista con il Professor Albino Duvane: La Cooperazione tra AICS e REMOTELINE per l’Inclusione delle Persone con Disabilità Uditiva in Mozambico

Oggi celebriamo la Giornata Internazionale della Lingua dei Segni, una data che mira a evidenziare l’importanza delle lingue dei segni nella tutela dei diritti umani delle persone con disabilità uditiva.

In Mozambico, secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) del 2017, ci sono 68.000 persone con disabilità uditiva e mutismo. Le persone con disabilità uditiva affrontano diverse sfide, tra cui la mancanza di una lingua dei segni universalmente riconosciuta. A livello mondiale, esistono più di 300 varietà di lingue dei segni, il che rende la comunicazione più complessa per chi cresce in diverse regioni. Questa diversità linguistica aggiunge ulteriori ostacoli alla comunicazione, accanto alle limitazioni nell’istruzione inclusiva e al rischio di discriminazione.

Per garantire l’accesso alle informazioni per le persone con disabilità uditiva, l’AICS collabora con l’azienda mozambicana REMOTELINE. Ad esempio, durante la Conferenza Nazionale sull’Educazione di Qualità svoltasi nel mese di luglio di quest’anno, sei interpreti di REMOTELINE hanno fornito servizi di traduzione in lingua dei segni durante tutte le sessioni. Alla FACIM, AICS ha avuto due interpreti di REMOTELINE per tradurre le conferenze e il discorso dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, in occasione della Giornata dell’Italia.

Per celebrare la Giornata Internazionale della Lingua dei Segni, abbiamo condotto un’intervista con il Professor Albino Manuel, fondatore di REMOTELINE. Durante questa conversazione, abbiamo esplorato le sfide che le persone con disabilità uditiva affrontano in Mozambico, discusso possibili soluzioni ed esaminato il ruolo cruciale della cooperazione nella promozione dell’inclusione di queste persone. Per ulteriori informazioni, continua a leggere.

AICS Sede di Maputo: Innanzitutto, vorrei ringraziarla per la sua disponibilità. Come è nata la necessità di studiare le lingue dei segni?

Professore Albino Duvane: Una volta, stavo lavorando con un collega per sensibilizzare la gente sulla malaria nella Provincia di Gaza. In una casa abbiamo incontrato una persona con disabilità uditiva e, non conoscendo la lingua dei segni, non ho potuto condividere informazioni su come proteggersi da questa malattia. Mi sono sentito molto frustrato per non poter comunicare con questa persona e condividere questo messaggio importante. Questo mi ha lasciato un senso di colpa e ha acceso in me una fiamma di responsabilità sociale. Ho capito che la persona con disabilità uditiva non aveva colpa di non poter sentire o parlare; la responsabilità di adattare la comunicazione era la mia. Per questo, ho deciso di imparare la lingua dei segni.

AICS Sede di Maputo: Raccontaci quindi come hai imparato la lingua dei segni?

Professore Albino Duvane: Il mio apprendimento è avvenuto con un giovane con disabilità uditiva che si trovava nel mio villaggio e insegnava la lingua dei segni in una congregazione religiosa. Ha condiviso con me alcune conoscenze di base, ma è potuto rimanere solo per tre giorni. Dopo di ciò, ho fatto delle ricerche online per imparare di più sulla lingua dei segni americana, anche se ho dovuto adattarla alle esigenze della nostra comunità, poiché i segni locali erano diversi. In quel periodo non c’era una scuola per la lingua dei segni a Maputo, è stato un processo di autoapprendimento con l’orientamento di alcune persone.

AICS Sede di Maputo: Quando ha iniziato a lavorare per l’inclusione delle persone con disabilità uditiva?

