Giornata Internazionale dell’Istruzione

© Marco Palombi

 

Oggi celebriamo la Giornata Internazionale dell’Istruzione, con il tema di quest’anno: “Intelligenza Artificiale e Istruzione: preservare l’autonomia umana in un mondo di automazione”.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha svolto un ruolo fondamentale nel rafforzamento del sistema educativo in Mozambico, con un’attenzione particolare al settore universitario. L’Università Eduardo Mondlane (UEM), la più grande e importante del paese, è uno dei principali partner dell’AICS. Questo sostegno mira non solo a migliorare le capacità istituzionali dell’UEM, ma anche a combattere una delle principali sfide del Mozambico: l’elevata disoccupazione giovanile[1].

Nel 2023, come parte degli sforzi per aumentare l’occupabilità, promuovere l’imprenditorialità e stimolare l’innovazione, è stata inaugurata una incubatrice di imprese presso l’UEM. Questa iniziativa fa parte di due progetti finanziati dall’AICS: Coding Girls[2] e ICT4DEV[3].

Nell’incubatrice, che ha già accolto 33 start-up in vari settori come educazione online, microfinanza e agro processamento, i giovani hanno accesso a formazione pratica in marketing digitale, elaborazione di piani aziendali e imprenditorialità digitale. Inoltre, possono approfittare di una rete di contatti che facilita l’espansione e il rafforzamento delle loro idee. Secondo Leila Mutuque, coordinatrice dell’incubatrice, è stato fatto un grande investimento nel settore tecnologico. “Poiché la tecnologia e l’intelligenza artificiale rappresentano il futuro del mondo, abbiamo dedicato particolare attenzione a questo settore e crediamo che questo sia il momento ideale per lo sviluppo di soluzioni innovative,” afferma.

Una delle start-up sostenute dall’incubatrice è la Credit Flow, una fintech[4] che cerca di promuovere l’educazione finanziaria e l’inclusione finanziaria in Mozambico. La start-up utilizza una piattaforma innovativa che facilita l’erogazione di crediti, mettendo in contatto piccole imprese e individui che necessitano di finanziamenti con banche e altre istituzioni finanziarie. Inoltre, la start-up ha sviluppato un’applicazione mobile disponibile per dispositivi Android e iOS. Attraverso l’app, gli utenti possono richiedere credito in modo rapido e sicuro. “Attraverso questa applicazione, vogliamo stimolare l’imprenditorialità e, di conseguenza, aumentare l’occupabilità tra i giovani,” afferma José Matingue, fondatore di Credit Flow.

L’educazione apre le porte e le finestre dell’immaginazione,” afferma Julia Delfino Cossa, una delle socie fondatrici della start-up Maria EBB, che si dedica all’educazione online nel settore universitario come mezzo per espandere l’accesso all’apprendimento in Mozambico. “Con la nostra piattaforma online, chiunque può imparare da qualsiasi luogo, con orari flessibili,” aggiunge. Il contenuto disponibile sulla piattaforma è sviluppato da professori universitari e passa attraverso un rigoroso processo di verifica.

Per lo sviluppo della piattaforma, il gruppo si è ispirato ai modelli di business di piattaforme conosciute a livello mondiale come Duolingo e Babbel, adottando un approccio simile di monetizzazione: una versione gratuita completata da funzionalità avanzate disponibili mediante abbonamento a pagamento, oltre a pubblicità.

Il grande punto di forza di Maria EBB è l’integrazione di nuove tecnologie e intelligenza artificiale per personalizzare l’esperienza di apprendimento. La piattaforma utilizza risorse come lettura bionica e lettura robotica, adattandosi alle esigenze individuali di ciascun utente. “Sappiamo che esistono diversi tipi di persone che imparano in modi differenti. Per questo vogliamo offrire un’istruzione personalizzata,” spiega Julia.

Le start-up Maria EBB e Credit Flow sono esempi di aziende che utilizzano le nuove tecnologie per promuovere l’educazione, sia nel settore accademico che finanziario. Entrambe hanno l’obiettivo di aumentare le competenze dei giovani, contribuendo a fronteggiare l’elevata disoccupazione nel paese.

Come spiega Leila Mutuque, nel contesto mozambicano, molti giovani continuano a privilegiare la ricerca di un impiego piuttosto che considerare l’imprenditorialità come alternativa per creare e generare il proprio lavoro. Tuttavia, osserva un cambiamento graduale in questa realtà: “Già vediamo la creazione di imprese attraverso start-up che cercano soluzioni ai problemi del paese, generando al contempo autoimpiego.”

L’incubatrice di imprese della UEM, inaugurata con il supporto dell’AICS, è un primo passo importante in questo processo. Offre il supporto necessario affinché i giovani sviluppino le loro idee e iniziative, fungendo da spazio sicuro dove le start-up possono crescere e testare le loro soluzioni.

[1] Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di disoccupazione giovanile, in particolare per i giovani tra i 15 e i 24 anni, è circa il 40%.

[2] Il progetto Coding Girls, con un finanziamento di 1,4 milioni di euro, promuove (e in parte supporta) le scelte di studi universitari e corsi in discipline tecnico-scientifiche (in particolare Informatica) per ragazze delle scuole secondarie. L’iniziativa introduce le partecipanti alla programmazione digitale, dopo un perfezionamento delle basi (pacchetto MS Office), con corsi tenuti nelle delegazioni dell’Istituto Nazionale di Governo Elettronico (INAGE) in 9 province, della durata di circa 2 mesi.

[3] Il progetto CT4DEV – Formazione di studenti, docenti e ricercatori nel campo delle Tecnologie, ha un finanziamento di 1,2 milioni di euro. In collaborazione con il Centro Informatico dell’UEM (CIUEM) e il DEIB del Politecnico di Milano, vengono implementate attività di formazione nell’ambito delle TIC, rivolte a studenti, ricercatori e docenti nell’area STEM. L’obiettivo generale dell’iniziativa è contribuire all’incremento della ricerca scientifica, delle capacità tecnologiche del settore industriale e promuovere l’innovazione.

