A Maputo incontro AICS con le organizzazioni della società civile

Primo incontro del dottor Paolo Enrico Sertoli, con i rappresentanti delle Organizzazioni italiane della società civile, impegnate in Mozambico, Zimbabwe e Malawi.

L’incontro, fortemente voluto dal nuovo Titolare della Sede Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – Sede di Maputo, con l’obiettivo di fare il punto sulle attività in corso e gettare le basi per il lavoro dei prossimi mesi – anche in riferimento ai bandi dell’Agenzia – per una pianificazione più strategica della Cooperazione italiana, l’elaborazione di una nuova narrazione dello sviluppo, un livello di collaborazione maggiore tra la Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e le OSC.

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Nell’incontro ibrido – online e in presenza – hanno parteicpato i rappresentanti delle 32 OSC, che lavorano in agricoltura, sanità, istruzione e formazione tecnico-professionale.

Evelina, l’ex cuoca di Afonso Dhlakama che ha utilizzato per la prima volta sementi certificate

Per tradizione familiare, Evelina Zacarias aveva conservato nel granaio una parte dei chicchi di mais del suo raccolto per utilizzarli come sementi per la successiva stagione agricola del 2023, ma i cambiamenti climatici, che hanno causato la siccità nel suo villaggio, hanno messo in discussione questa pratica.

Ph. André Catueira

“Abbiamo sempre tenuto i chicchi che sembravano più sani. È una tradizione che risale ai miei nonni, ma con il venir meno della stagione delle piogge, i semi germogliavano e appassivano subito a causa del sole in questa fase, e così perdevamo la maggior parte della produzione, con una spiga o l’altra che sopravviveva” nel campo, che veniva poi raccolto e conservato per la semina, spiega la donna.

L’ex guerrigliera della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo) è stata reintegrata dopo la sua recente smobilitazione nel villaggio di Zivale, una località all’interno di Muda Serração, nel distretto di Gondola, nella provincia di Manica, dove, oltre a dedicarsi alla famiglia, coltiva per mantenersi.

Si è unita a un’associazione di contadini nell’ambito del processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione sociale (DDR) e ha ricevuto per la prima volta sementi certificate grazie a una linea di sostegno DELPAZ.

“Abbiamo ricevuto le sementi certificate e le ho piantate nel campo per la prima volta. Diffidente, ho messo da parte un appezzamento dove ho seminato le sementi tradizionali, ma tutto ciò che è germogliato è morto a causa del sole. Tutto il cibo che ho oggi proviene da sementi certificate”, ha spiegato.

“Le sementi certificate hanno migliorato notevolmente il mio reddito da produzione sul campo. Non avevo idea che la siccità fosse causata dal cambiamento climatico e che dovessimo reagire con nuove tecniche agricole e sementi migliorate che i tecnici DELPAZ ci stanno insegnando”, osserva, mentre riordina i fasci di fieno che copriranno un nuovo granaio.

Evelina Zacarias, 50 anni, reintegrata a Zivale, ha combattuto per 18 anni per la guerriglia della Resistenza Nazionale Mozambicana (Renamo), servendo come badante per i figli del leader storico e poi come cuoca di Afonso Dhlakama, ed è stata smobilitata due volte, l’ultima nel giugno 2020.

Evelina è stata reclutata nella guerriglia all’età di sette anni nel 1981, durante i 16 anni di guerra civile, ed è stata smobilitata una prima volta nel 1994 dalla missione di pace delle Nazioni Unite in Mozambico (Onumoz). Dopo 18 anni di vita civile, è rientrata nella guerriglia per “combattere per la democrazia” nel 2012, quando Afonso Dhlakama ha convocato e raggruppato gli ex guerriglieri nella catena montuosa di Gorongosa, a Sofala.

“Sono stata reclutata con mio padre a Mpunga e da lì con il generale Ossufo (Momade) siamo partiti per Gorongosa, poi per una base a Maringue e quindi per Massala”, un viaggio che ha richiesto mesi a piedi, racconta la donna, sottolineando che è stato a Massala che è stata smobilitata per la prima volta.