Professore Albino Duvane: Quando sono venuto a Maputo, ho iniziato a prestare assistenza presso l’Ospedale Centrale di Maputo, dove lavorava un’amica medico. Aiutavo nell’interpretazione quando c’erano pazienti con disabilità uditiva. Ho collaborato con l’Associazione dei Sordi e ho lavorato in partnership con il FAMOD (Forum delle Associazioni Mozambicane delle Persone con Disabilità). Questo mi ha permesso di capire meglio come le persone con disabilità affrontano le loro difficoltà quotidiane, specialmente per quanto riguarda la comunicazione. Questa esperienza ha creato in me un forte senso di responsabilità e il desiderio di creare qualcosa che potesse aiutarli.

AICS Sede di Maputo: Come è nata quindi l’idea di fondare REMOTELINE?

Professore Albino Duvane: Con l’arrivo del COVID-19 nel 2020, non potevo più assistere fisicamente i pazienti presso l’Ospedale Centrale di Maputo. È stato in quel momento che è nata l’idea di fornire servizi in remoto, dando così vita a “RemoteLine”. La piattaforma è stata creata per continuare a sostenere le persone con disabilità uditiva, anche nel contesto della COVID e in modo remoto.

AICS Sede di Maputo: Durante quasi tre anni di esistenza, quali sono stati i successi dell’azienda?

Professore Albino Duvane: Abbiamo svolto attività di sensibilizzazione presso l’Assemblea della Repubblica, chiedendo che tutte le sessioni plenarie trasmesse in televisione fossero interpretate in lingua dei segni. Dal 2021, ciò avviene, ed è stato un grande successo. Abbiamo anche collaborato con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, insegnando la lingua dei segni a tutto il personale, compreso l’Ambasciatore. Infine, va menzionato che la FAMOD, oltre ad essere nostro partner, è anche un nostro cliente.

AICS Sede di Maputo: Cosa significa per REMOTELINE e per lei collaborare con la Cooperazione Italiana? Come valuta la collaborazione con AICS nell’ambito della FACIM 2023 e la Conferenza Nazionale sull’Educazione di Qualità?

Professore Albino Duvane: È un grande onore lavorare con la Cooperazione Italiana. L’Italia è un grande esempio nell’inclusione delle persone con disabilità. Lavorare con voi offre opportunità per migliorare le nostre iniziative a favore delle persone con disabilità uditiva. È anche un’opportunità per dare continuità ai nostri progetti.

Per quanto riguarda la seconda domanda, lavorare in entrambi gli eventi è stato di estrema importanza. I nostri interpreti sono stati in grado di fornire traduzioni simultanee in lingua dei segni per tutte le conferenze e i tavoli rotondi della Conferenza Nazionale sull’Educazione, rispettando così il motto dell’evento, che cercava ‘Un’educazione di qualità, inclusiva ed equa a favore dello sviluppo sostenibile’.

Inoltre, è stata una grande onorare partecipare alla FACIM. Uno dei nostri interpreti si è sentito profondamente onorato nell’effettuare la traduzione simultanea dell’intervento dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini. Partecipare alla FACIM ci ha anche offerto l’opportunità di interagire con diverse personalità e presentare REMOTELINE, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione delle persone con disabilità uditiva in Mozambico

AICS Sede di Maputo: Quali sono le principali barriere che le persone con disabilità uditiva affrontano in Mozambico?

Professore Albino Duvane: La questione dell’istruzione è stata una grande barriera per le persone con disabilità uditiva, soprattutto per quanto riguarda l’uso delle lingue dei segni. La sfida più grande che affrontano le persone con disabilità uditiva è quando non che la possibilità di avere un interprete della lingua sei segni o qualcuno che possa capirli.  Se si recano in un ospedale senza un interprete, la diagnosi e il trattamento adeguati diventano problematici. Tutto si riduce alla questione della comunicazione. La chiave per superare queste difficoltà è garantire l’accesso alla lingua dei segni in tutti i servizi offerti.

AICS Sede di Maputo: Qual è l’importanza di date come la Giornata Internazionale della Lingua dei Segni?

Professore Albino Duvane: Queste date sono essenziali per riflettere sulla necessità di sostenere le persone con disabilità uditiva, ricordando che nonostante i progressi sociali, ci sono ancora persone che hanno bisogno di attenzione a causa della negligenza. In sintesi, queste date rappresentano un’opportunità per sensibilizzare e ricordare a tutti l’importanza di sostenere le persone con disabilità uditiva.

