Recupero della resilienza multidimensionale nei distretti di Ibo e Búzi

Beira, Giovedi 4 Novembre 2021 – Lanciato con successo il progetto “Recupero della resilienza multidimensionale nei distretti di Ibo e Búzi”, finanziato da AICS nell’ambito del Programma “RINO – Risorse, Innovazione e Sviluppo per le Aree di Conservazione”, del valore di 9,5 milioni di euro. Organizzata dal partner UN-Habitat, esecutore dell’iniziativa insieme a UNESCO ed ILO, la cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Esecutivo del GREPOC (Gabinete de Reconstrução Pós-Ciclone) Paulo Mandlate, della Direttrice della Sede AICS di Maputo Ginevra Letizia, del Governatore del Distretto di Ibo Issa Satar Momade e dei rappresentanti delle Agenzie UN coinvolte.

Per un valore di 2,7 milioni di euro, il progetto ha durata triennale e punta sull’adozione multidimensionale ed integrata di due diverse metodologie per il recupero resiliente: una per le aree soggette a ciclone e una per quelle colpite da alluvioni, selezionando – d’accordo con le priorità del Piano di ricostruzione post-ciclone – i Distretti di Ibo e Buzi. L’iniziativa servirà anche da quale modello pilota.

Nello specifico, le quattro componenti mirano a (i) sviluppare quadri di azione locale per il recupero fisico, sociale ed economico e la resilienza post-catastrofe; (ii) accompagnare la riabilitazione sostenibile e resiliente del patrimonio fisico e culturale locale, con attenzione agli impatti ambientali; (iii) consentire la ricostruzione sostenibile degli insediamenti umani; (iv) facilitare la ripresa socioeconomica e la creazione di posti di lavoro.

Il ciclone Idai e Kenneth nel 2019, così come Eloise nel 2021, hanno causato danni significativi in ​​tutto il paese; in particolare Idai ha provocato inondazioni nei fiumi Pungué e Búzi, colpendo aree urbane, periurbane e rurali. In totale, più di 17.000 famiglie sono state spostate a causa dell’impatto del ciclone, di cui 11.300 nella sola provincia di Sofala. Successivamente, il ciclone Kenneth ha causato danni significativi nel Nord del paese. Nel distretto di Ibo, circa il 90% delle abitazioni è stato danneggiato parzialmente o del tutto, insieme alla maggior parte dei mezzi di sussistenza e delle infrastrutture pubbliche. L’immenso patrimonio architettonico, storico e culturale di questa zona si e’ fatto ancora più vulnerabile; di conseguenza, queste due aree di intervento richiedono un approccio multidimensionale per supportarne il recupero.

 

Analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce

La geomorfologia, l’idrografia, l’orografia e il profilo climatologico del Mozambico rendono il paese particolarmente vulnerabile agli impatti dei fenomeni climatici estremi:  cicloni, inondazioni, temperature e precipitazioni estreme, tutti fenomeni che hanno impatto  negativo sul tessuto sociale, produttivo e sulla economia nazionale.

Inoltre, nel corso degli ultimi decenni, l’intensitá e la frequenza di questi eventi tendono ad aumentare, incrementando i livelli di vulnerabilità, con particolare riferimento alle comunità locali residenti in zone costiere e rurali del Paese.

All’analisi del rischio e ai sistemi di allerta precoce è stato dedicato il seminario “Analisi del rischio e sistemi di allerta precoci per la resilienza climatica”  – organizzato dall’Insituto Nacional de Gestão e Redução do Risco (INGD) dalla OSC italiana WW-GVC, la Fondazione CIMA, con il sostegno e la partecipazione di ECHO, dell’Ambasciata italiana a Maputo e dell’UNDRR –  con l’obiettivo di condividere le conoscenze e le esperienze tra i diversi attori nazionali e internazionali su come la conoscenza del rischio su base scientifica e un sistema di allerta precoce efficiente possano consentire uno sviluppo sostenibile, mitigando le perdite economiche causate da eventi catastrofici e guidando gli investimenti futuri in Mozambico.