Ora madre di otto figli, tutti nati durante gli intervalli dei conflitti, inizialmente ha ricevuto un addestramento militare per il combattimento, ma poi è stata assegnata a occuparsi dei figli del presidente Afonso Dhlakama, che in seguito ha servito anche come cuoca.

Ph. Andre Catueira

“C’erano case dove si trovavano le mogli e i figli del leader e noi ci occupavamo di loro. Lavavamo i loro vestiti nei fiumi e cucinavamo per loro fino alla fine della guerra. Il presidente Dhlakama veniva sempre lì dove si trovavano le mogli e i bambini e ci assicurava che un giorno la guerra sarebbe finita, e questo è andato avanti fino a quando siamo stati smobilitati per la prima volta nel 1992”, dice con un’energia invidiabile nei suoi gesti.

L’ex guerrigliera ricorda che alla sua prima smobilitazione tornò al suo villaggio natale di Búzi con un machete, un’ascia, una zappa e un assegno della banca, che non incassò mai perché bruciò nella capanna dove viveva durante un incendio.

È stata nuovamente smobilitata nell’ambito del processo di smobilitazione, disarmo e reinserimento (DDR) – che deriva dall’accordo di pace firmato nel 2019 – e ora sta dedicando la sua vita alla famiglia e all’agricoltura.

“Stiamo imparando a superare la siccità con nuovi metodi di produzione e questo migliorerà le nostre entrate, così potremo prenderci cura della nostra famiglia”, dice Evelina, il suo solito sorriso discreto che mette in risalto i tratti scuri che le attraversano il viso.

Spera di poter un giorno meccanizzare l’agricoltura e abbandonare la zappa che usa per coltivare i suoi due ettari di terreno, dedicati esclusivamente alla coltivazione di mais e sesamo.

Gli ex guerriglieri sono tra le migliaia di beneficiari del Programma DELPAZ, che assicura la reintegrazione economica e sociale di tutti gli ex combattenti, delle loro famiglie e delle comunità rurali colpite dal conflitto, al fine di raggiungere una pace duratura in Mozambico.

 

 

Incontro virtuale con i vincitori dell’Italian Fellowships Programme

La Sede AICS di Maputo ha partecipato oggi al workshop per i vincitori del bando dell’Italian Fellowships Programme, il programma finanziato dal Governo Italiano attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e curato dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UN/DESA).

Il Titolare di Sede, Paolo Enrico Sertoli, ha presentato oggi, nell’incontro virtuale, i settori di intervento dell’Agenzia in Mozambico, Malawi e Zimbabwe, rispondendo anche alle numerose domande dei giovani laureati che nelle prossime settimane avranno la possibilità di vivere la realtà della cooperazione presso uffici ONU in Paesi in via di sviluppo o presso sedi estere dell’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Elio Giombini, team leader del settore salute della Sede AICS di Maputo, ha descritto le molteplici attività e programmi sanitari dell’Agenzia in Mozambico. Particolarmente attento e curioso si è mostrato il giovane laureato  che nelle prossime settimane verrà a Maputo per contribuire professionalmente al lavoro della Sede e in particolare alle attività del settore sanitario.

 

Participazione di AICS Maputo all’11ª Edizione del CEO Dialogue on Southern Africa organizzato da The European House Ambrosetti (TEHA): Promovendo l’agrobusiness e l’integrazione nei SADC.

La Sede AICS di Maputo, in stretto coordinamento con la Direzione Generale AICS, con la Vice Direzione Tecnica AICS e l’Ufficio VII AICS, ha partecipato all’11ª Edizione del CEO Dialogue on Southern Africa, organizzato da The European House Ambrosetti (TEAH), che si è svolto il 14 e 15 novembre 2024 a Johannesburg. Lanciato nel 2014, questo forum rappresenta la piattaforma a livello di Southern Africa per leader imprenditoriali e istituzionali volta a condividere idee, costruire partenariati ed esplorareopportunità di collaborazione nelle relazioni tra Europa e Africa, con un focus specifico sulla regione SADC. L’obiettivo è promuovere opportunità di business strategiche e rafforzare le relazioni commerciali e politiche tra i due continenti.

