Mozambico: accordo sull’energia e aumento delle risorse finanziarie per la cooperazione

Maputo, 19 mar – “L’Italia intende rafforzare la cooperazione con il Mozambico, anche in nuove aree strategiche quali l’innovazione tecnologica e digitale, la transizione ecologica e le fonti di energia rinnovabili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e della cooperazione, Luigi Di Maio, durante la sua visita lampo in Mozambico per la firma dell’accordo di partnership energetica tra i due Paesi.

“L’impegno italiano continua e quest’anno, in occasione del trentennale dell’ Accordo di Pace (firmato a Roma il 4 ottobre 1992), sono previsti nuovi accordi per rafforzare il partenariato con il Mozambico”, ha sottolineato il ministro annunciando la prossima visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella capitale mozambicana “prima di agosto”, anche per analizzare nuove aree di collaborazione.

L’aumento delle risorse finanziarie per la cooperazione internazionale, in un nuovo quadro programmatico pluriennale per lo sviluppo, darà continuità al sostegno italiano alla pace.

Giulia Zingaro, team leader DELPAZ, ha salutato il ministro Di Maio a nome del nuovo direttore di Aics Maputo, Paolo Enrico Sertoli, invitandolo a tornare presto per vedere il lavoro di Aics in Mozambico.

Lurdes, l’ex guerrigliera che nutriva una compagnia, ora coltiva per l’istruzione dei suoi figli

Lurdes António, 68 anni, non ha avuto accesso all’istruzione formale durante la sua infanzia, come la maggior parte delle donne del Mozambico rurale di quel periodo. È stata reclutata nella base di Minga del gruppo guerrigliero della Resistenza Nazionale Mozambicana (Renamo) nel 1982, all’età di 26 anni. Ha seguito l’addestramento militare a Mandie, nel distretto di Guro, nella provincia di Manica.

All’apice della guerra civile, ha trascorso un periodo in cinque basi militari appartenenti alla guerriglia, producendo cibo nei campi civili e militari e cucinando per la compagnia, dove in seguito ha incontrato suo marito, anche lui ex guerrigliero.

“Il mio compito era portare i bagagli dei soldati e cucinare per loro durante le missioni. Se ci dicevano che dovevamo andare da qualche parte, portavamo i bagagli e andavamo avanti, e una volta terminato il programma – che fosse di ricognizione o di attacco – tornavamo. Poi ci rimandavano a casa e venivamo richiamati quando c’era un nuovo programma”, racconta.

La siccità e la grave carestia hanno colpito il Mozambico alla fine degli anni ’80 e “terribili sofferenze” hanno scosso la sua compagnia quando lei e suo marito hanno deciso di lasciare la guerra e di viaggiare per stabilirsi a Nhamadjiua, nel posto amministrativo di Nhampassa, nel distretto di Barué, nella provincia di Manica, dove sono stati poi smobilitati con la fine della guerra nel 1992.

“Nel 2012 abbiamo risposto ancora una volta alla ‘chiamata della rivoluzione’, convocata dal leader storico Afonso Dhlakama”, che già da tempo denunciava gravi difetti nell’attuazione dell’Accordo Generale di Pace (AGP) di Roma.

Lurdes António è stata nuovamente smobilitata insieme al marito nel 2021, nell’ambito del processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione (DDR) degli ex guerriglieri della Renamo a Barué.

Da allora si è dedicata all’agricoltura e ha imparato nuove tecniche agricole introdotte con il Programma DELPAZ, che assicura la reintegrazione economica e sociale di tutti gli ex combattenti, delle loro famiglie e delle comunità rurali colpite dal conflitto per raggiungere una pace duratura in Mozambico.

“DELPAZ è arrivato e ci sta insegnando. Prima coltivavamo in modo rudimentale, con sementi tradizionali, e avevamo molte perdite, ma ora stiamo usando tecniche agricole migliorate, usiamo la semina per fila quando seminiamo, e abbiamo già un reddito per istruire i nostri figli”, spiega la donna, entusiasta dei suoi nuovi risultati.