[4] Fintech (tecnologia finanziaria) è un approccio tecnologico utilizzato per fornire servizi finanziari in modo digitale. Il termine Fintech è utilizzato sia per identificare le aziende startup nel settore finanziario, sia per i prodotti digitali che esse offrono, come applicazioni, software e altre tecnologie.

 

Distribuzione di sementi nel distretto di Tambara come risposta alla insicurezza alimentare

Il 13 gennaio 2025, nelle località di Nhacalapo e Miteme, nel distretto di Tambara (provincia di Manica), AICS-Maputo ha realizzato la distribuzione di kit di sementi di mais e fagiolo (per un totale di una tonnellata) che hanno beneficiato 67 piccoli produttori, di cui più della metà erano donne. Questa attività fa parte della risposta alla insicurezza alimentare causata dal fenomeno El Niño, sviluppata da AICS in collaborazione con il Governo della Provincia di Manica e il Distretto di Tambara.

La provincia di Manica sta affrontando gli effetti del fenomeno El Niño, che ha causato una grave siccità, colpendo circa 1,8 milioni di persone. Il mese di febbraio 2024 è stato il più secco degli ultimi 100 anni (fonte OCHA 2024). I numeri confermano questo scenario allarmante, con 166.126 persone che affrontano insicurezza alimentare acuta e circa 49.384 in situazione di emergenza nella provincia di Manica. Questo comporta il 39,1% dei bambini sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione cronica.

Di fronte a questo scenario allarmante, AICS ha unito gli sforzi con il Governo del Mozambico per combattere la fame e aumentare la produzione agricola nella provincia di Manica, sia attraverso la distribuzione di sementi effettuata oggi, sia tramite progetti che mirano a migliorare la sicurezza alimentare nella regione. Inoltre, su richiesta del Segretario di Stato della Provincia, AICS aveva già consegnato 1.100 kg di sementi di fagiolo nel maggio dello scorso anno.

La distribuzione nel distretto di Tambara fa parte dell’iniziativa “Più resilienza, più comunità: rafforzamento della resilienza delle comunità più esposte a disastri ambientali nelle province di Manica e Tete“, implementata da un consorzio guidato da WeWorld GVC, con la collaborazione di CUAMM e AIFO, in partenariato con l’ONG locale SEPPA.

Il progetto è iniziato il 1° ottobre 2024 e ha come obiettivo aumentare la resilienza delle comunità più vulnerabili nelle aree più colpite da eventi climatici estremi, con un approccio di genere e inclusivo, in linea con il nesso tra salute e clima. Il progetto copre i distretti di Tsangano e Doa, nella provincia di Tete, e Guru e Tambara, nella provincia di Manica, concentrandosi sul ripristino dei servizi essenziali di salute, agricoltura e infrastrutture, oltre a rafforzare i governi locali nella gestione anticipata dei disastri e nella preparazione per le emergenze, come nel caso del fenomeno El Niño.

Eneida, la giovane elettricista che vuole trasformare il suo tranquillo villaggio con l’illuminazione intelligente

Spinta dall’amore per l’elettricità, Eneida Piedade Domingos, 24 anni, è stata ispirata a trasformare il suo tranquillo villaggio nell’interno del distretto di Guro con un’illuminazione intelligente, dopo aver beneficiato del corso di installazione elettrica promosso nell’ambito del programma DELPAZ.

Figlia di un ex guerrigliero della Renamo, racconta che il conflitto armato nel suo distretto ha rallentato lo sviluppo, ma anche la forma di illuminazione, che non è in sintonia con l’armonia della luce rispetto alle città sviluppate del paese e del mondo.

“Questa è stata l’occasione che ho trovato per frequentare un corso”, dice, sottolineando che questo le ha permesso di acquisire le conoscenze necessarie per realizzare il sogno di vedere il suo villaggio utilizzare la tecnologia per illuminare le case e le strade. Eneida sottolinea che, sebbene questa tecnica sia già applicata in altre parti del mondo, nel suo distretto è ancora poco utilizzata.

“L’esempio dell’uso delle fotocellule nelle case permette di premere l’interruttore a una certa ora e di illuminare una stanza senza bisogno della presenza umana”, così come l’uso di lampadine intelligenti controllate da app per risparmiare sul consumo di energia nelle case, spiega entusiasta.

Ha sottolineato che “il corso mi ha aiutato a proporre idee per apportare cambiamenti nel mio distretto, come l’utilizzo di oggetti che molte persone già usano” nelle città avanzate.

Eneida ha terminato la scuola dell’obbligo senza aver avuto l’opportunità di una formazione professionale, soprattutto nel campo dell’elettricità, sua passione fin dall’infanzia, e vede in questa opportunità una finestra di cambiamento anche per la sua vita sociale.

“Sono una donna e sono riuscita a frequentare il corso di elettricità; quindi, incoraggio altre donne a seguire questo tipo di formazione e a trovare un lavoro”, per ottenere l’indipendenza economica e ‘non aspettare solo che gli uomini lavorino’.

Insiste sul fatto che le donne dovrebbero essere in grado di sostenere la famiglia da sole e “non solo aspettare l’uomo, aspettare i soldi da qualcuno (…), quindi avere una formazione è importante per essere in grado di sostenere la propria famiglia”, osserva, ringraziando la DELPAZ per i suoi sforzi nel fornire opportunità di formazione ai giovani.

“Sono molto contenta che il programma DELPAZ ci abbia dato questa opportunità di studiare, sono davvero grata, perché anche se non tutti i giovani del mio distretto hanno potuto seguire il corso, mi rivolgerò ad altri giovani per insegnare e insieme trasformare il nostro distretto”, afferma Eneida Piedade Domingos.