In questo contesto, la Sede AICS di Maputo, in collaborazione con le Ambasciate d’Italia a Maputo e Lusaka, con ICE e altri partner, come l’UNIDO e la Confederazione delle Associazioni Economiche del Mozambico (CTA), ha supportato la partecipazione al Forum di cinque imprese provenienti dal Mozambico[1] (in particolare dalla provincia di Manica), e due aziende dallo Zambia[2]. Queste imprese operano in settori come la produzione di ananas essiccato, l’allevamento di capre, la fornitura di input agricoli e la commercializzazione di frutta. Grazie agli incontri Business to Business (B2B) organizzati durante il Forum, le aziende hanno potuto esplorare nuove collaborazioni con CEO e dirigenti provenienti realtá, pubbliche e private, della Regione.

Uno dei temi centrali del Forum è stato il potenziale dell’agroindustria nella regione. In questo ambito, Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo, ha partecipato al panel su “Unlocking Agroindustry Potential: Sustainable and Inclusive Growth for Business and Communities”. Durante il suo intervento, ha sottolineato il ruolo chiave dell’AICS nel supportare l’agrobusiness nella regione SADC, finanziando catene di valore agricole sostenibili e promuovendo partenariati pubblico-privati

A titolo di esempio, ha citato il progetto del Centro Agroalimentare di Manica (CAAM), una delle nove iniziative pilota previste nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, lanciato nel mese di gennaio 2024 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana. L’obiettivo è la costruzione di un centro di agro-processamento nella Provincia di Manica (Mozambico) per supportare le PMI agricole, migliorando la produzione, la trasformazione e l’accesso ai mercati. Come evidenziato da Sertoli: “Grazie alla sua posizione strategica nel Corridoio della Beira, avrà un impatto catalizzatore non solo per il Mozambico, ma anche per i paesi limitrofi, favorendo l’incremento del commercio regionale e lo sviluppo del settore agroalimentare.”

Il progetto è completato da altre iniziative sempre finanziate dalla Cooperazione Italiana allo Svilippo e AICS nella regione (tra le altre, PRODAI e ZIM-MOZA), volte a promuovere l’agro-commercio e a ridurre le barriere per facilitare il commercio regionale.

Il Forum ha visto la partecipazione di illustri personalità, tra cui Enrico Letta, ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Mthuli Ncube, Ministro delle Finanze dello Zimbabwe, Pietro Mininni, CEO di The European House – Ambrosetti Africa, Alberto Vecchi, Ambasciatore d’Italia in Sudafrica, Lorenzo Galanti, Direttore Generale dell’ICE, Riccardo Zani, Direttore Esecutivo di INALCA, Raffaele Cattaneo, Sottosegretario per le Relazioni Internazionali ed Europee della Regione Lombardia, e Jeffrey Sachs, Direttore del Center for Sustainable Development alla Columbia University. Hanno partecipato inoltre gli Ambasciatori di Angola e Mozambico, insieme ad ex ministri di vari Paesi.

La partecipazione della Sede AICS di Maputo al CEO Dialogue on Southern Africa rappresenta un passo decisivo nella promozione dello sviluppo sostenibile e dell’inclusione socioeconomica nella regione SADC. A partire dal 2024, infatti, la sede di Maputo ha esteso la sua competenza aggiungendo Angola e Zambia ai tre paesi già coperti (Mozambico, Malawi e Zimbabwe), raggiungendo così un totale di cinque paesi della SADC e un bacino di 148 milioni di abitanti. Le collaborazioni avviate dimostrano il forte impegno dell’AICS nel rafforzare il settore agroindustriale per affrontare sfide comuni come gli effetti di El Niño e le crisi alimentari, puntando su partenariati pubblico-privati per stimolare la crescita inclusiva e sostenibile.

 

[1] Le 5 imprese del Mozambico sono: Agromaco, Luteari – Insumos e Serviços Agrícolas, Novo Mundo Comércio e Serviços, Agropecuária Frutas de Révuè, Cooperativa Frutas de Báruè.

[2] Le 2 imprese della Zambia sono: Zamgoat Products e Northwest Crown Fruits.