 

 

 

8 marzo 2023: L’impegno della Sede nell’ambito dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile

Oggi, 8 marzo 2023, è la Giornata Internazionale della Donna, un’occasione importante per celebrare i traguardi raggiunti da donne e ragazze in tutti i settori, dovunque nel mondo, ma anche per riflettere sugli enormi ostacoli che ancora si devono superare: da ingiustizie strutturali, marginalizzazione e violenza agli effetti delle crisi che riguardano in primo luogo loro, alla negazione della loro autonomia personale e dei loro diritti sui propri corpi e sulle proprie vite.

Nei settori su cui si concentra l’intervento di AICS in Mozambico, le tematiche di uguaglianza di genere ed empowerment delle donne (GEWE) sono in alcuni casi l’obiettivo di sviluppo sociale principale di un’iniziativa, mentre in altri casi costituiscono una componente rilevante che definisce la qualità e l’approccio olistico del programma.

Il settore della formazione del capitale umano verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile, le cui attività sono nelle loro sinergie orientate alla creazione di lavoro per i giovani mozambicani, è al momento quello nel quale più esplicitamente si sono sviluppate iniziative gender-transformative con gruppi di beneficiari-target femminili e obiettivi di riequilibrio (per es. nell’accesso ai finanziamenti, al coaching per le iniziative economiche, alla formazione tecnico-scientifica, ai benefici delle tecnologie digitali, alle opportunità di impiego, alla regolarizzazione, sicurezza e dignità del lavoro, ecc.). In particolare, in materia di accesso alla formazione professionale, all’occupazione in posizione di parità con gli uomini, ai servizi finanziari per la creazione di imprese, si sono lanciate alcune iniziative mirate alla promozione degli studi STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) con le ragazze delle scuole secondarie di quasi tutte le capitali provinciali, inclusa la sfida alla concezione che non si considerino “professioni maschili” quelle che possono creare oggi innovazione e generare maggior valore aggiunto, come la programmazione informatica in primo luogo. Si stanno creando condizioni per un supporto rilevante a giovani donne (e giovani uomini) per il lancio di start-up nel settore informatico e l’espansione di attività economiche con un modello di business competitivo (in quest’area l’attenzione al “genere” mira alla garanzia dell’uguaglianza nell’accesso alle opportunità di impiego, di finanziamento, di carriere, ecc.).

Il focus della Giornata Internazionale della Donna nel 2023, l’accesso e il protagonismo della donna nelle tecnologie digitali, ben coglie la tendenza di AICS Maputo degli ultimi anni a sostenere gli sforzi del Governo nella transizione digitale, che si spera sia una dimensione nella quale l’equilibrio di genere sia più naturale e possa essere meglio realizzato, come di conseguenza lo saranno alcune forme di empowerment.

Ancora in quest’ambito settoriale, si può menzionare che, nell’ambito della  cooperazione universitaria, si è nel recente passato promossa la creazione di un istituto dell’ateneo più importante del paese, la UEM, dedicato alle problematiche “GEWE”, il Centro di Coordinamento per le Questioni di Genere (CECAGE), che sarà ora chiamato a operare in sinergia con i programmi appena avviati e in formulazione nei quali, peraltro, il Centro di Informatica dello stesso ateneo (CIUEM) è il partner locale principale.