 

Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali. Il contributo di AICS al Forum Nazionale Urbano

L’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo ha partecipato al II Forum Nazionale Urbano che, organizzato dal Ministero dell’Amministrazione Statale del Mozambico con il supporto di UN-Habitat, si è svolto a Maputo dal 31 Marzo al 01 Aprile.

“Urbanizzazione, una priorità per lo sviluppo sostenibile” è stato il titolo scelto per le due giornate di riflessione e dibattiti per la preparazione della partecipazione del Mozambico al Forum Urbano Mondiale (26-30 giungo a Katovice, Polonia) e per lanciare le basi della Politica Urbana Nazionale del Paese.

Si tratta del secondo Forum Nazionale Urbano realizzato in Mozambico, e segue la prima edizione realizzata nel 2016.

L’urbanizzazione debba far parte dell’agenda nazionale e della politica economica del paese Governo. È questa la convizione, e la tesi di fondo, che ha guidato il dibattitto a cui hanno partecipato università, settore privato, società civile, specialisti in sviluppo urbano e partner stategici di cooperazione.

Per l’agenza urbana nazionale sono state identificate una serie di priorità: la promozione di una maggiore equità socio-territoriale; la riduzione della vulnerabilità ai disastri associati ai cambiamenti climatici; la promozione di un maggior equilibrio funzionale tra spazio rurale e spazio urbano; l’eliminazione delle barriere esistenti per un accesso equitativo alla terra; la migliore articolazione tra politiche pubbliche; una maggiore effettività del processo di decentramento in atto nel paese; il consolidamento di linee stategiche di intervento nelle aree urbane informali caratterizzate da bassa densità abitativa che costituiscono parte preponderante del costruito urbano.

Proprio su questo ultimo tema si è centrato il contributo dell’AICS, invitata nell’ambito del panel “Abitabilità ed abitazione” a presentare la sua esperienza decennale in Mozambico in ambito di interventi di rigenerazione urbana in aree ad occupazione spontanea.

AICS è intervenuta al Forum con il tema “Spazio pubblico, densità, accessibilità ed infrastrutture nelle aree informali” presentando la metodologia di intervento messa a punto dalla Agenzia, anche grazie alla ricca e consolidata rete di partenariati attivata nel settore di riferimento.

“Intervenire in contesti particolarmente complessi quali quelli costituiti da occupazioni territoriali informali ma fortemente consolidate nello spazio urbano, ci costringe ad abbandonare logiche e metodologie di intervento lineari o monodimensionali, ed a non cadere nella tentazione di abbracciare definizioni eccessivamente semplicistiche di ‘città del futuro”, ha detto Simona Mortoro, ingegnere esperto in Sviluppo Urbano ed Infrastrutture in forza alla sede AICS di Maputo, chiarendo durante il suo intervento come le iniziative finanziate da AICS in ambito di Sviluppo Urbano, nel paese, vertano non soltanto alla infrastrutturazione di aree/quartieri, quanto piuttosto all’ infrastrutturazione di processi i cui risultati intendono condurre, anche, alla realizzazione di infrastrutture primarie.

Proprio sulla infrastrutturazione di processi verte il Social Design System Thinking – metodo assunto come riferimento da parte della Agenzia Italiana di Cooperazione per lo Sviluppo per i suoi interventi di rigenerazione urbana operati nei paesi partner – che permea il manuale operativo elaborato recentemente dalla Agenzia ed inteso a creare un approccio metodologico in AICS con una “cornice di senso”.

La Cooperazione Italiana ha attivato negli anni, numerose iniziative volte a favorire uno sviluppo sostenibile nel settore urbano, attraverso la rigenerazione integrata di aree urbane, comprendente la realizzazione di abitazioni, l’erogazione di servizi sociali ed infrastrutture, la creazione di opportunità di lavoro, la promozione di progetti sociali, la salvaguardia del patrimonio culturale e la protezione degli ecosistemi.
AICS ha promosso alcune esperienze significative, anche per la rigenerazione delle baraccopoli, tra le quali quella in Mozambico, sul quartiere informale Chamanculo C e in Kenya, nello slum di Korogocho.