La Sede AICS di Maputo, in considerazione dell’impegno profuso nel corso degli ultimi anni in risposta a vari accadimenti climatici estremi (tra gli altri, cicloni Idai e Kenneth e, El Nino) è stata invitata a fornire un contributo di natura tecnica. Per AICS di Maputo, ha partecipato il Titolare di Sede, Paolo Enrico Sertoli, descrivendo la risposta di emergenza della Cooperazione italiana allo sviluppo/AICS negli ultimi anni in Mozambico, attraverso la presentazione delle principali iniziative settoriali implementate dalla Sede. In particolare, é stata presentata la risposta italiana a tre eventi specifici: nel 2015-16, il fenomeno meteorologico di portata globale El Niño che ha causato la peggiore siccità degli ultimi 35 anni nella maggior parte dei Paesi dell’Africa meridionale; il ciclone tropicale Idai (2019) e il ciclone tropicale Kenneth, che ha colpito il Mozambico settentrionale appena sei settimane dopo il ciclone Idai.

La risposta dell’AICS ha gradualmente incluso componenti di conoscenza del rischio e sistemi di allerta precoce multirischio, una best practice che ha coinvolto in modo orizzontale le comunità locali per la loro partecipazione attiva alla implementazione dei piani locali di adattamento al cambiamento climatico.

 

 

L’acqua: uno strumento di pace

Si celebra oggi,  22 marzo, la Giornata mondiale dell’acqua, una data cruciale che ci ricorda l’importanza di questa risorsa vitale per la sopravvivenza umana e l’equilibrio degli ecosistemi. Il tema di quest’anno, “Sfruttare l’acqua per la pace”, sottolinea la capacità dell’acqua di promuovere la pace e la cooperazione tra comunità e Paesi.

In Mozambico, la parola “acqua” inizia con la “m”. Mati, massi, mazhi, matchi, mave, madzi, maze, madi, madji – tutte queste varianti risuonano con la radice “m” e sono strettamente legate alla fertilità, alla vita e alla femminilità. L’acqua, come una donna incinta, si adatta alle circostanze, supera gli ostacoli e dà vita alla vita. È una metafora potente che riflette la natura trasformativa e vitale dell’acqua.

Tuttavia, quando l’acqua è scarsa o inquinata, quando le persone hanno un accesso diseguale o non hanno alcun accesso, possono sorgere tensioni tra le comunità e i Paesi. Il cambiamento climatico sta esacerbando queste sfide, rendendo ancora più urgente la necessità di unirsi per la protezione e la conservazione di questa preziosa risorsa.

In risposta a crisi come l’epidemia di colera in Mozambico, le organizzazioni internazionali, in collaborazione con le istituzioni mozambicane come il Fondo centrale di risposta alle emergenze (CERF), hanno svolto un ruolo cruciale, fornendo finanziamenti per garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base a centinaia di migliaia di persone. L’acqua contaminata è il principale mezzo di trasmissione del colera; quindi, garantire l’accesso all’acqua potabile è un modo efficace per fermare l’epidemia. La cooperazione internazionale, compreso l’investimento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nel CERF, dimostra la forza della solidarietà e della cooperazione globale.

Inoltre, iniziative come il workshop sul monitoraggio e la qualità dell’acqua che si è svolto dal 28 al 29 novembre 2023, organizzato dal centro di biotecnologia dell’Università “Eduardo Mondlane” (UEM) con il supporto dell’AICS, evidenziano l’impegno costante per una gestione sostenibile delle risorse idriche: sono state evidenziate le sfide che il Mozambico deve affrontare, soprattutto dopo eventi meteorologici estremi come i cicloni, e l’importanza della cooperazione internazionale e dello scambio di conoscenze per affrontare queste sfide.