Giornata Mondiale degli Oceani: Insieme verso la crescita blu

Oggi si celebra la Giornata mondiale degli Oceani. Lo slogan di quest’anno è Rivitalizzazione: un’azione collettiva per l’oceano,un appello affinché ciascuno si dia da fare per riparare i danni che l’umanità continua a infliggere alla vita marina e ai mezzi di sussistenza che l’oceano fornisce.

In Mozambico, il Ministero del Mare, Acque Interne e Pesca, ha organizzato il seminario “Juntos na Rota do Crescimento Azul” (Insieme verso la crescita blu) nella sede del bel Museo del Mar, opera dell’architetto José Forjaz, a Maputo.

Al seminario ha partecipato Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo, impegnata con programmi di cooperazione caratterizzati da un forte interesse per la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere ed in particolare i mangrovieti, con, ad esempio, i programmi “RINO: risorse, innovazione e sviluppo per le aree di conservazione”, “Mangrowth”, e “SECOSUD”.

Gli oratori hanno sottolineato la necessità di aumentare costantemente la consapevolezza personale e collettiva sull’importanza degli oceani, sulle minacce che devono affrontare, sul ruolo cruciale che ognuno svolge nel loro uso sostenibile, nonché sulla chiamata all’azione per il cambiamento dell’atteggiamento di innovazione verso il raggiungimento degli obiettivi dell’ODS14 attraverso la ricerca, la conoscenza e l’accesso/gestione dell’informazione come uno degli strumenti fondamentali per elaborazione di politiche ed altri strumenti di gestione settoriali efficaci.

Hanno suscitato grande interesse le presentazioni relative ad alcune iniziative ed istituzioni operanti nel settore dell’economia blu, come il  Decennio di scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile particolare promosso da UNESCO, un  documento  che sottolinea l’importanza della scienza per conservazione dell’oceano con la finalità promuovere  una gestione sostenibile delle risorse marine, promuovere la salute umana, sbloccare il potenziale di carbonio blu e combattere la  pesca illegale;  Il Biofund (www.biofund.org.mz), la Fondazione per la Conservazione della Biodiversità creata come strumento finanziario privato il cui obiettivo è finanziare la conservazione della biodiversità in Mozambico; il fondo ProAZul(www.proazul.gov.mz),  un meccanismo di finanza pubblica che opera in partenariato con diversi settori dello Stato, del settore privato e della società civile affinché le risorse strategiche e finanziarie siano allineate con iniziative efficaci per lo sfruttamento sostenibile delle acque interne, del mare e delle coste, le cui principali aree di intervento sono la gestione sostenibile costiera e delle mangrovie, la pesca e l’acquacultura, la ricerca settoriale, le infrastrutture portuali, il turismo e lo sport; l’ Iniziativa Grande Muralha Azul di IUCN (https://www.iucn.org/news/secretariat/202111/global-launch-great-blue-wall), il cui obiettivo è di creare una rete di aree di conservazione marina per accelerare i progressi verso l’obiettivo di proteggere il 30% degli oceani entro il 2030.

Per quanto riguarda i documenti governativi, sono stati presentati, tra gli altri, il Plano de Ordenamento do Espaço Marítimo (Piano di gestione delle aree marittime) che copre l’intero spazio marittimo del Mozambico e mira a promuove una  pianificazione dello spazio marittimo, rispettando i principi della gestione integrata e dello sviluppo sostenibile; la Estratégia de Desenvolvimento da Economia Azul (Strategia di sviluppo dell’economia blu) – nata dall’analoga strategia a livello continentale –   importante per il Mozambico per favorire la competizione nell’acceso alle risorse marine, aumentare le opportunità di impiego , promuovere l’investimento privato, inclusione sociale e educazione ambientale; e la Estratégia e Plano de Acção Nacional para a Conservação da Biodiversidade em Moçambique  (Strategia e Piano Nazionale per la Conservazione della Biodiversità in Mozambico) che intende tra l’atro promuovere il buono stato ambientale dell’ambiente marino, nonché la prevenzione dei rischi e la minimizzazione degli effetti derivanti da calamità naturali e cambiamenti climatici o dall’azione umana.