Un vibrante dibattito nella sessione “Dialogo di pace” a Manica

Giovedì 18 luglio, il padiglione polifunzionale dell’Instituto Agrário de Chimoio (IAC) si è riempito di colori, abiti e opinioni che hanno caratterizzato il dibattito vibrante della sessione “Dialogo di Pace”, promosso nell’ambito del programma DELPAZ, dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Accademici, studenti provenienti da varie province del Paese, comunità colpite dai conflitti nelle province di Sofala, Manica e Tete, nonché beneficiari del DDR e le loro famiglie, hanno delineato con forza le vie per consolidare la pace, che si possono riassumere in dialogo, tolleranza e armonia.

Gli oltre 800 partecipanti al “Dialogo di pace”, i cui relatori erano Rafael Chicane, Rogério Sitoe e Chiquinho Conde (a distanza) e moderato da Eva Trindade, concordano sul fatto che la transizione verso la pace è un processo lungo e deve essere partecipato dalle diverse generazioni che rappresentano le varie regioni che compongono il Mozambico.

Aprendo il dibattito, lo storico Rafael Chicane, “Professor Shikhani”, ha sostenuto che “la pace non è solo l’assenza di conflitti”, ma è anche rispetto delle differenze; religiose, culturali e persino delle condizioni sociali di ogni cittadino, considerando che l’inclusione esalta la varietà di prospettive ed esperienze delle persone di ogni regione del Paese.

“Una società che non rispetta le differenze non vivrà mai in pace”, ha sottolineato il ricercatore indipendente, che si occupa di storia contemporanea del Mozambico, politica e conflitti africani.

Intervenendo nel panel, Rogério Sitoe, attuale presidente del Consiglio superiore dei media (CSCS), con 38 anni di esperienza al Jornal Notícias, il quotidiano più diffuso del Paese, ha sottolineato che c’è poco dialogo, motivo per cui il Mozambico si trova in una situazione di crisi, con diversi gruppi  professionali in sciopero o che hanno indetto uno sciopero, ribadendo che l’intolleranza continua a minare la pace nel Paese.

“La tolleranza per la pace inizia dal modo in cui viviamo insieme”, ha osservato Rogério Sitoe, che ha difeso l’inclusione degli ex guerriglieri nella costruzione della pace, evitando il disprezzo nelle parole e negli epiteti che molte volte sono loro rivolti.

Sitoe, che ha un ruolo attivo nell’Associazione “Reconstruindo Esperança” (Ricostruzione della Speranza), che si concentra sulla reintegrazione dei bambini soldato, ha sottolineato che “la cosa più importante è prevenire il conflitto, piuttosto che aspettare il dialogo per la pace”.

Chiquinho Conde ha accolto calorosamente i partecipanti e ha raccontato il suo percorso di calciatore e allenatore. Si è congedato con questo messaggio: “La pace richiede dedizione e disciplina. La pace si coltiva!”.

I partecipanti –  che hanno manifestato apertamente la loro felicita nel partecipare al dibattito che rifletteva la ricca diversità del Paese – hanno insistito sulla necessità di un impegno per stimolare la crescita della pace in Mozambico.

All’evento hanno partecipato i partner DELPAZ delle province di Manica e Sofala.

Intervenendo tra il pubblico, Telma Humberto, anch’essa beneficiaria DELPAZ nel distretto di Macossa (Manica), ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’armonia sociale, perché, ha affermato, “la pace non è solo il silenzio delle armi, ma una coesistenza armoniosa”.

La musica di Djipson Mussengi ha animato l’evento con la sua chitarra e le sue canzoni.

Namaacha presto avrà un Centro di Salute completamente ristrutturato

Il​ Titolare della Sede Aics di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e l’​Amministratrice del ​Distretto di Namaacha, Suzete Alberto Dança hanno siglato, in data odierna, il contratto per il secondo intervento di ristrutturazione del Blocco della Maternità (edificio degenze e sale parto) e del Blocco degli Ambulatori e della Farmacia del Centro di Salute di Namaacha. La consegna​dell’opera conclusa (del valore complessivo di 100.000 Euro circa) sarà il mese di dicembre 2022.