A Cabo Delgado, l’AICS insieme alle Nazioni Unite – in particolare il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e il Programma Alimentare Mondiale (PAM) – ha sostenuto le istituzioni mozambicane per fornire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi di base essenziali ai bambini e alle famiglie sfollate nei campi a causa dei violenti attacchi che continuano a verificarsi nella regione. Ad esempio, nelle località di Palma Sede, Quitunda e Mute sono stati costruiti 15 pozzi e altri 15 sono stati riabilitati. Sono state organizzate 57 sessioni di sensibilizzazione, incentrate sulla promozione di pratiche igieniche positive, tra cui l’importanza di lavarsi le mani con l’acqua, come mezzo per prevenire le malattie. Queste sessioni di sensibilizzazione hanno raggiunto più di 22.000 persone. Questi interventi non solo garantiscono l’accesso all’acqua potabile, ma promuovono anche l’educazione all’igiene e alla salute tra gli sfollati del conflitto di Cabo Delgado, dimostrando come l’acqua sia intrinsecamente legata al benessere umano e allo sviluppo sostenibile.

L’AICS è attivamente impegnata nella costruzione di sistemi idrici e nella perforazione di pozzi nelle aree più colpite dalla guerra civile attraverso DELPAZ. DELPAZ, il programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione Europea con il sostegno del Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo del Capitale (UNCDF), è attuato nelle province di Manica e Tete dall’AICS, mentre l’Agenzia austriaca per lo sviluppo (ADA) è attiva nella provincia di Sofala. Questi sforzi non solo migliorano l’accesso all’acqua potabile, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel ripristinare la fiducia e la stabilità nelle comunità devastate dal conflitto. Il Programma DELPAZ è un esempio tangibile di come la cooperazione internazionale possa trasformare positivamente la vita delle persone, promuovendo la pace e la ricostruzione post-bellica attraverso l’accesso a risorse fondamentali come l’acqua.

Con l’avvicinarsi del decimo Forum mondiale dell’acqua a Bali, in Indonesia (18-25 maggio), è fondamentale mantenere lo scambio di buone pratiche e la collaborazione globale per affrontare le sfide legate all’acqua. La presenza della sede regionale AICS di Maputo al forum sottolinea il costante impegno della comunità internazionale nel promuovere una gestione sostenibile dell’acqua e nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo comuni.

 

20 anos de investigação rumo à excelência e à inovação científica: descobrir e pensar o futuro

“20 anos de investigação rumo à excelência e inovação científica: descobrir e pensar o futuro” é o lema das celebrações dos vinte anos do Centro de Biotecnologia da Universidade Eduardo Mondlane (CB-UEM), que decorrem de 12-16 de maio 2025.

Lucinda de Araujo, actual directora do CB-UEM, dando as boas-vindas realçou a importância do CB-UEM e da sua filosofia para responder às necessidades do País e convidou os fundadores e os pioneiros do CB-UEM para contarem “como foi” que se chegou a este aniversario tão importante para a ciência moçambicana.  Lucinda de Araujo destacou como “o CB-UEM tem sido crucial na detecção e combate de pragas e doenças em plantas, animais e humanos, apoiando várias instituições nacionais. Atuou no diagnóstico de viroses do camarão, zoonoses como leptospirose e no controle de OGM. Destacou-se ainda no esforço nacional contra a COVID-19, em parceria com o Instituto Nacional de Saúde”.

O lema escolhido para a efeméride “reflecte perfeitamente o espírito visionário que tem guiado o Centro”, nas palavras de Paolo Sertoli, director de AICS-Maputo, na sua intervenção onde frisou o modelo de funcionamento que subjaz no modelo de cooperação entre a Universidade Eduardo Mondlane e a Cooperação Italiana: “confiança mútua entre as parte é uma grande mais-valia, sem a qual talvez não tivesse sido possível concretizar o que hoje celebramos […] Devemos reflectir cuidadosamente sobre este valor, porque é o resultado global que deve ser perseguido por todas as iniciativas de cooperação”.