 

Analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce

La geomorfologia, l’idrografia, l’orografia e il profilo climatologico del Mozambico rendono il paese particolarmente vulnerabile agli impatti dei fenomeni climatici estremi:  cicloni, inondazioni, temperature e precipitazioni estreme, tutti fenomeni che hanno impatto  negativo sul tessuto sociale, produttivo e sulla economia nazionale.

Inoltre, nel corso degli ultimi decenni, l’intensitá e la frequenza di questi eventi tendono ad aumentare, incrementando i livelli di vulnerabilità, con particolare riferimento alle comunità locali residenti in zone costiere e rurali del Paese.

All’analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce è stato dedicato il seminario “Analisi del rischio e sistemi di allerta precoci per la resilienza climatica”  – organizzato dall’Insituto Nacional de Gestão e Redução do Risco (INGD) dalla OSC italiana WW-GVC, la Fondazione CIMA, con il sostegno e la partecipazione di ECHO, dell’Ambasciata italiana a Maputo e dell’UNDRR –  con l’obiettivo di condividere le conoscenze e le esperienze tra i diversi attori nazionali e internazionali su come la conoscenza del rischio su base scientifica e un sistema di allerta precoce efficiente possano consentire uno sviluppo sostenibile, mitigando le perdite economiche causate da eventi catastrofici e guidando gli investimenti futuri in Mozambico.

La Sede AICS di Maputo, in considerazione dell’impegno profuso nel corso degli ultimi anni in risposta a vari accadimenti climatici estremi (tra gli altri, cicloni Idai e Kenneth e, El Nino) è stata invitata a fornire un contributo di natura tecnica. Per AICS di Maputo, ha partecipato il Titolare di Sede, Paolo Enrico Sertoli, descrivendo la risposta di emergenza della Cooperazione italiana allo sviluppo/AICS negli ultimi anni in Mozambico, attraverso la presentazione delle principali iniziative settoriali implementate dalla Sede. In particolare, é stata presentata la risposta italiana a tre eventi specifici: nel 2015-16, il fenomeno meteorologico di portata globale El Niño che ha causato la peggiore siccità degli ultimi 35 anni nella maggior parte dei Paesi dell’Africa meridionale; il ciclone tropicale Idai (2019) e il ciclone tropicale Kenneth, che ha colpito il Mozambico settentrionale appena sei settimane dopo il ciclone Idai.

La risposta dell’AICS ha gradualmente incluso componenti di conoscenza del rischio e sistemi di allerta precoce multirischio, una best practice che ha coinvolto in modo orizzontale le comunità locali per la loro partecipazione attiva alla implementazione dei piani locali di adattamento al cambiamento climatico.

 

 

Investire nelle donne: accelerare il progresso

Nel giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della donna, vogliamo ricordare il messaggio lanciato da Amélia Andalusa, di Dunda, distretto di Macossa, in provincia di Manica, durante il primo accampamento femminile organizzato a novembre dal Programma DELPAZ: “Il conflitto è un trauma per le donne, in ogni parte della nostra vita. Ma ora vogliamo continuare a vivere in pace e vogliamo essere emancipate, fare agricoltura, piccole imprese, allevare animali, sappiamo anche che esiste l’emancipazione economica digitale, dove possiamo usare i nostri telefoni per commerciare”

Quest’anno, infatti, la Giornata Internazionale della Donna pone al centro dell’attenzione il tema cruciale di “Investire nelle donne: accelerare il progresso”[1]. Un’occasione per riflettere sull’importanza di garantire i diritti delle donne e delle ragazze in tutte le sfere della vita, riconoscendo che ciò non solo alimenta economie prospere e giuste, ma contribuisce anche a preservare un pianeta sano per le generazioni future.

Il rapporto di UNWomen evidenzia che per raggiungere la parità di genere negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono necessari 360 miliardi di dollari all’anno[2]. Tuttavia, l’accento non deve limitarsi all’incremento dei finanziamenti, ma anche alla riforma delle istituzioni a tutti i livelli, affinché la promozione dell’empowerment femminile diventi una priorità politica e un investimento pubblico essenziale.

