AICS e Ambasciata d’Italia: Alleate per il Progresso nella Provincia di Manica

Dal 19 al 21 marzo, si è svolta, nella Provincia di Manica, una missione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede Regionale Maputo, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Mozambico. Hanno partecipato a questa missione il Viceambasciatore d’Italia, Eugeniu Rotaru, il Titolare della Sede Regionale AICS Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e il Responsabile dell’Ufficio di Programma di Chimoio dell’AICS, Giovanni Barbagli.

Il 19 marzo, la delegazione è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Municipale di Chimoio, dove sono stati discussi diversi argomenti, tra cui l’adesione della città al Patto di Milano sulla politica alimentare urbana (MUFFP), ottenuta con il supporto dell’AICS, unendosi così alle 270 città impegnate nello sviluppo di sistemi alimentari urbani sostenibili. Sono state anche affrontate altre tematiche, come il Piano Mattei, recentemente approvato, e la proiezione, a Chimoio, del documentario Barrigas, realizzato nella Provincia di Manica, nell’ambito di un progetto di emergenza finanziato dall’AICS.

Sempre in data 19 marzo, la delegazione ha anche partecipato al Comitato di Pilotaggio del Progetto di Sviluppo Agricolo Integrato nel Corridoio di Beira (Pro-DAI), finanziato dall’AICS e realizzato dalla FAO, con l’obiettivo di sviluppare catene del valore inclusive, dinamiche, competitive e sostenibili per i piccoli produttori.

Il 20 marzo, a Guro, è stato ufficialmente lanciato il progetto “Mulheres no Sustenta”, con la presenza del Segretario di Stato nella Provincia di Manica, Fernando Bemane de Sousa, e dell’Amministratrice Distrettuale, Angelina Maria Luis Nguiraz, del Presidente del Municipio, tra gli altri. Questo progetto mira a potenziare il ruolo socioeconomico delle donne rurali dei Distretti di Guro, Tambara, Báruè e Macossa, nei settori della commercializzazione, dell’innovazione e della produzione di prodotti agroalimentari, ma anche sviluppare il turismo rurale, con particolare attenzione all’inclusione dei giovani e delle persone con disabilità.

Nel suo discorso inaugurale, Paolo Enrico Sertoli, ha sottolineato che “questa Iniziativa sarà strettamente legata a una serie di progetti e iniziative che stiamo realizzando e finanziando a Manica, una provincia prioritaria per noi”.

Successivamente, la delegazione ha avuto l’opportunità di visitare una di queste iniziative, il Punto Verde del Distretto di Guro, gestito dall’Associazione “Wichandisa Uone”, che significa “lavorare per vivere”, in lingua xona. Questo punto verde è stato realizzato nell’ambito del Programma DELPAZ (Cooperazione Delegata della UE). Il Viceambasciatore e il Direttore dell’Agenzia hanno avuto l’opportunità di dialogare con i membri dell’Associazione, osservare le loro coltivazioni, tra cui mais, fagioli, arachidi e papiro, e verificare l’attuale fase di costruzione di un pozzo inteso ad attenuare gli effetti della siccità che sta colpendo buona parte del territorio provinciale e dovuta al fenomeno El Niño.

Alla fine della missione, il Viceambasciatore ha sottolineato che è stata una missione molto interessante e istruttiva, che ha permesso di “evidenziare l’importanza del settore agricolo per l’Italia, anche alla luce del lancio del Piano Mattei, che dedica all’agricoltura uno dei suoi cinque pilastri”. Ha concluso che “i tre progetti della Cooperazione Italiana nella Provincia di Manica, oggetto della mia missione, hanno dimostrato perché la Provincia sia una delle aree prioritarie del nostro intervento in Mozambico: i bisogni della popolazione sono grandi, ma anche le opportunità di sviluppo del territorio sono enormi, grazie all’industriosità della popolazione locale e l’impegno delle autorità pubbliche a tutti i livelli”.

 

 

 

 

L’acqua: uno strumento di pace

Si celebra oggi,  22 marzo, la Giornata mondiale dell’acqua, una data cruciale che ci ricorda l’importanza di questa risorsa vitale per la sopravvivenza umana e l’equilibrio degli ecosistemi. Il tema di quest’anno, “Sfruttare l’acqua per la pace”, sottolinea la capacità dell’acqua di promuovere la pace e la cooperazione tra comunità e Paesi.