Sertoli frisou como “ao longo destes 20 anos, o Centro de Biotecnologia tem cumprido exemplarmente os seus objectivos fundamentais, criando uma base sólida de capacidade local que é crucial para o desenvolvimento sustentável. O investimento na criação de capacidade local – através da formação avançada de investigadores, da transferência de tecnologia e do desenvolvimento de infraestruturas – tem sido um dos pilares mais importantes para Itália através da AICS”.  O director da AICS-Maputo frisou como “nesta nova fase, o Centro de Biotecnologia assume um papel estratégico como provedor de serviços especializados, que a AICS tem a honra de mobilizar no desenvolvimento dos projectos em curso — com destaque para o apoio prestado ao SERNIC através do Programa RINO — e também nas iniciativas futuras, nas quais a pesquisa científica será colocada no centro como motor de um desenvolvimento sustentável, equitativo e respeitador da biodiversidade, promotora da vida e do bem-estar humano”.

O Reitor da UEM, Manuel Guilherme Junior, realçou a importância da cooperação italiana na instituição do próprio Centro que, desde o seu começou, viu muitos professores italianos envolvidos no seu crescimento.

O antigo director do CB-UEM, Luis Neves, num discurso apaixonado recordou o sonho que fez surgir o CB-UEM, um sonho que envolveu muitos professores, estudantes moçambicanos e estrangeiros, entre eles professores italianos que têm contribuído a alimentar esse sonho que hoje é matéria viva, um sonho que fez com que o CB-UEM tenha sido um dos primeiros, no mundo, a acreditar num curriculum integrado: “temos o orgulho de termos o primeiro mestrado OneHealth no planeta”.

Joaquim Saíde, também antigo director do CB-UEM, salientou a importância da Cooperação italiana, agradecendo várias universidades, em particular a de Sassari, vários professores, entre eles, Mauro Duranti, Mauro Colombo e Elisa Taviani, que deram um contributo crucial para o mestrado. 

O programa continua nos próximos dias com mesas redondas, feiras, visitas para os estudantes ao CB-UEM e o lançamento da campanha “CB-UEM 20 anos: mãos que pensam e ajudam” porque o bem-estar comunitário é um dos pilares da filosofia do CB-UEM.

Invito seminari – Biodiversità e Ambiente

Il Museo di Storia Naturale di Maputo e l’Università “La Sapienza” di Roma, nell’ambito del progetto di cooperazione universitaria “Formazione in biodiversità e Biotecnologia per la conservazione ambientale e lo sviluppo sostenibile” finanziato dall’AICS, sono liete di invitarvi a un ciclo di seminari (28/02 e 07/03). Gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.

 

Em parceiria entre o Museu de História Natural de Maputo e a Universidade Sapienza de Roma, no ambito do projecto de Cooperação Universitaria “Biodiversidade e Biotecnologia para Conservação Ambiental e Desenvolvimento Sustentável” financiado pelo governo italiano, um conjunto de palestras são organizadas (28/02 e 07/03). Os eventos são gratuitos e abertos ao público.

L’AICS e il Fondo di Sviluppo Agrario del Mozambico a sostegno dello sviluppo locale nel cuore del Paese

L’11 febbraio una delegazione dell’AICS di Maputo ha partecipato insieme al Segretario di Stato della Provincia di Manica, Edson Macuácua, alla cerimonia di consegna di veicoli per i servizi distrettuali di Macate e Vanduzi, che permetteranno alle autorità locali di rispondere alle esigenze della popolazione migliorando la governance del territorio. I veicoli sono stati acquisiti attraverso il Programma di Sostegno allo Sviluppo Rurale, finanziato dall’AICS e realizzato attraverso il Fondo di Sviluppo Agrario del Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale del Mozambico. Durante la cerimonia, il Segretario ha riconosciuto pubblicamente l’impegno italiano passato e quello che verrà a favore della pace e della decentralizzazione, sottolineando il ruolo storico dell’Italia come partner strategico del Mozambico.