Per “accelerare il progresso”, UNWomen sottolinea la necessità di garantire l’accesso delle donne a risorse finanziarie, terra, informazioni e tecnologie[3]. Promuovere occupazioni dignitose e sostenibili, riconoscere il valore del lavoro di cura femminile, combattere la violenza di genere e favorire la partecipazione femminile in tutti i processi decisionali sono azioni chiave.

Il programma DELPAZ, un programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione europea, gestito in collaborazione con il Fondo per lo sviluppo del capitale delle Nazioni Unite (UNCDF), e l’agenzia di cooperazione austriaca (ADA),  e implementato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nelle Province di Manica e Tete, e ADA nella provincia di Sofala, si impegna a tradurre questi principi in azioni concrete. Lavorando a stretto contatto con le istituzioni locali, DELPAZ promuove investimenti in infrastrutture pubbliche per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle risorse e migliorare l’autonomia femminile.

DELPAZ adotta un approccio inclusivo, lavorando sulla sensibilizzazione delle comunità riguardo alla costruzione della pace, inclusione sociale e lotta alla violenza di genere, creando opportunità di autoimpiego attraverso corsi di formazione professionale e il supporto all’avvio di microimprese, con particolare attenzione all’empowerment economico delle donne. E lo fa partendo dalle voci, dai punti di vista, dalla creazione di spazi per le donne – elementi fondamentali dell’agency delle donne. 

Un esempio tangibile dell’impegno di DELPAZ è l’Accampamento Solidale nel Distretto di Báruè, Provincia di Manica, organizzato nel mese di novembre 2023. Questa pratica collettiva promuove la solidarietà, inclusione e diversità, rafforzando il ruolo delle donne come attori locali e costruendo la loro leadership. Attraverso questi accampamenti, le donne partecipano attivamente ai processi decisionali, identificano vulnerabilità e bisogni, costruendo alternative concrete supportate dal programma. Così, vogliamo celebrare questo 8 marzo 2024 condividendo la Dichiarazione elaborata dalle donne e dagli uomini che hanno partecipato all’Accampamento solidale.

Quel giorno, Amélia Andalusa è stata molto chiara: “Abbiamo già il nostro gruppo di risparmio e dobbiamo sensibilizzare altre donne. Ecco perché vogliamo altri campi come questo! Dovrebbero essere organizzati in tutti i distretti, replicati e tenuti nelle comunità, perché è così che si rafforzano le donne e anche gli uomini.”

L’AICS intensifica il suo impegno attraverso iniziative focalizzate sull’accesso delle donne alle risorse finanziarie, terra e Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC). Progetti come “Coding Girls” mirano a potenziare le competenze delle donne, aprendo nuove opportunità di accesso a lavori dignitosi nell’ambito delle TIC. Inoltre, iniziative come “As Mulheres do SUSTENTA” contribuiscono concretamente alla promozione della parità di partecipazione e leadership femminile nelle zone rurali.

L’impegno di AICS, così come nel Programma DELPAZ, riflette un approccio olistico e mirato per affrontare le disparità di genere, fornendo soluzioni concrete e sostenibili per garantire il benessere e l’empowerment delle donne nel 2024 e oltre.

[1]   https://www.unwomen.org/en/news-stories/announcement/2023/12/international-womens-day-2024-invest-in-women-accelerate-progress

[2] https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2023/09/progress-on-the-sustainable-development-goals-the-gender-snapshot-2023

[3] https://www.unwomen.org/en/news-stories/explainer/2024/02/five-things-to-accelerate-womens-economic-empowerment

 

Macfrut 2024 presentata a Maputo

Presentata a Maputo, davanti ad un nutrito gruppo di operatori, la prossima edizione di Macfrut, in programma al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio 2024.

All’evento hanno partecipato operatori mozambicani, l’Ambasciatore italiano Gianni Bardini, il Direttore ICE a Maputo, Paolo Gozzoli, il Titolare della Sede Regionale AICS di Maputo, Paolo Sertoli insieme ad alcuni funzionari dell’Ufficio VI AICS e numerosi rappresentanti di organismi internazionali, quali FAO e UNIDO.