Un totale di 100 giovani ha già beneficiato della formazione professionale nei settori della falegnameria, della metallurgia, dell’edilizia, della meccanica e della sartoria nei cinque distretti in cui DELPAZ è implementato nella provincia di Manica.

Il programma DELPAZ presta particolare attenzione alla creazione di opportunità per i giovani, le donne, gli ex combattenti e le loro famiglie.

In tutti e cinque i distretti della provincia di Manica, migliaia di persone hanno già beneficiato di DELPAZ, che sta attuando progetti nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture e dell’imprenditoria per garantire la reintegrazione economica e sociale di tutti gli ex combattenti, delle loro famiglie e delle comunità rurali colpite dal conflitto, al fine di raggiungere una pace duratura in Mozambico.

Il programma del governo mozambicano è finanziato dall’Unione Europea, e insieme a UNCDF è attuato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che implementa DELPAZ nelle province di Manica e Tete, e dall’Agenzia Austriaca per lo Sviluppo (ADA) a Sofala.

 

Marcos Augusto: trasformazione personale e creazione di opportunità per i giovani della sua comunità

Marcos Augusto, con una traiettoria simile a quella di molti giovani del suo villaggio di Mudima, nell’interno nord-occidentale di Gondola, nella provincia di Manica, ha terminato la decima classe e ha trascorso molti anni in attesa di un’opportunità di lavoro nel settore pubblico.

Gli rimaneva solo un anno di “speranza” per il lavoro dei suoi sogni nello Stato – dato che il limite di età per l’ammissione è di 35 anni – quando, all’inizio dell’anno, ha fatto domanda per un posto di formazione in falegnameria, nell’ambito del DELPAZ, un programma del governo mozambicano attuato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), che presta particolare attenzione alla creazione di opportunità per i giovani, le donne, gli ex combattenti e le loro famiglie.

“Ho fatto domanda e sono stato selezionato nelle due fasi che hanno preceduto la formazione e, insieme ad altri tirocinanti, siamo stati ammessi a un corso di formazione che è iniziato il 15 maggio 2024, e ho scelto l’area della falegnameria”, ha spiegato Marcos Augusto, che sta facendo uno stage di un mese.

Ha sottolineato che la formazione in falegnameria è stata la spinta necessaria per prendere il comando della propria carriera. Da allora, ha iniziato a “scrivere” la sua storia – dice Marcos Augusto – abbracciando con dedizione l’opportunità di formarsi in falegnameria, un mestiere con il quale intende creare un’occupazione autonoma e aiutare la sua remota comunità.

“Da dove vivo io alla città di Gondola ci sono 18 chilometri, e per chi ha bisogno di bare per le sepolture, o per far costruire finestre, porte e altri oggetti, arrivarci è parecchio costoso. Per questo ho pensato di fare il falegname locale”, ha detto.

Imparare il mestiere, ha detto, è stato essenziale per pensare di costruire una carriera di successo, che si concentrerà sull’aiutare molti giovani del suo villaggio a uscire dalla disoccupazione, rifugiandosi nella criminalità e nel consumo di droga.

“Ci sono giovani che non lavorano, quindi se scommetto sul lavoro autonomo, con il kit che mi daranno in questa formazione e un po’ di soldi, prenderò dei giovani e li impiegherò nella mia falegnameria. In questo modo, questi giovani non ruberanno e non avranno dipendenze. Lavoreranno nella mia azienda, che voglio far crescere”, ha detto.

Questa formazione è stata parecchio vantaggiosa per lui. Ci sarebbe voluto un sacco di tempo in più per diventare falegname, un desiderio, comunque, che aveva già da tempo anche per seguire le orme di suo zio, lui stesso falegname.

“Mi piacerebbe che il progetto mi fornisse attrezzature manuali ed elettroniche, perché le attrezzature elettriche producono mobili più velocemente di quelle manuali, il che mi aiuterebbe molto a raggiungere il mio obiettivo di impiegare molti giovani della mia zona che non lavorano”, ha detto.

Grazie allo sviluppo delle competenze e della fiducia, Marcos Augusto è grato per l’opportunità offerta da DELPAZ e spera che il programma raggiunga altri giovani nelle province colpite dal conflitto armato.

Un totale di 100 giovani ha già beneficiato della formazione professionale nei settori della falegnameria, del fabbro, dell’edilizia, della meccanica e della sartoria nei cinque distretti in cui DELPAZ è implementato nella provincia di Manica.

Celebrazione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), in collaborazione con il Forum delle Associazioni Mozambicane di Persone con Disabilità (FAMOD) e altri partner, ha celebrato oggi a Maputo la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. L’evento si è svolto sotto il tema “Per l’attuazione della Legge sulla Disabilità in Mozambico”, sottolineando l’importanza di trasformare i principi legislativi in azioni concrete a beneficio delle persone con disabilità.

Quest’anno, la celebrazione in Mozambico assume un significato particolarmente profondo grazie alla recente approvazione della Legge per la Promozione e Protezione dei Diritti delle Persone con Disabilità, la prima normativa specifica adottata dal Parlamento mozambicano il 3 aprile 2024.

L’evento ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali e della società civile, tra cui il Presidente del FAMOD, Cantol Podja, l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Mozambico, Peter Vrooman, e la Vicedirettrice dell’AICS di Maputo, Maria Cristina Pescante. Presenti anche rappresentanti di ONG italiane come ACAP, AIFO e CUAMM, insieme ad altri esponenti della società civile impegnati nella promozione dell’inclusione delle persone con disabilità.

La celebrazione si è svolta nel Parco dos Continuadores e si è aperta con una corsa simbolica, emblema dello spirito di inclusione e della promozione dei diritti delle persone con disabilità. All’interno del parco sono stati allestiti diversi stand dedicati a progetti finanziati dall’AICS, tra cui INCLU.DE e il Programma per le Malattie Non Trasmissibili, entrambi volti a rafforzare l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità, con un focus particolare sul settore sanitario.