I lavori di ristrutturazione, svolti nell’ambito dell’iniziativa “AID. 10897 – Programma di Supporto ai progetti comunitari” (AID 10897),  permetteranno alla popolazione del Distretto di Namaacha di avere un Centro di Salute funzionale.

I lavori previsti per la seconda fase si sommano alla ristrutturazione dell’edificio principale (500 m2), conclusasi nel 2020. ​Nell’ambito della prima fase dei lavori, l’edificio, costruito negli anni 1940, ha ricevuto, ​tra le altre: una nuova copertura (inclusa ​la struttura portante del tetto e il controsoffitto), la riabilitazione dei bagni, una nuova pavimentazione con rivestimento vinilico, la sostituzione dei serramenti, del sistema idraulico e di quello elettrico, una revisione della logica funzionale interna, un nuovo sistema di illuminazione interna ed esterna, ​la costruzione di bagni pubblici esterni con tre scomparti per uomini, donne e disabili e la costruzione di un nuovo sistema di marciapiedi pavimentati e di una rampa di accesso per facilitare la movimentazione di disabili tra gli edifici.

FACIM 2024: L’AICS e il Settore Privato Contribuiscono allo Sviluppo Sostenibile del Mozambico

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha partecipato alla 59ª edizione della Fiera Agricola, Commerciale e Industriale del Mozambico (FACIM), tenutasi con il tema “Industrializzazione: Innovazione e Diversificazione dell’Economia Nazionale”, a Marracuene, dal 26 agosto al 1° settembre.

La FACIM, la più grande fiera del settore privato in Mozambico, ha come principale obiettivo promuovere scambi commerciali, stimolare la produzione e il consumo, e attrarre investimenti nel paese. In questa edizione, più di 3.000 espositori provenienti da 26 paesi erano presenti, tra cui 2.300 aziende mozambicane e 750 operatori economici stranieri. Lo stand dell’AICS era situato nel padiglione dell’Italia, dove 17 aziende italiane hanno presentato l’eccellenza del “Made in Italy”.

Durante l’evento, l’AICS ha organizzato un programma culturale. Nell’ambito del progetto di prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili, più di 40 visitatori hanno potuto misurare pressione arteriosa e glicemia, e ricevere consigli.

Inoltre, è stato presentato il progetto di infrastrutture urbane verdi e resilienti, attraverso il quale sarà costruita la prima Unità di Compostaggio Municipale a Maputo, con il coinvolgimento di partner del settore privato.

Il progetto INCLU.DE ha presentato la collaborazione con REMOTELINE, un’azienda mozambicana che offre interpretazione in lingua dei segni per facilitare la comunicazione con persone con disabilità uditive tramite chiamate WhatsApp.

I visitatori hanno anche avuto l’opportunità di conoscere diverse cooperative e aziende sostenute dall’AICS, come l’azienda Kuvanga, che commercializza frutta disidratata come mango, ananas e cocco a Inhambane, la cooperativa frutticola di Barué, specializzata nella commercializzazione del litchi, e l’Associazione dei Produttori di Caffè di Ibo, che commercializza il caffè di Ibo, nell’ambito del progetto MAIS VALOR 1. Gli agricoltori del Programma DELPAZ hanno espresso la loro gioia e soddisfazione per la partecipazione alla fiera internazionale di Maputo, dove hanno potuto esporre e vendere i loro prodotti, come mais, fagioli, cipolle, arachidi, ecc., e soprattutto far conoscere le buone pratiche e fare networking, come sottolineato nel reportage a loro dedicato dall’emittente televisiva internazionale RTP, nel Repórter África del 29 agosto.

Lo stand dell’AICS ha attirato un gran numero di visitatori, tra cui imprenditori, giornalisti e partner interessati alla cooperazione italiana e, in particolare, al lavoro dell’AICS con il settore privato in Mozambico. Tra i visitatori, segnaliamo la presenza del Presidente della Repubblica del Mozambico, Filipe Nyusi, accompagnato da Osvaldo Petersburgo, Segretario di Stato mozambicano della gioventù e impiego. Entrambi hanno avuto l’opportunità di dialogare con il Team Leader per la Creazione d’Impiego, Alberto Tanganelli, sulla nuova strategia dell’AICS per promuovere l’innovazione nell’occupazione in collaborazione con le entità locali.