Il Mozambico, che ha partecipato in passato in varie edizioni di Macfrut, ha assoluto e urgente bisogno di incrementare la propria produzione ortofrutticola e di creare una catena del freddo oggi molto carente, tanto che oltre un terzo della produzione interna si perde prima di arrivare nei mercati. I prezzi della frutta e della verdura sono molto alti perché gran parte della produzione viene importata, principalmente dal Sudafrica ma anche da altri paesi della regione o addirittura da India e Cina.

“La ricerca di tecnologia e di banche interessate in investire nella nostra agricoltura sono i principali motivi che ci spingono a partecipare alla Macfrut – ha commentato Alcides Cintura, rappresentante del Conselho Empresarial Provincial della provincia di Manica – ma vorremmo che gli organizzatori e il sistema Italia ci aiutassero a portare giovani a presenziare alle manifestazioni della fiera e vedere con i propri occhi che l’agricoltura non è fatta solo di zappa e sementi, ma offre infinite possibilità”.

Anche Jaime Comiche, rappresentante di UNIDO, ha sottolineato la necessità di puntare molto sulla partecipazione di giovani, con visite tecniche guidate, estremamente importanti da un punto di vista di vista formativo e di innovazione.

Alberto Giani, team leader del settore agricoltura di AICS Maputo, ha ricordato come la partecipazione passata di alti funzionari del Ministero dell’Agricoltura del Mozambico alla MacFrut abbia supportato l’elaborazione del progetto del Centro Agro-Alimentare di Manica (CAAM) –   credito agevolato di 35 milioni di euro concordato con il governo italiano – il cui accordo è attualmente in fase di firma da parte del Governo mozambicano.

Nella capitale mozambicana Valentina Piraccini e Chiara Campanini, rappresentanti di Cesena Fiera, hanno illustrato le opportunità che la rassegna offre al settore e all’intera filiera ortofrutticola, sottolineando come una delle attività che portano a considerare Macfrut “aperto tutto l’anno” è la spinta all’internazionalizzazione che la rassegna compie nei confronti dell’intera filiera ortofrutticola fra un’edizione e l’altra. La novità che hanno presentato a Maputo è la Macfrut Academy, l’innovativa piattaforma digitale e formativa di Macfrut, che si rivolge ai professionisti del settore con video-lezioni mirate ad approfondire temi di interesse globale, singole filiere, tecniche di produzione e tecnologie, fungendo da vero e proprio hub per rimanere connessi con il settore a livello internazionale 365 giorni all’anno.

Federica de Gaetano, funzionaria dell’Ufficio VI di Aics ha illustrato la strategia della cooperazione italiana per lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare.

Dal dibattito seguito a questa “fase” di illustrazione, gli operatori presenti hanno dato conferma del loro forte interesse alla partecipazione a Macfrut.

 

 

 

 

Un baobab, una colomba e i colori del Mozambico. DELPAZ, a fianco delle comunità 

Il simbolo scelto per il programma di cooperazione delegata DELPAZ è bellissimo e parla le lingue del Centro del Mozambico, le lingue di tutti i mozambicani che sognano la pace e vogliono vivere in pace, stanchi di una guerra che ha devastato le loro vite.  

Si è tenuto il 27 giugno a Chimoio lincontro del primo Comitato di coordinamento della Provincia di Manica del programma DELPAZ, il programma di cooperazione delegata finanziato dalla Unione Europea, in dialogo permanente con il Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione del Mozambico, con lobiettivo globale di sostenere la consolidazione della pace in 14 distretti colpiti dal conflitto militare, a Sofala, Manica e Tete.

Erano presenti tutti i rappresentanti dei cinque distretti beneficiari del programma (Gondola, Bárue, Guro, Macossa e Tambara) che hanno partecipato attivamente dissipando dubbi e  incertezze sul programma  del valore di 29 milioni di euro –  che, nei prossimi tre anni, implementerà azioni concrete per lo sviluppo socioeconomico nelle tre Province del Mozambico più direttamente coinvolte nel conflitto, terminato con lAccordo di Pace e Riconciliazione firmato ad Agosto del 2019 tra il Governo del Mozambico e il partito RENAMO. 