Il Presidente del FAMOD, Cantol Podja, ha sottolineato che “l’approvazione della prima legge sui diritti delle persone con disabilità rappresenta un’opportunità cruciale per la società di riflettere e rilanciare gli sforzi volti a eliminare disuguaglianze e violazioni dei diritti umani. Tuttavia, tutti noi qui presenti siamo consapevoli che questo è solo un punto di partenza: l’approvazione della legge segna la fine di una fase e l’inizio di un’altra ancora più impegnativa, quella della sua effettiva implementazione.”

La Vice Direttrice dell’AICS, Maria Cristina Pescante, ha ribadito l’impegno della cooperazione italiana, dichiarando: “La promozione dei diritti delle persone con disabilità è una priorità storica per la cooperazione italiana.” Ha poi aggiunto che l’AICS ha collaborato attivamente con istituzioni locali e organizzazioni della società civile italiana “in iniziative mirate all’inclusione e all’empowerment delle persone con disabilità, con un focus particolare sui settori della salute, dell’occupazione e dei diritti umani.”

La celebrazione conferma l’impegno dell’AICS e dei suoi partner nel proseguire gli sforzi per garantire il pieno rispetto e l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità. Questo impegno assume particolare rilevanza alla luce dell’importante traguardo raggiunto dal Mozambico nel 2024, con l’approvazione della sua prima legge dedicata ai diritti delle persone con disabilità.

 

Uniti per l’Uguaglianza: L’impegno di AICS Maputo contro la violenza di genere

In Mozambico, la violenza di genere è una delle principali sfide sociali che colpisce milioni di donne, assumendo diverse forme come abusi economici, fisici e sessuali. Secondo l’UNFPA, circa 35% delle donne mozambicane ha subito violenza fisica o sessuale da parte del partner. Nonostante i progressi compiuti, le disuguaglianze di genere rimangono marcate, con le donne che rappresentano solo il 27% dei membri del parlamento e sono sottorappresentate nelle posizioni decisionali.

Nel contesto internazionale, la Dichiarazione e Piattaforma di Azione di Pechino del 1995 ha fissato obiettivi fondamentali per l’uguaglianza di genere. A 30 anni dalla sua adozione, il Mozambico continua a perseguire questi obiettivi, sebbene la violenza e la discriminazione di genere siano ancora sfide da affrontare.

In occasione dei 16 Giorni di Attivismo contro la violenza di genere, AICS Maputo si unisce alla campagna UNiTE to End Violence Against Women and Girls, sotto il tema “Towards 30 years of the Beijing Declaration and Platform for Action: UNiTE to End Violence Against Women and Girls”. Con l’obiettivo di eliminare la violenza di genere entro il 2030, l’iniziativa mira a garantire che ogni donna e ragazza possa vivere senza paura.

Tra le iniziative più significative di AICS, ricordiamo:

  • DELPAZ, un progetto che supporta lo sviluppo economico locale, migliorando i mezzi di sussistenza nelle zone rurali come chiave per la pace e la stabilità, con un focus particolare su donne e gruppi vulnerabili. Il progetto coinvolge oltre 20.000 beneficiarie nelle province di Manica e Tete, con 15.285 donne a Manica e 5.504 a Tete. Tra i risultati attesi, DELPAZ mira a migliorare le condizioni di vita delle comunità rurali, con un’attenzione specifica alla parità di genere.

 

  • ‘Coding Girls’, che promuove il coinvolgimento femminile nel settore tecnologico, migliorando l’accesso delle ragazze alle tecnologie digitali e sostenendo lo sviluppo di competenze ICT. Il progetto ha formato 586 studentesse delle scuole superiori (16-18 anni) e 80 ragazze universitarie, con la creazione di 7 imprese femminili nel settore ICT, assistite dall’incubatore di imprese CI-UEM – Spazio Innovazione.

 

  • ‘As Mulheres do SUSTENTA’, che coinvolge oltre 8.000 donne, comprese imprenditrici agricole e piccole produttrici. Il progetto promuove la creazione di 2 filiere produttive sostenibili, rafforzando le capacità delle istituzioni pubbliche e sviluppando misure a sostegno dell’imprenditoria femminile, della qualità dei prodotti agroalimentari e della sostenibilità ambientale.

Oggi, vestiti di arancione, simbolo di speranza e di un futuro senza violenza, il nostro team testimonia il suo impegno a continuare a lavorare per un mondo in cui ogni donna e ragazza possa vivere libera dalla paura e dalla discriminazione. 🧡

Participazione di AICS Maputo all’11ª Edizione del CEO Dialogue on Southern Africa organizzato da The European House Ambrosetti (TEHA): Promovendo l’agrobusiness e l’integrazione nei SADC.

La Sede AICS di Maputo, in stretto coordinamento con la Direzione Generale AICS, con la Vice Direzione Tecnica AICS e l’Ufficio VII AICS, ha partecipato all’11ª Edizione del CEO Dialogue on Southern Africa, organizzato da The European House Ambrosetti (TEAH), che si è svolto il 14 e 15 novembre 2024 a Johannesburg. Lanciato nel 2014, questo forum rappresenta la piattaforma a livello di Southern Africa per leader imprenditoriali e istituzionali volta a condividere idee, costruire partenariati ed esplorareopportunità di collaborazione nelle relazioni tra Europa e Africa, con un focus specifico sulla regione SADC. L’obiettivo è promuovere opportunità di business strategiche e rafforzare le relazioni commerciali e politiche tra i due continenti.