In Mozambico, la parola “acqua” inizia con la “m”. Mati, massi, mazhi, matchi, mave, madzi, maze, madi, madji – tutte queste varianti risuonano con la radice “m” e sono strettamente legate alla fertilità, alla vita e alla femminilità. L’acqua, come una donna incinta, si adatta alle circostanze, supera gli ostacoli e dà vita alla vita. È una metafora potente che riflette la natura trasformativa e vitale dell’acqua.

Tuttavia, quando l’acqua è scarsa o inquinata, quando le persone hanno un accesso diseguale o non hanno alcun accesso, possono sorgere tensioni tra le comunità e i Paesi. Il cambiamento climatico sta esacerbando queste sfide, rendendo ancora più urgente la necessità di unirsi per la protezione e la conservazione di questa preziosa risorsa.

In risposta a crisi come l’epidemia di colera in Mozambico, le organizzazioni internazionali, in collaborazione con le istituzioni mozambicane come il Fondo centrale di risposta alle emergenze (CERF), hanno svolto un ruolo cruciale, fornendo finanziamenti per garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base a centinaia di migliaia di persone. L’acqua contaminata è il principale mezzo di trasmissione del colera; quindi, garantire l’accesso all’acqua potabile è un modo efficace per fermare l’epidemia. La cooperazione internazionale, compreso l’investimento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nel CERF, dimostra la forza della solidarietà e della cooperazione globale.

Inoltre, iniziative come il workshop sul monitoraggio e la qualità dell’acqua che si è svolto dal 28 al 29 novembre 2023, organizzato dal centro di biotecnologia dell’Università “Eduardo Mondlane” (UEM) con il supporto dell’AICS, evidenziano l’impegno costante per una gestione sostenibile delle risorse idriche: sono state evidenziate le sfide che il Mozambico deve affrontare, soprattutto dopo eventi meteorologici estremi come i cicloni, e l’importanza della cooperazione internazionale e dello scambio di conoscenze per affrontare queste sfide.

A Cabo Delgado, l’AICS insieme alle Nazioni Unite – in particolare il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e il Programma Alimentare Mondiale (PAM) – ha sostenuto le istituzioni mozambicane per fornire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi di base essenziali ai bambini e alle famiglie sfollate nei campi a causa dei violenti attacchi che continuano a verificarsi nella regione. Ad esempio, nelle località di Palma Sede, Quitunda e Mute sono stati costruiti 15 pozzi e altri 15 sono stati riabilitati. Sono state organizzate 57 sessioni di sensibilizzazione, incentrate sulla promozione di pratiche igieniche positive, tra cui l’importanza di lavarsi le mani con l’acqua, come mezzo per prevenire le malattie. Queste sessioni di sensibilizzazione hanno raggiunto più di 22.000 persone. Questi interventi non solo garantiscono l’accesso all’acqua potabile, ma promuovono anche l’educazione all’igiene e alla salute tra gli sfollati del conflitto di Cabo Delgado, dimostrando come l’acqua sia intrinsecamente legata al benessere umano e allo sviluppo sostenibile.

L’AICS è attivamente impegnata nella costruzione di sistemi idrici e nella perforazione di pozzi nelle aree più colpite dalla guerra civile attraverso DELPAZ. DELPAZ, il programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione Europea con il sostegno del Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo del Capitale (UNCDF), è attuato nelle province di Manica e Tete dall’AICS, mentre l’Agenzia austriaca per lo sviluppo (ADA) è attiva nella provincia di Sofala. Questi sforzi non solo migliorano l’accesso all’acqua potabile, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel ripristinare la fiducia e la stabilità nelle comunità devastate dal conflitto. Il Programma DELPAZ è un esempio tangibile di come la cooperazione internazionale possa trasformare positivamente la vita delle persone, promuovendo la pace e la ricostruzione post-bellica attraverso l’accesso a risorse fondamentali come l’acqua.

Con l’avvicinarsi del decimo Forum mondiale dell’acqua a Bali, in Indonesia (18-25 maggio), è fondamentale mantenere lo scambio di buone pratiche e la collaborazione globale per affrontare le sfide legate all’acqua. La presenza della sede regionale AICS di Maputo al forum sottolinea il costante impegno della comunità internazionale nel promuovere una gestione sostenibile dell’acqua e nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo comuni.