 

A Maputo incontro AICS con le organizzazioni della società civile

Primo incontro del dottor Paolo Enrico Sertoli, con i rappresentanti delle Organizzazioni italiane della società civile, impegnate in Mozambico, Zimbabwe e Malawi.

L’incontro, fortemente voluto dal nuovo Titolare della Sede Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – Sede di Maputo, con l’obiettivo di fare il punto sulle attività in corso e gettare le basi per il lavoro dei prossimi mesi – anche in riferimento ai bandi dell’Agenzia – per una pianificazione più strategica della Cooperazione italiana, l’elaborazione di una nuova narrazione dello sviluppo, un livello di collaborazione maggiore tra la Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e le OSC.

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Nell’incontro ibrido – online e in presenza – hanno parteicpato i rappresentanti delle 32 OSC, che lavorano in agricoltura, sanità, istruzione e formazione tecnico-professionale.

Evelina, l’ex cuoca di Afonso Dhlakama che ha utilizzato per la prima volta sementi certificate

Per tradizione familiare, Evelina Zacarias aveva conservato nel granaio una parte dei chicchi di mais del suo raccolto per utilizzarli come sementi per la successiva stagione agricola del 2023, ma i cambiamenti climatici, che hanno causato la siccità nel suo villaggio, hanno messo in discussione questa pratica.

Ph. André Catueira

“Abbiamo sempre tenuto i chicchi che sembravano più sani. È una tradizione che risale ai miei nonni, ma con il venir meno della stagione delle piogge, i semi germogliavano e appassivano subito a causa del sole in questa fase, e così perdevamo la maggior parte della produzione, con una spiga o l’altra che sopravviveva” nel campo, che veniva poi raccolto e conservato per la semina, spiega la donna.

L’ex guerrigliera della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo) è stata reintegrata dopo la sua recente smobilitazione nel villaggio di Zivale, una località all’interno di Muda Serração, nel distretto di Gondola, nella provincia di Manica, dove, oltre a dedicarsi alla famiglia, coltiva per mantenersi.

Si è unita a un’associazione di contadini nell’ambito del processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione sociale (DDR) e ha ricevuto per la prima volta sementi certificate grazie a una linea di sostegno DELPAZ.

“Abbiamo ricevuto le sementi certificate e le ho piantate nel campo per la prima volta. Diffidente, ho messo da parte un appezzamento dove ho seminato le sementi tradizionali, ma tutto ciò che è germogliato è morto a causa del sole. Tutto il cibo che ho oggi proviene da sementi certificate”, ha spiegato.

“Le sementi certificate hanno migliorato notevolmente il mio reddito da produzione sul campo. Non avevo idea che la siccità fosse causata dal cambiamento climatico e che dovessimo reagire con nuove tecniche agricole e sementi migliorate che i tecnici DELPAZ ci stanno insegnando”, osserva, mentre riordina i fasci di fieno che copriranno un nuovo granaio.

Evelina Zacarias, 50 anni, reintegrata a Zivale, ha combattuto per 18 anni per la guerriglia della Resistenza Nazionale Mozambicana (Renamo), servendo come badante per i figli del leader storico e poi come cuoca di Afonso Dhlakama, ed è stata smobilitata due volte, l’ultima nel giugno 2020.

Evelina è stata reclutata nella guerriglia all’età di sette anni nel 1981, durante i 16 anni di guerra civile, ed è stata smobilitata una prima volta nel 1994 dalla missione di pace delle Nazioni Unite in Mozambico (Onumoz). Dopo 18 anni di vita civile, è rientrata nella guerriglia per “combattere per la democrazia” nel 2012, quando Afonso Dhlakama ha convocato e raggruppato gli ex guerriglieri nella catena montuosa di Gorongosa, a Sofala.

“Sono stata reclutata con mio padre a Mpunga e da lì con il generale Ossufo (Momade) siamo partiti per Gorongosa, poi per una base a Maringue e quindi per Massala”, un viaggio che ha richiesto mesi a piedi, racconta la donna, sottolineando che è stato a Massala che è stata smobilitata per la prima volta.