In questo contesto, la Sede AICS di Maputo, in collaborazione con le Ambasciate d’Italia a Maputo e Lusaka, con ICE e altri partner, come l’UNIDO e la Confederazione delle Associazioni Economiche del Mozambico (CTA), ha supportato la partecipazione al Forum di cinque imprese provenienti dal Mozambico[1] (in particolare dalla provincia di Manica), e due aziende dallo Zambia[2]. Queste imprese operano in settori come la produzione di ananas essiccato, l’allevamento di capre, la fornitura di input agricoli e la commercializzazione di frutta. Grazie agli incontri Business to Business (B2B) organizzati durante il Forum, le aziende hanno potuto esplorare nuove collaborazioni con CEO e dirigenti provenienti realtá, pubbliche e private, della Regione.

Uno dei temi centrali del Forum è stato il potenziale dell’agroindustria nella regione. In questo ambito, Paolo Enrico Sertoli, Titolare della Sede AICS di Maputo, ha partecipato al panel su “Unlocking Agroindustry Potential: Sustainable and Inclusive Growth for Business and Communities”. Durante il suo intervento, ha sottolineato il ruolo chiave dell’AICS nel supportare l’agrobusiness nella regione SADC, finanziando catene di valore agricole sostenibili e promuovendo partenariati pubblico-privati

A titolo di esempio, ha citato il progetto del Centro Agroalimentare di Manica (CAAM), una delle nove iniziative pilota previste nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, lanciato nel mese di gennaio 2024 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana. L’obiettivo è la costruzione di un centro di agro-processamento nella Provincia di Manica (Mozambico) per supportare le PMI agricole, migliorando la produzione, la trasformazione e l’accesso ai mercati. Come evidenziato da Sertoli: “Grazie alla sua posizione strategica nel Corridoio della Beira, avrà un impatto catalizzatore non solo per il Mozambico, ma anche per i paesi limitrofi, favorendo l’incremento del commercio regionale e lo sviluppo del settore agroalimentare.”

Il progetto è completato da altre iniziative sempre finanziate dalla Cooperazione Italiana allo Svilippo e AICS nella regione (tra le altre, PRODAI e ZIM-MOZA), volte a promuovere l’agro-commercio e a ridurre le barriere per facilitare il commercio regionale.

Il Forum ha visto la partecipazione di illustri personalità, tra cui Enrico Letta, ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Mthuli Ncube, Ministro delle Finanze dello Zimbabwe, Pietro Mininni, CEO di The European House – Ambrosetti Africa, Alberto Vecchi, Ambasciatore d’Italia in Sudafrica, Lorenzo Galanti, Direttore Generale dell’ICE, Riccardo Zani, Direttore Esecutivo di INALCA, Raffaele Cattaneo, Sottosegretario per le Relazioni Internazionali ed Europee della Regione Lombardia, e Jeffrey Sachs, Direttore del Center for Sustainable Development alla Columbia University. Hanno partecipato inoltre gli Ambasciatori di Angola e Mozambico, insieme ad ex ministri di vari Paesi.

La partecipazione della Sede AICS di Maputo al CEO Dialogue on Southern Africa rappresenta un passo decisivo nella promozione dello sviluppo sostenibile e dell’inclusione socioeconomica nella regione SADC. A partire dal 2024, infatti, la sede di Maputo ha esteso la sua competenza aggiungendo Angola e Zambia ai tre paesi già coperti (Mozambico, Malawi e Zimbabwe), raggiungendo così un totale di cinque paesi della SADC e un bacino di 148 milioni di abitanti. Le collaborazioni avviate dimostrano il forte impegno dell’AICS nel rafforzare il settore agroindustriale per affrontare sfide comuni come gli effetti di El Niño e le crisi alimentari, puntando su partenariati pubblico-privati per stimolare la crescita inclusiva e sostenibile.

 

[1] Le 5 imprese del Mozambico sono: Agromaco, Luteari – Insumos e Serviços Agrícolas, Novo Mundo Comércio e Serviços, Agropecuária Frutas de Révuè, Cooperativa Frutas de Báruè.

[2] Le 2 imprese della Zambia sono: Zamgoat Products e Northwest Crown Fruits.

Mozambico – Il caffè del Mozambico protagonista delle pagine della rivista “Coffee Magazine” anche grazie al supporto AICS

La storia del caffè del Mozambico ha ricevuto un’importante visibilità nel numero 49 della rivista “Coffee Magazine[1]”. La pubblicazione sottolinea il fatto che il paese è “casa di specie uniche ed endemiche di caffè lungo la sua costa”. Un esempio notevole è il Coffea zanguebariae, coltivato nell’arcipelago delle Quirimbas, in particolare sull’Isola di Ibo. Nel 1906, questo caffè ha ricevuto una medaglia d’oro alla Feira Internazionale di Lisbona, grazie al suo sapore e aroma unici, che lo distinguono dalle varietà robusta e arabica. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attraverso il progetto MAIS VALOR[2], sostiene l’export e la commercializzazione del caffè di Ibo.

L’articolo esplora anche la coltivazione di un’altra varietà di caffè, la Coffea racemosa, che è stata tradizionalmente prodotta nella Provincia di Inhambane. Nel tempo, il Mozambico ha ampliato la produzione di caffè arabica in altre Province e regioni del Paese, come Niassa, Gorongosa, Tete e Chimanimani. Attualmente, oltre 13 aziende sono coinvolte nella produzione di caffè, che coinvolgono circa 4.000 agricoltori.

Questo progresso nel settore del caffè ha attirato attenzione internazionale, culminando con l’adesione del Mozambico all’Organizzazione Internazionale del Caffè[3] (ICO) nel luglio 2023. Un anno dopo, in sintonia con questo riconoscimento internazionale, l’AICS, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (MADER), l’Associazione Mozambicana dei Coltivatori di Caffè (Amocafé), l’UNIDO e altri partner, ha organizzato il primo Festival del Caffè del Mozambico, nei giorni 14 e 15 giugno 2024.