 

Smartphone e galline

Il signor Artur Mainato Randim non vuole più sentir parlare della guerra. Il tempo gli ha fatto dimenticare quei giorni terribili e ora vuole solo pensare alla sua fattoria e guardare al futuro. È uno dei DDR, le persone che sono entrate nel programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione, frutto dell’accordo di pace di Maputo firmato nel 2019.

Il signor Artur vive nella comunità di Missoche, nel distretto di Dôa, nella provincia di Tete.

In passato produceva mais, arachidi, fagioli e nehmba, banane e canna da zucchero. Ma il suo sogno era quello di coltivare pomodori e cavoli.
Con l’arrivo di DELPAZ – il programma del governo mozambicano finanziato dall’Unione Europea – nel distretto di Dôa, il suo sogno è diventato realtà.

Attraverso la Fondazione SEPPA – membro del consorzio che lavora con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – ha ricevuto semi di cavoli, pomodori e fagioli. Inoltre, ha ricevuto una formazione per produrre questi ortaggi nel suo campo di 9800 metri quadrati.

Il raccolto è stato generoso e con la vendita degli ortaggi il signor Artur ha potuto acquistare anche uno smartphone e cinque galline.
Ora si mette al lavoro. Ha in programma di aumentare l’area di produzione a due ettari e di coltivare cavoli, cavolini, carote e cipolle nella seconda stagione dell’anno in corso.

“Spero davvero che DELPAZ rimanga qui perché ha portato tanti benefici alla nostra comunità”, afferma convinto il signor Artur, il cui sogno ora è quello di diventare un agricoltore modello e di essere un esempio per l’intera comunità.

Oltre le sfide: la storia di Berta Arlindo, imprenditrice coraggiosa nel remoto Mozambico

In un distretto remoto del Mozambico, nella provincia di Manica, Berta Arlindo, 24 anni, emerge come una vera imprenditrice, sfidando le avversità locali per costruire il proprio destino. Residente a Macossa, laureata in contabilità e revisione contabile presso l’Università di Chimoio, Berta ha deciso di affrontare la situazione della disoccupazione di petto e ha avviato un’attività di allevamento e vendita di polli l’anno scorso.

Per Berta, la disoccupazione è stata il catalizzatore che l’ha spinta a trovare soluzioni per affrontare le spese. Nonostante gli sforzi per cercare lavoro dopo gli studi, non ha avuto successo. Anche con il marito impiegato, il desiderio di essere autosufficiente e indipendente l’ha motivata a intraprendere la strada imprenditoriale.

Essere un’imprenditrice a Macossa non è un compito facile. Il successo della sua attività di polli dipende fortemente dai picchi di mercato, come durante il Natale e il Capodanno, quando la domanda cresce. Tuttavia, affronta mesi più lenti, rendendo difficile la vendita dei suoi prodotti. Berta affronta sfide aggiuntive a causa della mancanza di accesso a prodotti correlati all’avicoltura e ai farmaci per

trattare le malattie dei polli, poiché a Macossa non c’è nessun negozio specializzato.

La mancanza di accesso a questi mezzi la costringe a viaggiare per cinque ore fino a Chimoio ogni volta che si trova ad affrontare problemi di salute con i suoi polli. Nonostante questi ostacoli, Berta rimane ottimista, riconoscendo le contingenze del paese, ma sorridendo di fronte alle difficoltà.

Berta ha deciso di avviare l’attività di polli per due ragioni principali. In primo luogo, ha notato l’assenza di concorrenza diretta nell’allevamento di polli a Macossa, offrendo un’opportunità unica di business. In secondo luogo, ha riconosciuto il valore nutrizionale  importante del pollo, specialmente in una regione dove l’accesso a fonti di proteine animali può essere limitato.

L’imprenditrice sottolinea il ruolo significativo del programma DELPAZ nella comunità, menzionando la distribuzione di semi per la pratica dell’agricoltura. Inoltre, Berta spera di trarre vantaggio dalle formazioni previste dal programma in microcredito o marketing, mirando ad attirare nuovi clienti e migliorare la struttura della sua attività.

Berta Arlindo riconosce le sfide aggiuntive che le donne imprenditrici affrontano a Macossa a causa della mancanza di opportunità, ma la sua resilienza e determinazione sono fonte di ispirazione. La sua storia evidenzia non solo le difficoltà affrontate, ma anche l’importanza di programmi come DELPAZ nell’abilitare e sostenere le comunità locali nella ricerca dell’autosufficienza economica.