Ora madre di otto figli, tutti nati durante gli intervalli dei conflitti, inizialmente ha ricevuto un addestramento militare per il combattimento, ma poi è stata assegnata a occuparsi dei figli del presidente Afonso Dhlakama, che in seguito ha servito anche come cuoca.

Ph. Andre Catueira

“C’erano case dove si trovavano le mogli e i figli del leader e noi ci occupavamo di loro. Lavavamo i loro vestiti nei fiumi e cucinavamo per loro fino alla fine della guerra. Il presidente Dhlakama veniva sempre lì dove si trovavano le mogli e i bambini e ci assicurava che un giorno la guerra sarebbe finita, e questo è andato avanti fino a quando siamo stati smobilitati per la prima volta nel 1992”, dice con un’energia invidiabile nei suoi gesti.

L’ex guerrigliera ricorda che alla sua prima smobilitazione tornò al suo villaggio natale di Búzi con un machete, un’ascia, una zappa e un assegno della banca, che non incassò mai perché bruciò nella capanna dove viveva durante un incendio.

È stata nuovamente smobilitata nell’ambito del processo di smobilitazione, disarmo e reinserimento (DDR) – che deriva dall’accordo di pace firmato nel 2019 – e ora sta dedicando la sua vita alla famiglia e all’agricoltura.

“Stiamo imparando a superare la siccità con nuovi metodi di produzione e questo migliorerà le nostre entrate, così potremo prenderci cura della nostra famiglia”, dice Evelina, il suo solito sorriso discreto che mette in risalto i tratti scuri che le attraversano il viso.

Spera di poter un giorno meccanizzare l’agricoltura e abbandonare la zappa che usa per coltivare i suoi due ettari di terreno, dedicati esclusivamente alla coltivazione di mais e sesamo.

Gli ex guerriglieri sono tra le migliaia di beneficiari del Programma DELPAZ, che assicura la reintegrazione economica e sociale di tutti gli ex combattenti, delle loro famiglie e delle comunità rurali colpite dal conflitto, al fine di raggiungere una pace duratura in Mozambico.

 

 

Incontro virtuale con i vincitori dell’Italian Fellowships Programme

La Sede AICS di Maputo ha partecipato oggi al workshop per i vincitori del bando dell’Italian Fellowships Programme, il programma finanziato dal Governo Italiano attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e curato dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UN/DESA).

Il Titolare di Sede, Paolo Enrico Sertoli, ha presentato oggi, nell’incontro virtuale, i settori di intervento dell’Agenzia in Mozambico, Malawi e Zimbabwe, rispondendo anche alle numerose domande dei giovani laureati che nelle prossime settimane avranno la possibilità di vivere la realtà della cooperazione presso uffici ONU in Paesi in via di sviluppo o presso sedi estere dell’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Elio Giombini, team leader del settore salute della Sede AICS di Maputo, ha descritto le molteplici attività e programmi sanitari dell’Agenzia in Mozambico. Particolarmente attento e curioso si è mostrato il giovane laureato  che nelle prossime settimane verrà a Maputo per contribuire professionalmente al lavoro della Sede e in particolare alle attività del settore sanitario.

 

Participazione di AICS Maputo all’11ª Edizione del CEO Dialogue on Southern Africa organizzato da The European House Ambrosetti (TEHA): Promovendo l’agrobusiness e l’integrazione nei SADC.

La Sede AICS di Maputo, in stretto coordinamento con la Direzione Generale AICS, con la Vice Direzione Tecnica AICS e l’Ufficio VII AICS, ha partecipato all’11ª Edizione del CEO Dialogue on Southern Africa, organizzato da The European House Ambrosetti (TEAH), che si è svolto il 14 e 15 novembre 2024 a Johannesburg. Lanciato nel 2014, questo forum rappresenta la piattaforma a livello di Southern Africa per leader imprenditoriali e istituzionali volta a condividere idee, costruire partenariati ed esplorareopportunità di collaborazione nelle relazioni tra Europa e Africa, con un focus specifico sulla regione SADC. L’obiettivo è promuovere opportunità di business strategiche e rafforzare le relazioni commerciali e politiche tra i due continenti.