Il festival, che ha riunito oltre 8.000 partecipanti, ha presentato le diverse varietà di caffè mozambicano, con vari pannelli e presentazioni dinamiche condotte da esperti di paesi come Brasile, Italia, Etiopia e Portogallo. L’evento è stata una celebrazione del caffè mozambicano, evidenziando anche l’unione di due prodotti italiani famosi: il caffè e il gelato, con la degustazione di cinque tipi di gelato al caffè del Mozambico.Il festival ha ricevuto numerosi elogi, con la rivista che ha sottolineato, ad esempio: “i partecipanti hanno lodato la struttura dell’evento, la qualità delle presentazioni e l’esperienza complessiva”.

Questo evento è stato un preludio promettente per rafforzare il settore del caffè del Paese, con l’obiettivo che il Mozambico diventi un attore rilevante nel mercato globale del caffè. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo e AICS, anche attraverso il Piano Mattei (nell’ambito del quale sono previste nuove iniziative settoriali di prossima formulazione), è fortemente impegnata a collaborare con il settore privato, inclusi importanti produttori italiani come Illy e Lavazza, oltre a coinvolgere le autorità governative e i partner internazionali, per promuovere ulteriormente lo sviluppo del settore del caffè.

Il riferimento su Coffee Magazine rappresenta un ulteriore, importante passo avanti verso un progressivo riconoscimento delle potenzialità del settore in Mozambico.

[1] The Coffee Magazine è stata lanciata nel 2012, ispirata dalla crescente cultura del caffè, soprattutto in Sudafrica. La rivista si dedica a celebrare il settore del caffè, coprendo baristi, caffè, competizioni e innovazioni all’interno dell’industria. Negli anni, la rivista ha guadagnato popolarità, venendo pubblicata trimestralmente in formato cartaceo e digitale.

[2] Con il finanziamento della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’United Nation Industrial Development Organization (UNIDO) ha avviato un intervento focalizzato sulla riscoperta delle tradizioni locali e sulla valorizzazione dell’agro-biodiversità che caratterizza il territorio di Ibo e, nel 2019,il progetto Mais Valorcon l’obiettivo di rilanciare il “caffè di Ibo” per accrescere la resilienza della popolazione locale.

[3] L’Organizzazione Internazionale del Caffè (OIC), fondata nel 1963 e con sede a Londra, promuove la cooperazione tra i paesi produttori e consumatori di caffè, sostenendo lo sviluppo sostenibile dell’industria. Attualmente, conta 49 membri, tra cui paesi produttori e consumatori di caffè.

Mozambico – Giornata Mondiale dell’Alimentazione – La Sede AICS di Maputo rinnova il proprio compromesso per la nutrizione e la resilienza in ambito agricolo nella Provincia di Manica

Mozambique, Chimoio, Manica, Agriculture © Andrea Borgarello

Il Mozambico è tra i paesi più colpiti dai cambiamenti climatici. Secondo l’Indice Globale del Rischio Climatico, pubblicato nel 2021 dall’ONG tedesca Germanwatch[1], il paese è stato classificato come il più vulnerabile al mondo a questi impatti. Il rapporto evidenzia le conseguenze già subite dal Mozambico, come i cicloni Idai e Kenneth, oltre a lunghi periodi di siccità.

Attualmente, la Provincia di Manica, nel centro del paese, affronta gli effetti di El Niño[2], che ha provocato una grave siccità, colpendo circa 1,8 milioni di persone. Febbraio 2024 è stato il mese più secco degli ultimi 100 anni[3].

Bartolomeu Tenesse, beneficiario del programma DELPAZ[4], descrive la situazione: “La fame quest’anno è spaventosa. Ci sono famiglie che si alimentano con crusca di mais, frutta e tuberi selvatici.” Aida Diekson, agricoltrice nel distretto di Macossa, e beneficiaria del progetto Mulheres no Sustenta, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS)[5], racconta che “Quest’anno non ha dato nulla. I pomodori, le cipolle e le lattughe si sono seccati.”

I numeri confermano questi racconti allarmanti, con 166.126 persone che affrontano un’insicurezza alimentare acuta e circa 49.384 in situazione di emergenza nella Provincia di Manica. Questo si traduce in un 39,1% dei bambini sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione cronica.

Di fronte a questo scenario allarmante, l’AICS ha unito gli sforzi con il Governo del Mozambico per combattere la fame e aumentare la produzione agricola nella Provincia di Manica[6]. Queste azioni sono ancora più rilevanti, considerando le sfide continue imposte dai cambiamenti climatici e la crescente insicurezza alimentare nel paese.

Per rafforzare questi sforzi, l’AICS, in collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), ha celebrato la Giornata Mondiale dell’Alimentazione a Chimoio, capoluogo della Provincia di Manica, sotto il tema “Il Diritto al Cibo per una Vita e un Futuro Migliore“. In questo contesto, è stata organizzata una serie di attività presso la Scuola del Centro Nhamatsane, che riflettono l’impegno comune a garantire che tutti abbiano accesso a cibo nutriente e di qualità.

Nel suo intervento, Giovanni Barbagli, Responsabile per il Genere e lo Sviluppo Rurale e referente dell’Agenzia a Chimoio, ha sottolineato l’impegno dell’AICS nella Provincia di Manica, evidenziando i vari interventi in corso che mirano a migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione, attraverso varie iniziative[7].

Ha anche sottolineato, ad esempio, che l’agricoltura è uno dei cinque pilastri essenziali del Piano Mattei, approvato quest’anno dal Governo italiano. Barbagli ha inoltre menzionato il Centro Agroalimentare di Manica (CAAM)[8], un investimento di 35 milioni di euro che sarà costruito a Chimoio. Questo centro svolgerà un ruolo cruciale nella promozione di filiere agricole eque e inclusive, aiutando a rafforzare la resilienza degli agricoltori e delle comunità di fronte a fenomeni estremi, come El Niño.