AICS e Mozambico: Estensione a livello distrettuale della rete digitale di Governo GovNet (GovNet Plus)

Oggi è stata celebrata la cerimonia di chiusura del progetto GOVNET Plus, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). L’obiettivo specifico di questo progetto era allargare la connettività a livello distrettuale, attraverso connessioni wireless con antenne, oltre a  formare i funzionari pubblici delle Amministrazioni distrettuali sull’uso delle TIC  sul posto di lavoro (Applicazioni d’ufficio, posta elettronica, Internet, elementi di sicurezza cibernetica eetica in informatica)..

L’evento ha visto la presenza dell’Ambasciatore italiano in Mozambico, Gianni Bardini, del Ministro della Scienza, Tecnologia e Istruzione Superiore, Daniel Daniel Nivagara, del Titolare della Sede Regionale AICS—Maputo, Paolo Enrico Sertoli, e del Direttore dell’INAGE (Instituto Nacional de Governo Electrónico), Ermínio Jasse, tra gli altri.

Durante la cerimonia, l’INAGE ha presentato alcuni risultati concreti del progetto GOVNET Plus, tra cui i 1.352 dipendenti dell’amministrazione statale che hanno ricevuto formazione in TIC e il fatto che 88 istituzioni sono state connesse alla rete GOVNET in 32 distretti. Questi risultati dimostrano l’impatto positivo del progetto sul miglioramento dell’infrastruttura tecnologica e sulla formazione dei funzionari pubblici in Mozambico.

L’Ambasciatore italiano in Mozambico ha sottolineato il lungo sostegno dell’Italia alla digitalizzazione del Mozambico, menzionando, ad esempio, la partecipazione del Mozambico alla Conferenza Internazionale sul Governo Elettronico per lo Sviluppo, tenutasi a Palermo nel 2002, da cui è nata l’idea di realizzare una rete digitale di Governo per il Paese.. Ha inoltre evidenziato la prima iniziativa finanziata dall’Italia nel 2004, che ha portato alla creazione della  rete elettronica di Governo (GOVNET), consentendo una comunicazione più efficiente tra le varie istituzioni. Ha infine menzionato i progetti finanziati dall’AICS, come Coding Girls e DIGIT, sottolineando il continuo sostegno dell’Italia alla “digitalizzazione, una necessità fondamentale per non lasciare nessuno indietro”.

A sua volta, il Ministro della Scienza, Tecnologia e Istruzione Superiore ha espresso gratitudine per il sostegno dell’Italia, sottolineando l’importanza del GOVNET “nella raccolta di dati delle amministrazioni pubbliche in tutto il paese“. Ha inoltre evidenziato che la piattaforma è “presente in 963 istituzioni pubbliche del paese, coprendo 141 distretti“.

L’evento si è concluso con una cerimonia simbolica di consegna di attrezzature informatiche, come computer e attrezzature di comunicazione, da parte dell’Italia. Queste risorse mirano a migliorare l’accesso alle informazioni e tecnologie, nelle aree remote del Mozambico, specialmente nei distretti più lontani.

 

 

Una rivoluzione idrica: la comunità di Malimanao festeggia il ripristino della pompa d’acqua