In questo contesto, la Sede AICS di Maputo, in collaborazione con le Ambasciate d’Italia a Maputo e Lusaka, con ICE e altri partner, come l’UNIDO e la Confederazione delle Associazioni Economiche del Mozambico (CTA), ha supportato la partecipazione al Forum di cinque imprese provenienti dal Mozambico[1] (in particolare dalla provincia di Manica), e due aziende dallo Zambia[2]. Queste imprese operano in settori come la produzione di ananas essiccato, l’allevamento di capre, la fornitura di input agricoli e la commercializzazione di frutta. Grazie agli incontri Business to Business (B2B) organizzati durante il Forum, le aziende hanno potuto esplorare nuove collaborazioni con CEO e dirigenti provenienti realtá, pubbliche e private, della Regione.

Uno dei temi centrali del Forum è stato il potenziale dell’agroindustria nella regione. In questo ambito, Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo, ha partecipato al panel su “Unlocking Agroindustry Potential: Sustainable and Inclusive Growth for Business and Communities”. Durante il suo intervento, ha sottolineato il ruolo chiave dell’AICS nel supportare l’agrobusiness nella regione SADC, finanziando catene di valore agricole sostenibili e promuovendo partenariati pubblico-privati

A titolo di esempio, ha citato il progetto del Centro Agroalimentare di Manica (CAAM), una delle nove iniziative pilota previste nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, lanciato nel mese di gennaio 2024 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana. L’obiettivo è la costruzione di un centro di agro-processamento nella Provincia di Manica (Mozambico) per supportare le PMI agricole, migliorando la produzione, la trasformazione e l’accesso ai mercati. Come evidenziato da Sertoli: “Grazie alla sua posizione strategica nel Corridoio della Beira, avrà un impatto catalizzatore non solo per il Mozambico, ma anche per i paesi limitrofi, favorendo l’incremento del commercio regionale e lo sviluppo del settore agroalimentare.”

Il progetto è completato da altre iniziative sempre finanziate dalla Cooperazione Italiana allo Svilippo e AICS nella regione (tra le altre, PRODAI e ZIM-MOZA), volte a promuovere l’agro-commercio e a ridurre le barriere per facilitare il commercio regionale.

Il Forum ha visto la partecipazione di illustri personalità, tra cui Enrico Letta, ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Mthuli Ncube, Ministro delle Finanze dello Zimbabwe, Pietro Mininni, CEO di The European House – Ambrosetti Africa, Alberto Vecchi, Ambasciatore d’Italia in Sudafrica, Lorenzo Galanti, Direttore Generale dell’ICE, Riccardo Zani, Direttore Esecutivo di INALCA, Raffaele Cattaneo, Sottosegretario per le Relazioni Internazionali ed Europee della Regione Lombardia, e Jeffrey Sachs, Direttore del Center for Sustainable Development alla Columbia University. Hanno partecipato inoltre gli Ambasciatori di Angola e Mozambico, insieme ad ex ministri di vari Paesi.

La partecipazione della Sede AICS di Maputo al CEO Dialogue on Southern Africa rappresenta un passo decisivo nella promozione dello sviluppo sostenibile e dell’inclusione socioeconomica nella regione SADC. A partire dal 2024, infatti, la sede di Maputo ha esteso la sua competenza aggiungendo Angola e Zambia ai tre paesi già coperti (Mozambico, Malawi e Zimbabwe), raggiungendo così un totale di cinque paesi della SADC e un bacino di 148 milioni di abitanti. Le collaborazioni avviate dimostrano il forte impegno dell’AICS nel rafforzare il settore agroindustriale per affrontare sfide comuni come gli effetti di El Niño e le crisi alimentari, puntando su partenariati pubblico-privati per stimolare la crescita inclusiva e sostenibile.

 

[1] Le 5 imprese del Mozambico sono: Agromaco, Luteari – Insumos e Serviços Agrícolas, Novo Mundo Comércio e Serviços, Agropecuária Frutas de Révuè, Cooperativa Frutas de Báruè.

[2] Le 2 imprese della Zambia sono: Zamgoat Products e Northwest Crown Fruits.