Garantire un mercato sicuro per le produzioni locali è fondamentale per stimolare la crescita agricola e utilizzare al meglio le risorse naturali della Provincia. Il CAAM mira a stabilizzare i prezzi dei prodotti agricoli, aumentando il prezzo d’acquisto ai produttori, riducendo il numero di intermediari e creando una filiera corta tra produttore e consumatore.

Inoltre, si pretende valorizzare i prodotti agricoli attraverso il lavaggio, calibrazione, confezionamento, vendita diretta e all’ingrosso; conservazione e trasformazione delle materie prime per la produzione di succhi, polpe, oli, oli essenziali, frutta secca, disidratata etc. Una volta soddisfatto il mercato interno, il CAAM si propone di guardare all’esportazione, promuovendo le eccellenze agricole del Mozambico sul mercato internazionale.

Situata nel corridoio della Beira, la Provincia di Manica è strategica per la sicurezza alimentare del paese. Il CAAM non solo adotterà tecnologie verdi sostenibili e valorizzerà il ruolo delle donne, ma promuoverà anche l’economia circolare attraverso studi tecnici che miglioreranno la capacità della regione di affrontare le sfide imposte da eventi climatici avversi.

Celebrando la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, l’AICS ribadisce il proprio impegno a sostenere le comunità di Manica, duramente colpite dalla siccità provocata da El Niño. Attraverso progetti agricoli e di resilienza climatica, l’agenzia cerca di garantire l’accesso a cibo sicuro e nutriente, contribuendo a mitigare gli effetti dell’insicurezza alimentare nella regione.

© Andrea Borgarello

[1] Il prossimo rapporto sarà pubblicato nel 2025, presentando una metodologia aggiornata per migliorare la comparabilità tra le classifiche dei paesi e un insieme di dati più sostenibile sugli impatti climatici per le pubblicazioni future.

[2] El Niño è un fenomeno climatico caratterizzato dal riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico, che provoca perturbazioni nei modelli atmosferici. Nella provincia di Manica, in Mozambico, questo fenomeno è stato associato a gravi siccità, in particolare tra il 2015 e il 2016, quando le precipitazioni sono diminuite fino al 50%. Attualmente, la regione sta affrontando nuovamente le sfide legate a El Niño, con previsioni di siccità che influenzano la produzione agricola e aumentano l’insicurezza alimentare

[3]Secondo i dati del rapporto pubblicato dall’OCHA ‘El Niño Humanitarian Overview Southern Africa’.”

[4] DELPAZ, finanziato dall’Unione Europea in Mozambico, è un programma del governo mozambicano che lavora per consolidare la pace in 14 distretti delle province di Manica, Tete e Sofala. Nella provincia di Manica, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) sostiene lo sviluppo economico, collaborando con le autorità locali e con un consorzio di organizzazioni della società civile italiana e locale, guidato da Helpcode.

[5] L’AICS sta attualmente finanziando, implementando 7 interventi nella Provincia di Manica (Mulheres no Sustenta, PRODAI, Programma di Sostegno allo Sviluppo Rurale – PADR, DELPAZ, MAIS VALOR 1, MAIS VALOR 2 e CAAM), ognuno con diversi partner implementatori, ma tutti con un obiettivo comune: sradicare la fame. Questi interventi si concentrano sul sostegno alle piccole e medie imprese agricole, con iniziative che includono la commercializzazione dei loro prodotti, la creazione di punti verdi, la distribuzione di sementi, l’installazione di sistemi di irrigazione, l’agroforestry, l’apicultura, etc., promuovendo così un’agricoltura più resiliente, sostenibile e inclusiva.

[6] Oltre ai vari progetti finanziati dall’AICS nella Provincia di Manica, che mirano a rafforzare la sicurezza alimentare, nel maggio 2024 abbiamo consegnato, su richiesta del Segretario di Stato della Provincia, 1100 kg di semi di fagiolo.

[7] (i) il PSSR (Programma di Sostegno allo Sviluppo Rurale), condotto in partenariato con il FAR, che ha l’obiettivo di sostenere l’agricoltura commerciale e lo sviluppo dell’economia locale, attraverso il rafforzamento dei piccoli produttori e delle organizzazioni comunitarie, nonché delle micro, piccole e medie imprese agricole tramite servizi di assistenza tecnica e finanziaria, l’accesso alla terra e la formalizzazione del suo utilizzo, al fine di migliorare le capacità produttive e facilitare l’accesso al mercato della produzione agro-alimentare;

(ii) l’Iniziativa denominata “As Mulheres no SUSTENTA”, implementata da un consorzio di OSC italiane e mozambicane, rappresentate da Progettomondo, che promuove la partecipazione delle donne nell’economia rurale, attraverso il supporto all’innovazione, con particolare riferimento ai processi produttivi e alla valorizzazione delle catene di valore nel settore agro-alimentare;

(iii) Pro-DAI, Iniziativa realizzata dalla FAO, che mira a ridurre la povertà e migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale attraverso la trasformazione di sistemi alimentari diversificati, innovativi, efficienti, inclusivi e sostenibili, e l’adozione di modelli sostenibili di intensificazione della produzione agricola mediante pratiche adeguate di gestione del suolo e la promozione di sistemi agroforestali intesi a rafforzare la sostenibilità economica, sociale ed ecologica;

(iv) MAIS VALOR II – Migliorare lo sviluppo inclusivo e sostenibile delle filiere di approvvigionamento agricolo, Iniziativa di assistenza tecnica implementata da UNIDO, che mira ad aumentare le capacità locali, l’aggiornamento tecnologico e il trasferimento di know-how per rafforzare i modelli di agribusiness e contribuire allo sviluppo dell’agroindustria in Mozambico, concentrandosi sulla promozione del valore aggiunto e sul miglioramento della trasformazione agricola, con interventi nei settori dell’orticoltura, della produzione di caffè e di cereali.