Nel settore dell’agricoltura si sono progettati interventi che rispondono sia all’imperativo di promuovere la prosperità valorizzando le potenzialità del paese, sia allo stesso tempo di riequilibrare il forte divario di genere identificabile nella proprietà della terra, nella distribuzione del lavoro, nelle pratiche culturali nocive quali le unioni forzate delle minori, nell’accesso ai servizi di base (educazione, sanità, protezione sociale, microfinanza, ecc.), così come in generale nei rapporti di potere tra i generi, decisamente ancora improntati al patriarcato. In primo luogo, con gli interventi centrati sulle donne si cerca di valorizzare il ruolo primario delle donne nella sicurezza alimentare dando loro anche una voce nei processi decisionali a vari livelli. Inoltre, nei programmi del settore volti alla modernizzazione e alla dinamizzazione economica intorno alle attività agricole, quali ad es. “As mulheres do SUSTENTA” il focus è specificamente su queste tematiche dell’inclusione femminile, credito, micro-credito e supporto all’imprenditoria femminile, ma anche indirettamente la protezione da violenza basata sul genere grazie all’integrazione paritaria nelle dinamiche commerciali e sociali. Una forte componente di genere è intrinseca anche al programma di cooperazione delegata (DELPAZ, finanziato dall’Unione europea e implementato da AICS Maputo, Cooperazione Austriaca e UNCDF) che sostiene il processo di pacificazione nelle province centrali del Mozambico, con azioni di disarmo e reintegrazione, attraverso interventi di sviluppo rurale a favore delle donne nelle aree più colpite dal confiltto.

Nel programma di supporto multi-donor al sistema sanitario nazionale c’è una preoccupazione fondamentale per la garanzia di tutti i servizi di salute sessuale-riproduttiva, oltre che dell’accesso equo ed esteso alle aree remote e alle tipologie di malattie che tipicamente colpiscono solo le donne e richiedono strutturazione dedicata dell’assistenza.

In ambito di sviluppo urbano, va rilevato che, in sé, gli interventi di risanamento dei quartieri informali e degradati riducono notevolmente l’esposizione a situazioni di rischio e la vulnerabilità ambientale e sociale della comunità locale, in particolare di donne e ragazze. Inoltre, sono in corso specifiche attività di promozione dell’uguaglianza di genere, lotta alla violenza basata sul genere ed empowerment multidimensionale nell’ambito della componente di sviluppo locale (programma RIGENERA). Dalle analisi di genere condotte nella formulazione dei programmi, emerge che le diseguaglianze di genere che si osservano negli spazi periferici urbani sono accompagnate da dinamiche di violenza e privazione che acuiscono le diseguaglianze esistenti fra uomini e donne nell’accesso a diritti, lavoro dignitoso, opportunità, informazioni, spazi di scelta ed empowerment. Nello specifico, vengono promosse azioni per la creazione di spazi urbani sicuri e inclusivi che rispondano a bisogni e problematiche che donne e ragazze affrontano nella quotidianità e nel loro percorso di crescita e affermazione.

Nell’ambito del settore della conservazione ambientale, della biodiversità e della promozione delle fonti di energia rinnovabili, da un lato, si sta chiudendo l’esperienza (programma ILLUMINA), difficile ma innovativa di uno dei pochi programmi di promozione dell’accesso delle donne a fonti rinnovabili di energia nelle aree rurali non servite dalla rete nazionale: “liberando” il tempo delle donne attraverso la produzione e fornitura di energia elettrica per uso domestico, oltre che produttivo si è contribuito a realizzare un progressivo “empowerment” femminile e una effettiva uguaglianza. Dall’altro, si portano avanti iniziative quali la promozione del ruolo delle donne nelle attività economiche di gestione delle risorse naturali, o di conservazione ambientale, valorizzando così le conoscenze del territorio e capacità delle donne nell’ambiente rurale; promuovendo la centralità delle donne nella commercializzazione dei prodotti agricoli e del mare.

L’emergenza è l’ambito nel quale più concretamente si manifesta la protezione delle donne e delle ragazze, visto che le situazioni sociali e sanitarie che si creano a seguito delle devastazioni cicloniche o dello sfollamento di massa come nella provincia martoriata dal terrorismo, si innestano dinamiche particolarmente gravose di abuso, di insicurezza e di interrotti o ridotti servizi sanitari, sociali, di educazione, di fornitura di acqua, ecc. Alcuni interventi di WASH e di supporto al parto più sicuro sono documentati dalle fotografie, visibili qui sotto.