Nel cuore della comunità di Malimanao, del posto amministrativo di Nhamagua, ieri è stata celebrata una festa straordinaria, segnata dalla consegna ufficiale della pompa d’acqua ripristinata, nelle mani di António Dinis, amministratore del distretto di Macossa, nella provincia di Manica. L’evento ha rappresentato un passo significativo per garantire un accesso sostenibile all’acqua potabile per tutti i membri della comunità.
António Dinis ha espresso la sua profonda gratitudine al Programma DELPAZ, il quale ha sostenuto attivamente il processo di riabilitazione delle pompe d’acqua. “Siamo molto grati al Programma DELPAZ che ci ha fornito un prezioso sostegno nella riabilitazione delle nostre pompe. Questo contribuirà notevolmente al benessere delle nostre comunità”, ha affermato l’amministratore. Ha inoltre sottolineato l’importanza che ora la comunità assuma la responsabilità della manutenzione e dell’utilizzo saggio di questa risorsa vitale.
La cerimonia ha visto la consegna di una pompa del tipo Afridev, una delle sette recentemente ripristinate dal Programma DELPAZ. Rosita Panazache, rappresentante della comunità di Malimanao, ha condiviso la sua gioia nel vedere finalmente l’acqua facilmente accessibile. “Ora possiamo risparmiare tempo poiché non sarà più necessario percorrere lunghe distanze per attingere acqua dai pozzi tradizionali”, ha affermato.
Pedro Paunde, portavoce della comunità, ha evidenziato l’importanza della pompa non solo nel facilitare l’accesso all’acqua, ma anche nella prevenzione delle malattie. “L’acqua non solo ci nutre ma ci protegge dalle malattie. Lancio un appello a tutte le comunità affinché possano godere del privilegio di avere la propria bomba d’acqua”, ha dichiarato.
L’evento è stato reso ancora più speciale dalla presenza di Carlos Mairoce, rappresentante della componente italiana del Programma DELPAZ, e di Paolo Gomiero, rappresentante dell’ONG Helpcode. Sofrimento João Francisco, direttore del Serviço Distrital de Planeamento e Infra-estruturas (SDPI), ha sottolineato l’impegno verso lo sviluppo sostenibile e l’importanza delle infrastrutture per il progresso della comunità.
Questa celebrazione non solo segna un passo avanti nella fornitura di acqua sicura e accessibile, ma rappresenta anche un esempio tangibile di come la collaborazione tra organizzazioni e comunità possa portare cambiamenti significativi per il bene di tutti. Una testimonianza di speranza e progresso per le persone della comunità di Malimanao e una ispirazione per molte altre comunità a perseguire una vita migliore attraverso l’accesso all’acqua potabile.

COREBIOM: Un Nuovo Capitolo per il Museu De História Natural de Maputo grazie al Programma RINO

Il progetto COREBIOM, sostenuto dalla Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS) e inserito nel contesto del programma RINO, ha recentemente raggiunto un importante traguardo con la firma del contratto di riqualificazione del Museu de História Natural de Maputo. Il contratto siglato con l’impresa Construarte segna un capitolo significativo nella storia di questa istituzione, fondamentale per la ricerca, la conservazione delle collezioni e la promozione di esposizioni scientifiche e culturali.

Il Museo, parte integrante dell’Universidade “Eduardo Mondlane”, è da sempre un pilastro nel panorama della ricerca scientifica e della conservazione del patrimonio culturale. La sua riqualificazione non solo rafforzerà la sua posizione di riferimento nell’ambito accademico e scientifico ma contribuirà anche a creare un’infrastruttura moderna e all’avanguardia per la fruizione da parte della comunità locale e internazionale.

Il Museu de História Natural de Maputo, con il suo ricco patrimonio di collezioni naturalistiche e antropologiche, è destinato a diventare un polo di attrazione per studenti, ricercatori e appassionati di cultura e scienza. La riqualificazione non solo mira a migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle collezioni ma anche a dotare il Museo di strutture all’avanguardia per la realizzazione di esposizioni innovative e coinvolgenti.

Oggi è un giorno storico per il Museu de História Natural de Maputo e per l’intero progetto COREBIOM. L’inizio dei lavori segna una nuova fase di crescita e sviluppo per questa istituzione, promettendo di consolidare il suo ruolo nel panorama scientifico e culturale non solo a livello locale ma anche a livello internazionale.

Seminare la pace a Guro

“Vedi quelle montagne lì? Erano il mio rifugio durante il conflitto. Abbiamo persino dormito con i serpenti…”, dice Manhanha Naissone, mentre zappa il suo campo nel distretto di Guro.

Manhanha, membro dell’associazione “Zwichandisa Uone”, che in shona significa “lavoro per vivere”, condivide il suo percorso di superamento. La guerra è ormai lontana, ma i suoi ricordi riecheggiano ancora quando guarda le montagne. “Quante volte abbiamo dovuto correre lassù per sfuggire agli spari, alle uccisioni…”.

Con la firma dell’Accordo per la cessazione definitiva delle ostilità militari il 1° agosto 2019 a Gorongosa, Manhanha ha potuto tornare a casa e iniziare a coltivare il suo campo. “Con l’Accordo le idee sono cambiate e oggi siamo in grado di lavorare insieme perché non ci sono più colori, c’è solo un colore, che è il bianco. Il colore della pace!”.

Il Programma DELPAZ è stato un sostegno fondamentale per l’Associazione Zwichandisa Uone, anche per la creazione del “Punto Verde”, uno spazio in cui gli agricoltori ricevono formazione su nuove tecniche agricole resilienti e “intelligenti”.