[8] L’8 luglio 2024 è stato firmato un accordo per lo sviluppo di un centro agroalimentare nella provincia di Manica, Mozambico, nell’ambito della Struttura di Missione per l’Africa Australe del Piano Mattei. L’accordo è stato sottoscritto da Stefano Gatti, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, e da Paolo Lombardo, Direttore Cooperazione Internazionale di Cassa Depositi e Prestiti, insieme a Ernesto Max Elias Tonela, Ministro dell’Economia e delle Finanze del Mozambico. Questo progetto, del valore di 38 milioni di euro, mira a rafforzare la sicurezza alimentare e promuovere l’agricoltura sostenibile.

Cerimonia di inaugurazione dei lavori di infrastruttura della Stazione di Biologia Marina di Inhaca

Il 14 ottobre u.s., si è svolta sull’isola di Inhaca (Provincia di Maputo, Mozambico) la cerimonia di inaugurazione dei lavori di riqualificazione/costruzione di parte delle infrastrutture della Stazione di Biologia Marina di Inhaca (EBMI), dell’Universidade Eduardo Mondlane (UEM). L’evento ha visto, tra gli altri, la presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, del Vice-Ambasciatore, Eugeniu Rotaru, del Titolare dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e del Magnifico Rettore dell’Università Eduardo Mondlane (UEM), Manuel Guilherme Júnior, insieme ad altre autorità governative, donatori e rappresentanti delle autorità locali e religiose.

L’AICS sta appoggiando l’EBMI attraverso diversi programmi, afferenti al settore ambientale (in particolare, Mangrowth, RINO e BioForMoz), contribuendo alla formazione di risorse umane e alla riabilitazione e costruzione di alcune infrastrutture, con l’obiettivo di appoggiare il trasferimento di conoscenze e la formazione delle competenze scientifiche locali, nel tentativo di “decolonizzare” la ricerca e la gestione delle risorse naturali del Mozambico.

Tra i lavori effettuati presso la EBMI, spiccano la riqualificazione dei dormitori e del refettorio, oltre alla nuova costruzione del laboratorio di ricerca che doterà la Stazione dei locali e degli equipaggiamenti adatti a compiere ricerche scientifiche sia in ambito secco e sia in ambito umido.

La delegazione, accolta dalle massime cariche del Municipio di Inhaka ha avuto modo di visitare le infrastrutture. I nuovi dormitori, con capacità di ospitare 58 studenti e docenti, cosi come il refettorio e il laboratorio, sono indispensabili per mettere a disposizione le condizioni ottimali ai ricercatori nazionali e internazionali coinvolti nello studio della ricca biodiversità dell’isola, che per la maggior parte è identificata come riserva naturale e ospita vari biomi, dalle barriere coralline più a sud del pianeta, a dune, mangrovie, aree umide e ospita tra le altre cose famiglie di Dugonghi (considerata a livello mondiale una specie vulnerabile). Durante la cerimonia si è potuto constatare l’utilizzo delle nuove infrastrutture che in questi giorni ospitano studenti italiani e mozambicani che partecipano alla seconda edizione della Summer School, un programma che, con il supporto del progetto Mangrowth, è focalizzato sullo studio degli habitat a mangrovie. La delegazione ha avuto l’opportunità di interagire con gli studenti e conoscere i loro lavori.

La delegazione ha anche visitato le infrastrutture che ospiteranno il laboratorio, che avrà la capacità di accogliere almeno 10 ricercatori contemporaneamente. Il laboratorio è composto da un laboratorio umido, utilizzato per lo studio di campioni biologici marini in condizioni controllate, e un laboratorio secco, destinato all’analisi di campioni prevalentemente terrestri e all’elaborazione dei dati. Questi due tipi di laboratori sono fondamentali per un’indagine completa sugli ecosistemi marini e costieri dell’isola di Inhaca. Difatti la EBMI ospita i ricercatori mozambicani della UEM e di altre istituzioni nazionali così come di istituzioni dell’Africa australe per svolgere ricerche sulla tutela della biodiversità marina.

L’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, Gianni Bardini, ha sottolineato che “La ricerca e la protezione dell’ambiente marino sono ancora più cruciali nel contesto della preservazione ambientale, poiché i danni causati alle risorse marittime, sebbene meno visibili rispetto a quelli terrestri, sono enormi.” Ha anche ribadito che “L’ambiente è fondamentale per tutti noi, essendo essenziale per garantire e promuovere un futuro per le nuove generazioni. Abbiamo una responsabilità morale importantissima: consegnare il pianeta ai giovani nelle condizioni migliori.”

Da parte sua, il Rettore dell’Università Eduardo Mondlane, Manuel Guilherme Júnior, ha ringraziato il governo italiano “il nostro partner, che ci ha sostenuto negli ultimi 45 anni. Questa cooperazione è stata importante per l’UEM e ha permesso che l’UEM raggiunga le mani dei mozambicani, attraverso le azioni di insegnamento, nell’ambito della ricerca e anche dell’estensione e dell’innovazione.” Ha anche avvertito sull’importanza della sostenibilità, “non solo in termini di scienza e ricerca, ma anche nella preservazione delle infrastrutture qui costruite, affinché possano durare e beneficiare non solo questa generazione, ma anche le future, che avranno bisogno di queste strutture.”

L’evento si è concluso con una visita al Museo dell’EBMI, dove un tecnico ha evidenziato la ricca storia della stazione, fondata nel 1951, e le oltre 12.000 specie registrate a Inhaca, comprese oltre 150 specie di coralli, 300 specie di uccelli e quattro specie di tartarughe. Il tecnico ha presentato alcuni esemplari, come uno scheletro di dugongo, un animale in via di estinzione che, grazie agli sforzi dei partner, compresa la Cooperazione Italiana, sta tornando nelle acque di Inhaca.