L’uguaglianza di genere resta una delle priorità per l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in tutto il mondo. AICS è infatti impegnata con le sue due sedi in Italia e con le 18 sedi estere nel rimuovere gli ostacoli che rallentano il raggiungimento di una reale parità tra i sessi a discapito dei diritti delle donne. La componente di genere è trasversale e presente in tutti i progetti sostenuti dall’AICS, ma le iniziative dove questo focus è preponderante riguardano la lotta alla violenza contro le donne, alle mutilazioni genitali femminili e ai matrimoni precoci, il sostegno psicosociale alle vittime, l’educazione femminile, la salute sessuale e riproduttiva, l’empowerment economico delle donne, la loro inclusione finanziaria fino all’accesso al credito per le imprenditrici. Tutte le iniziative delle sedi estere dell’AICS sono raccolte a questo link.

 

 

 

Un nuovo ufficio per AICS in Mozambico: inaugurato l’ufficio a Chimoio

Inaugurazione ufficio chimoio

 

La giornata di venerdì 20 gennaio 2023 ha visto l’inaugurazione di una nuova sede di programma dell’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nella città di Chimoio (Provincia di Manica).

Alla presenza della Governatrice della Provincia di Manica, Francisca Domingos Tomás, dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, del Titolare della Sede AICS di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, il nuovo ufficio è stato presentato alla popolazione e alle autorità locali.

La Provincia di Manica è di grande importanza per la sede AICS di Maputo, che negli anni ha stabilito una forte rete di relazioni e programmi nella zona. Il nuovo Ufficio di programma, infatti, diventerà il centro logistico per due importanti programmi, oggi alle fasi iniziali:

AID. 12300 – DELPAZ – Desenvolvimento Local para a Consolidação da Paz em Moçambique, è un programma del Governo mozambicano finanziato dall’Unione Europea con l’obiettivo di contribuire al consolidamento della pace a livello subnazionale in Mozambico. Il programma al momento opera in 14 distretti delle province di Manica, Tete e Sofala, dove vengono svolte attività di rafforzamento delle istituzioni locali, a beneficio della popolazione che più ha sofferto delle conseguenze del conflitto.

AID. 12248 – AS MULHERES NO SUSTENTA, che mira a promuovere lo sviluppo rurale e la creazione di posti di lavoro nelle aree rurali della Provincia di Manica attraverso il sostegno al Programma MADER 2020-2024 e all’iniziativa SUSTENTA , con particolare attenzione alle donne produttrici.

Oltre a questi due programmi, AICS è già presente sul territorio di Manica con altri importanti progetti già ben consolidati, che troveranno quindi un nuovo punto di appoggio nella nuova sede AICS di Chimoio. In particolare:

L’iniziativa AID 11671 “Miglioramento dello sviluppo inclusivo e sostenibile delle filiere agricole, incluso il tipico caffè Ibo”, in collaborazione con UNIDO, con l’obiettivo di aumentare la generazione di reddito per i piccoli produttori di Cabo Delgado e Manica, attraverso la promozione di filiere inclusive e sostenibili nei settori ortofrutta e caffè.

L’iniziativa AID 9021 “Programma di Sostegno allo Sviluppo Rurale (PADR) nelle Province di Manica e Sofala”, avviata nel 2010, realizzata da MADER attraverso il Fundo de Fomento Agrario e Extension Rural (FAR,FP) con l’obiettivo di migliorare la reddito e condizioni sociali delle popolazioni rurali delle Province di Manica e Sofala.

La cerimonia di inaugurazione del nuovo ufficio di programma è stata anche l’occasione per consegnare quattro autocarri da cinque tonnellate e quattro motociclette per il potenziamento dei servizi agricoli locali, acquisiti nell’ambito del programma AID. 9021 – PADR.

                

Alla fine della cerimonia l’Ambasciatore italiano Gianni Bardini e il Titolare di Sede Paolo Enrico Sertoli hanno avuto l’occasione di visitare il distretto di Macate, dove hanno potuto parlare con i beneficiari dei programmi finanziati da AICS e vedere i risultati raggiunti finora nelle aree di intervento.