L’anno scorso, ognuno dei 40 membri dell’associazione ha ricevuto assistenza nella coltivazione di mais, fagioli, arachidi e sorgo. Manhanha, insieme ad altri agricoltori, ha appreso nuove tecniche agricole dai punti focali DELPAZ.

“Grazie a queste nuove tecniche abbiamo aumentato notevolmente i nostri raccolti”, dice, “e ora siamo anche in grado di vendere i nostri prodotti sul mercato”.

Manhanha non vuole fermarsi qui. Oltre a seminare ortaggi, vuole che si seminino “idee di pace in tutto il Paese e nei distretti” perché, come dice, “quando la guerra entra in una comunità porta solo distruzione”.

Sintonizzarsi sul cambiamento: l’impatto trasformativo della radio comunitaria in Mozambico nella Giornata Mondiale della Radio

Dalla sua creazione, Radio Mozambico si è estesa a tutte le province e si stima che oggi raggiunga circa il 95% della popolazione nazionale. La liberalizzazione del mercato dei media negli anni ’90 ha aperto lo spazio per la nascita delle radio comunitarie, aumentandone il livello di espansione e la portata territoriale.

Le radio comunitarie – dell’Istituto di Comunicazione Sociale (ICS) e di FORCOM – sono un’importante fonte di informazione nelle aree rurali del Mozambico: circa due terzi dei mozambicani, soprattutto quelli delle comunità rurali, ricevono le informazioni attraverso le radio comunitarie. Attraverso la produzione di programmi, le radio comunitarie svolgono un ruolo importante nella mobilitazione della comunità, influenzando il cambiamento dei comportamenti su questioni legate alla salute, all’istruzione, all’agricoltura e all’allarme climatico.

Donato Maguere (32 anni) è un giovane del distretto di Macossa, nella provincia di Manica, che dal 2021 – anno di nascita della Radio comunitaria di Macossa (ICS) – ha unito le forze con altri produttori radiofonici e ci spiega l’importanza della radio per lo sviluppo locale.

“Mi è sempre piaciuta la radio, soprattutto i notiziari di Radio Mozambico, e quando ho avuto l’opportunità di far parte del team della radio comunitaria sono stato davvero felice perché credo fermamente nel ruolo che la radio svolge nell’informare gli ascoltatori e nell’aiutare a mantenere la pace”.

“Macossa è un’area molto ristretta e con l’ingresso della radio stiamo vedendo una crescita, un progresso, soprattutto in termini di cambiamento dei comportamenti”, dice Donato. “Abbiamo programmi sul cambiamento climatico, per esempio, o sulla malaria”.

“Posso anche dire che la nostra stazione radio ha avuto un ruolo molto importante durante la pandemia di Covid-19. Siamo stati noi, con i nostri messaggi, ad aiutare la popolazione a controllare la malattia, e la nostra radio raggiunge l’ultimo ascoltatore nella comunità più remota, anche dove non c’è rete telefonica”, dice con orgoglio. “È grazie alla radio che le nostre comunità sono in grado di combattere meglio la malaria e di affrontare efficacemente le crisi causate dal cambiamento climatico”.

La radio è un mezzo fondamentale per mantenere la pace. “Attraverso la produzione di notizie e spot, la radio trasmette quotidianamente il messaggio dell’importanza dell’inclusione delle DDR, le persone smobilitate dalla guerra, nella società”, dice Donato, “con DELPAZ – il programma del Governo del Mozambico, finanziato dall’Unione Europea e supportato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo insieme ai suoi partner come la ONG HELPCODE nella nostra provincia, e in quella di Tete – continuiamo il nostro lavoro per l’inclusione di tutti nella società e per la tranquillità delle nostre comunità”.

“La gente crede in noi perché le nostre notizie sono credibili e non cadiamo nella trappola delle fake news spesso diffuse attraverso i social media”, aggiunge Narcísia Kupa (34 anni), anch’essa della Radio comunitaria di Macossa.

“Lavoro alla radio da tre anni”, dice Narcísia. “Oltre a trasmettere notizie su ciò che accade nel distretto, trasmettiamo messaggi educativi sulla salute, come l’importanza delle zanzariere nella lotta contro la malaria”.