Manica ha 1,9 milioni di abitanti e un’estensione di 61.661 km2. Si tratta di una delle 11 Province del Mozambico: la sua altitudine, i suoi promontori verdi e i fiumi che la attraversano la rendono una regione pressoché unica nel Paese, con un enorme potenziale dal punto di vista agro-ecologico. Il clima e la conformazione del suolo favoriscono la produzione agroalimentare e forestale, ed è ricca di risorse minerarie; spesso però i piccoli agricoltori hanno difficoltà ad accedere al mercato per barriere finanziarie o infrastrutturali, e la loro produttività rimane limitata. A Manica la Cooperazione Italiana interviene a fianco delle autorità sin dai tempi della firma dell’Accordo di Pace (1992) che ha posto fine alla guerra civile, per promuovere lo sviluppo locale a sostegno del processo di pacificazione. Il Programma di Sostegno allo Sviluppo Rurale, attualmente in corso, sostiene il piano di sviluppo della provincia per promuovere l’integrazione dei piccoli agricoltori e di piccole e medie imprese nelle catene del valore, anche attraverso il supporto ai servizi distrettuali.

Direttore Maestripieri in missione in Mozambico

Maputo, 25 Novembre 2021 – Comincia con due incontri la missione del Direttore Luca Maestripieri in Mozambico, a capo di una delegazione proveniente da Roma e composta da personale della Sede centrale AICS, accompagnati dal consigliere Stefano Glinianski per l’Organismo Indipendente di Valutazione e dal Consigliere Marco Riccardo Rusconi dell’Ufficio Territoriale della DGCS.

Durante il meeting con gli esperti della Sede AICS di Maputo, sono emersi i principali elementi di un articolato programma paese, diviso in 5 cluster (Ambiente, Salute, Innovazione, Infrastrutture e Agricoltura) abili a dialogare tra loro, ricco e completo per i molti e diversi partenariati attivi (dal Settore Privato agli Enti Locali, Università italiane e Società Civile), in un quadro di amicizia e partnership privilegiate che risale a prima dell’indipendenza del Mozambico (1975) e che negli anni ha consentito al “Sistema italia” di partecipare ai processi di sviluppo e pace del Paese.

All’incontro ha partecipato anche l’Ambasciatore d’Italia a Maputo Gianni Bardini, che dopo un anno di servizio nel Paese ha potuto condividere con il Direttore Maestripieri e i membri della delegazione il quadro positivo della presenza italiana in Mozambico e delle partnership istituzionali e non che ne sono al cuore, con l’intenzione di costruire un nuovo programma paese pluriennale, possibile grazie alla presenza di un Agenzia di Cooperazione radicata ed efficiente.

Infine, durante l’incontro successivo, le Organizzazioni della Società Civile italiane – presenti e in collegamento virtuale – hanno potuto testimoniare la propria esperienza spesso di lunghissima data in Mozambico e le principali dinamiche che caratterizzano il lavoro con AICS. Si tratta in particolare di 31 organizzazioni operanti su tutto il territorio nazionale, coordinate da un gruppo informale chiamato GONG, attualmente impegnate con 9 progetti promossi, 4 affidamenti e 3 progetti emergenza, per un contributo AICS totale in corso di oltre 31 milioni di euro.

 

Dopo i cicloni, AICS distribuisce sementi e zappe per ricominciare a coltivare

Gombe e Ana sono i due cicloni che si sono abbattuti con violenza sul Mozambico, nel mese di marzo di quest’anno. Oltre a causare morti e devastazione, hanno compromesso la produzione agricola di intere regioni.

Il forte vento e le piogge torrenziali hanno costretto le popolazioni locali ad allontanarsi dalle loro abitazioni per raggiungere luoghi più sicuri. Inoltre la produzione agricola delle popolazioni rurali, è stata seriamente compromessa mettendo a rischio la sicurezza alimentare dell’intero paese.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), oltre al programma di emergenza già attivo nel Paese, ha risposto all’appello lanciato dalle autorità governative e dai contadini mozambicani e ha distribuito semi e attrezzi agricoli, per scongiurare la crisi alimentare.

Oggi AICS è stata a Mutarara, nella provincia di Tete, dove, insieme alle autorità locali, ha distribuito 420 kits con sementi, un machete e due zappe, affinché i contadini locali possano produrre quantitativi sufficienti nonostante il ritardo della semina.