Lavorare fianco a fianco con le comunità, ascoltare le esigenze, i bisogni e i sogni delle persone affinchè possano sentirsi parte attiva della società, possano tornare a vivere con serenità. I beneficiari di DELPAZ sono i governi locali, le comunità e le famiglie, con unattenzione speciale per le donne, i giovani e gli ex-combattenti.  

DELPAZ è stato concepito proprio sulla base di processi partecipativi,  guidati dai principi di inclusione, pluralismo e giustizia sociale perché consolidare la pace significa saper accogliere, costruire ponti, allargare gli orizzonti, creare partenariati al di là delle frontiere, riconoscere il legame tra le nostre scelte e l’impatto sugli altri, secondo le parole di Giulia Zingaro, Team Leader AICS Maputo per il programma DELPAZ.

DELPAZ è finanziato dalla Unione Europea e implementato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nelle Province di Manica e Tete, mentre la provincia di Sofala è a carico dellAgenzia di Cooperazione Austriaca. Il segretariato è di competenza del Fondo di Sviluppo di Capitale delle Nazioni Unite (UNCDF). 

Una lunga storia di amicizia e cooperazione lega la Coooperazione italiana con la Provincia di Manica, storia che sarà arricchita ancor di più attraverso il programma DELPAZ che rappresenta per AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace, migliorando le condizioni di vita delle comunità rurali attraverso lo sviluppo economico locale. 

Oggi più che mai sappiamo che senza pace non c’è legge, senza rispetto per l’ambiente non c’è libertà, senza uguaglianza non c’è giustizia sociale, senza rappresentanza non c’è democrazia, senza sviluppo non c’è pace  ha detto Paolo Enrico Sertoli.  –  DELPAZ rappresenta per l’AICS l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una cultura di pace

Il consolidamento della pace a partire dalle realtà locali passa anche attraverso la definizione di una governance inclusiva e di una pianificazione e un bilancio a livello locale, in grado di individuare le priorità per la popolazione e il territorio  ha sottolineato il Direttore di AICS Maputo –  per aumentare gli investimenti pubblici e la fornitura di servizi di base nelle comunità. Imparare a scegliere tra grandi interventi strutturali e interventi più piccoli ma necessari; conservazione e diffusione della cultura e attività produttive intensive o su larga scala; ambiente e grandi opere. Lo faremo insieme, nel corso del programma.

 

Sempre più stretti i lacci di amicizia tra AICS e la Provincia di Manica

Il Titolare di AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha incontrato, in due incontri separati,  a Chimoio, la Governatrice della Provincia di Manica, Francisca Tomás, e il Segretario di Stato, Edson Macuácua, in occasione del primo Comitato

@AICS Maputo

provinciale di coordinamento del programma di cooperazione delegata DELPAZ.

Questi incontri di cortesia con le due massime autorità locali mirano a sviluppare la cooperazione nonché gli scambi di informazioni sugli sviluppi delle attività del programma DELPAZ e i progetti di cooperazione bilaterale di AICS nella provincia di Manica.

Grande soddisfazione è stata espressa dai due governanti per l’approccio partecipativo della cooperazione italiana con le comunità locali. 

“Questi incontri rappresentano un’occasione importante per andare avanti su temi comuni strategici che la Provincia di Manica e la Cooperazione Italiana hanno voluto mettere in connessione tra loro per raggiungere risultati importanti nel futuro breve”,  ha detto il Titolare di AICS Maputo.  

“Ora è il momento di trasformare questi progetti in fatti concreti e tangibili e il ruolo delle comunità locali sarà certamente determinante”, ha affermato la Governatrice di Manica.  

“L’ambizione deve essere quella di concentrarsi sulle potenzialità della Provincia di Manica, soprattutto in ambito agricolo – ha sottolineato il Segretario di Stato – per aiutare a superare le difficoltà nella creazione di catena del valore, non essendoci fabbriche per la lavorazione dei prodotti agricoli né magazzini per la conservazione, creando il tragico paradosso di insicurezza alimentare in una terra con un enorme potenziale agricolo”.