Ma c’è anche l’intrattenimento. “Mettiamo musica e rispondiamo alle telefonate degli ascoltatori: è un modo per stabilire un legame ancora più forte tra noi e così cresce anche la nostra credibilità”.

Incoraggiare altre ragazze a lavorare in radio è una delle missioni di Narcísia. “Mi piace molto quello che faccio perché sento che è rilevante per le nostre comunità, quindi invito altre donne a farsi coinvolgere nel lavoro radiofonico”.

 

L’Italia aiuta il PAM ad aumentare la resilienza dei contadini in Mozambico

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) accoglie con favore un contributo di 2 milioni di euro da parte del Governo italiano che aiuterà a combattere le vulnerabilità indotte dal cambiamento climatico e a rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale di 10.000 persone, tra cui piccoli contadini, giovani e donne di organizzazioni contadine selezionate nella provincia di Tete, nel Mozambico centrale.

Il contributo, assegnato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), giunge in un momento critico in cui la crisi climatica si sta intensificando, con eventi meteorologici estremi come cicloni, inondazioni e siccità che si verificano con maggiore frequenza e intensità.

“È un progetto molto speciale perché l’agricoltura è un settore in cui crediamo fermamente ed è uno dei pilastri della cooperazione italiana in Mozambico”, ha detto l’Ambasciatore d’Italia, Gianni Bardini, durante la cerimonia della firma oggi a Maputo.

“Superare le avversità del cambiamento climatico significa migliorare le condizioni di vita delle comunità vulnerabili che dipendono dall’agricoltura. Pertanto, è essenziale consolidare le pratiche agricole intelligenti dal punto di vista climatico e migliorare la gestione del post-raccolto”, afferma Antonella D’Aprile, direttore e rappresentante del PAM in Mozambico. “Grazie a questo generoso contributo dell’AICS, non solo i piccoli contadini che affrontano la furia dei cambiamenti climatici estremi saranno sostenuti nell’adattamento ai cambiamenti climatici, ma miglioreranno anche le loro diete attraverso un maggiore accesso a cibo nutriente, essenziale per la crescita sana di un bambino”.

L’agricoltura rappresenta l’80% del PIL del Mozambico, la maggior parte del quale proviene dalla produzione dei piccoli contadini. I disastri indotti dal clima colpiscono quindi i più vulnerabili e, con l’aumento della variabilità delle precipitazioni e delle temperature medie, la copertura vegetale sta diminuendo.

“Questo progetto è in linea con gli sforzi della cooperazione italiana per migliorare l’agricoltura del Mozambico di fronte ai cambiamenti climatici, in particolare a El Niño. L’attenzione al Corridoio di Beira è fondamentale per il Mozambico e per i Paesi limitrofi come Malawi e Zimbabwe”, ha dichiarato Paolo Enrico Sertoli, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Ufficio Regionale di Maputo. “Si basa anche sulle iniziative della Cooperazione italiana nella provincia di Tete, come il programma DELPAZ, che contribuisce alla pace e allo sviluppo socio-economico migliorando le capacità degli contadini locali”.

La firma dell’iniziativa testimonia il lavoro di coordinamento e di importanti sinergie che, partendo dalla conoscenza del territorio e delle condizioni socio-economiche di alcuni distretti della Provincia di Tete, alla ricerca di soluzioni tecniche adeguate e di un’assistenza tecnica esperta, ha trovato nella Provincia e nel PAM i partner ideali con cui abbracciare l’ennesima sfida, per contribuire a migliorare le condizioni di vita di oltre 2.000 famiglie di produttori nei Distretti di Moatize e Dôa.

“Negli ultimi tre anni, grazie al programma DELPAZ – Sviluppo Locale per il Consolidamento della Pace, finanziato dall’Unione Europea, la Cooperazione Italiana e l’AICS hanno lavorato in stretto coordinamento con la Provincia di Tete per rilanciare l’economia delle aree più colpite dal conflitto e contribuire alla reintegrazione sociale ed economica dei beneficiari del processo di DDR”, ha affermato il Direttore di AICS Maputo.

L’Italia è un partner strategico del PAM in Mozambico. Dal 2020, l’Italia finanzia le attività di emergenza a Cabo Delgado e le operazioni del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS), gestito dal PAM, a sostegno di tutte le organizzazioni umanitarie. Il contributo più recente è il primo per attività di sviluppo e di costruzione della resilienza volte a rafforzare le capacità dei contadini e la sicurezza alimentare.