Sinjal oyee! Fome ziiii! Il grazie corale delle donne e degli uomini che oggi hanno ricevuto sementi di mais, fagioli, zucca, okra, cavoli, pomodori, cipolle, per rialzarsi dopo le perdite subite.

AICS e Ambasciata d’Italia: Alleate per il Progresso nella Provincia di Manica

Dal 19 al 21 marzo, si è svolta, nella Provincia di Manica, una missione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede Regionale Maputo, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Mozambico. Hanno partecipato a questa missione il Viceambasciatore d’Italia, Eugeniu Rotaru, il Titolare della Sede Regionale AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e il Responsabile dell’Ufficio di Programma di Chimoio dell’AICS, Giovanni Barbagli.

Il 19 marzo, la delegazione è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Municipale di Chimoio, dove sono stati discussi diversi argomenti, tra cui l’adesione della città al Patto di Milano sulla politica alimentare urbana (MUFFP), ottenuta con il supporto dell’AICS, unendosi così alle 270 città impegnate nello sviluppo di sistemi alimentari urbani sostenibili. Sono state anche affrontate altre tematiche, come il Piano Mattei, recentemente approvato, e la proiezione, a Chimoio, del documentario Barrigas, realizzato nella Provincia di Manica, nell’ambito di un progetto di emergenza finanziato dall’AICS.

Sempre in data 19 marzo, la delegazione ha anche partecipato al Comitato di Pilotaggio del Progetto di Sviluppo Agricolo Integrato nel Corridoio di Beira (Pro-DAI), finanziato dall’AICS e realizzato dalla FAO, con l’obiettivo di sviluppare catene del valore inclusive, dinamiche, competitive e sostenibili per i piccoli produttori.

Il 20 marzo, a Guro, è stato ufficialmente lanciato il progetto “Mulheres no Sustenta”, con la presenza del Segretario di Stato nella Provincia di Manica, Fernando Bemane de Sousa, e dell’Amministratrice Distrettuale, Angelina Maria Luis Nguiraz, del Presidente del Municipio, tra gli altri. Questo progetto mira a potenziare il ruolo socioeconomico delle donne rurali dei Distretti di Guro, Tambara, Báruè e Macossa, nei settori della commercializzazione, dell’innovazione e della produzione di prodotti agroalimentari, ma anche sviluppare il turismo rurale, con particolare attenzione all’inclusione dei giovani e delle persone con disabilità.

Nel suo discorso inaugurale, Paolo Enrico Sertoli, ha sottolineato che “questa Iniziativa sarà strettamente legata a una serie di progetti e iniziative che stiamo realizzando e finanziando a Manica, una provincia prioritaria per noi”.

Successivamente, la delegazione ha avuto l’opportunità di visitare una di queste iniziative, il Punto Verde del Distretto di Guro, gestito dall’Associazione “Wichandisa Uone”, che significa “lavorare per vivere”, in lingua xona. Questo punto verde è stato realizzato nell’ambito del Programma DELPAZ (Cooperazione Delegata della UE). Il Viceambasciatore e il Direttore dell’Agenzia hanno avuto l’opportunità di dialogare con i membri dell’Associazione, osservare le loro coltivazioni, tra cui mais, fagioli, arachidi e papiro, e verificare l’attuale fase di costruzione di un pozzo inteso ad attenuare gli effetti della siccità che sta colpendo buona parte del territorio provinciale e dovuta al fenomeno El Niño.

Alla fine della missione, il Viceambasciatore ha sottolineato che è stata una missione molto interessante e istruttiva, che ha permesso di “evidenziare l’importanza del settore agricolo per l’Italia, anche alla luce del lancio del Piano Mattei, che dedica all’agricoltura uno dei suoi cinque pilastri”. Ha concluso che “i tre progetti della Cooperazione Italiana nella Provincia di Manica, oggetto della mia missione, hanno dimostrato perché la Provincia sia una delle aree prioritarie del nostro intervento in Mozambico: i bisogni della popolazione sono grandi, ma anche le opportunità di sviluppo del territorio sono enormi, grazie all’industriosità della popolazione locale e l’impegno delle autorità pubbliche a tutti i livelli”.